L'iniziativa della Regione Liguria “Acqua in cartone nelle piazze” per la Giornata mondiale dell'Ambiente (5 giugno) è un goffo tentativo di far sembrare la Liguria amica dell’ambiente: ma dimostra che chi governa non ha idea di cosa siano la sostenibilità e la transizione ecologica. È infatti dal 2008, con la direttiva europea 2008/98, che le linee guida indicano come buona pratica quella del “prevenire” la produzione dei rifiuti», spiega la consigliera Selena Candia (Lista Sansa).
«Il punto deve essere chiaro: il rifiuto migliore è quello che non viene prodotto. Usare recipienti usa e getta di cartone anziché di plastica implica comunque inquinamento: l’energia e le materie prime per produrre il cartone, i tir per trasportarlo, i camion della spazzatura per portarlo via e poi ancora il costo per riciclarlo. La Regione farebbe bene ad aggiornarsi e a parlare di riutilizzo degli oggetti, e quindi di incentivare l’uso di distributori dell’acqua e di fontanelle con cui usare le borracce. Se invece si vuole parlare di filiera della produzione dell’acqua, è sicuramente meglio il concetto di bottiglie di vetro con vuoto a rendere.
Così la Regione dimostra di non conoscere questi temi e di non saperli trattare. La campagna “Acqua in cartone nelle piazze”, più che un'azione volta alla sostenibilità, sembra un’azione di greenwashing: è l’ambientalismo di facciata che cerca di far bella figura occupandosi di un tema che tira senza però cambiare nulla».