Lo sfogo dello scienziato, celebre per il contenimento del virus in Veneto, è sulle pagine di Repubblica: “Il mio piano sui tamponi ignorato. Mesi buttati e ora piangiamo”.
I bollettini diramati dalla Protezione Civile mostrano numeri in decisa salita, anche nell’ordine del migliaio di contagi in più ogni giorno. I tamponi in compenso sono molti di più.
Perfino la Liguria, che in fase pre - elettorale ai tamponi sembrava allergica, negli ultimi giorni ha aumentato vistosamente il numero dei test e oggi, per esempio, ne ha processati 3.857 (che hanno evidenziato 152 covid - positivi).
Numeri che per Andrea Crisanti non bastano, perché per lui i tamponi in Italia dovrebbero essere 300mila al giorno. «Ci siamo concentrati sul contact tracing che è un’attività di investigazione. Il sistema italiano è chiaramente in affanno. Ma non c’è sistema sanitario in Europa in grado di reggere 4-5 mila richieste al giorno di contact tracing».
Lo scienziato sembra dar per assodato che nuove restrizioni andranno ad aggiungersi a quelle decise ieri in parlamento: “Via via il governo introdurrà inasprimenti che impatteranno sulla qualità della vita”.
Però queste misure, aggiunge, “devono essere accompagnate da un investimento in sanità: non si può scaricare tutto sulle spalle degli italiani.
I fondi del MES sono disponibili da ora: li usassero.
Il virus si batte solo così, sul campo, con lo screening sui territori e la ricerca”.
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