Sovraccarichi di lavoro, sottodimensionati e con la preoccupazione di contagio, aggravata dalla presenza di un personale non più giovanissimo, incontrano una crescente difficoltà nel conciliare gli equilibri vita-lavoro.
Questo quanto emerge dal report della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro “Medici e infermieri tra sottodimensionamento degli organici, rischi alla salute ed esigenze di conciliazione” scaricabile QUI che fotografa le fragilità del Sistema Sanitario Nazionale da quasi un anno è alle prese con l’emergenza sanitaria da Covid 19.
Una situazione che, unitamente allo stress emotivo prodotto dall’eccezionalità delle condizioni di lavoro e dalle inefficienze del sistema, rischia di metterne a dura prova la capacità di tenuta.
E se dal 2008 al 2018 in Italia il personale medico del sistema sanitario si è ridotto del 5,0%, quello infermieristico - già fortemente sottodimensionato - ha registrato una contrazione del 3,0%.
Un minor numero di lavoratori si è trovato ad affrontare un carico di assistenza e cura che è andato aumentando con l’emergenza, divenendo insostenibile negli ultimi mesi.
Il blocco del turnover ha portato ad una drastica riduzione nell’ultimo decennio delle figure sanitarie, con notevoli differenze tra le Regioni e con cali significativi nel Mezzogiorno e non solo, come vedete dalla foto: peggio di noi, quanto a medici perduti, solo Lazio, Molise, Campania, Calabria e Sicilia.
Quasi identica la situazione degli infermieri: a subire maggiori perdite della Liguria solo Lazio, Molise, Campania e Calabria.
Il blocco delle assunzioni ha comportato inoltre un innalzamento significativo dell’età media del personale in forza: aspetto questo che, osservano i Consulenti del lavoro, da un lato valorizza esperienza e professionalità ma dall’altro vede esposto un personale sempre più anziano ad un carico di lavoro crescente, con inevitabili conseguenze in termini di rischi per la salute degli stessi lavoratori.