News08 giugno 2021 18:20

Zona bianca e movida: la Polizia non sarà il capro espiatorio

Roberto Traverso, segretario del Sindacato Appartenenti Polizia, osserva: "L’esordio in 'Zona Bianca' a Genova c’è stato e con il botto"

Zona bianca e movida: la Polizia non sarà il capro espiatorio

"Oggi - prosegue Traverso - dopo una notte vissuta con gravi difficoltà dovute all’impatto emotivo vissuto dalla gente per l’attesa uscita dal “coprifuoco”, sovrapposta all’attività di spaccio di stupefacenti che naturalmente si alimenta facilmente in determinate condizioni di degrado sociale e urbano, leggiamo attacchi stampa durissimi contro il Comune di Genova e la Polizia di Stato

È inaccettabile che passi il messaggio politico mirato a far ricadere sulla Questura le scelte politiche delle istituzioni sulla gestione sociale della cosiddetta “movida” ed è quasi imbarazzante che la Questura di Genova subisca senza reagire dopo aver assecondato per anni le politiche sulla sicurezza di un Comune che come si è visto, predilige il modello della “botte piena e la moglie ubriaca”.

Ovvero, da un lato promette il pugno di ferro schierando un suo esercito di operatori della Polizia Locale nel Centro Storico in uno dei tre settori previsti da un ordinanza del Questore mai condivisa dal SIAP, senza però preoccuparsi di creare le condizioni giuridiche e istituzionali adatte per poter intervenire senza creare quella problematiche funzionali e sociali che stanno emergendo.


Non possiamo assistere passivamente ad un escalation delle politiche locali che punta al sovra-impiego della Polizia Locale senza che la Questura possa gestire la cabina di regia tecnica.

Appare più che evidente che in occasione del passaggio in Zona Bianca COVID-19, il Comune di Genova, supportato dal Presidente Toti, (che oggi ammette che si è un po’ esagerato) abbia preferito evitare d’introdurre prescrizioni restrittive per evitare impopolarità, ma il Centro Storico è una realtà territoriale complessa sulla quale occorre agire preventivamente e non aspettare gli eventi e piangere lacrime di coccodrillo.


Il Comune avrebbe dovuto organizzare più eventi in occasione dell’ingresso in “Zona Bianca” in modo da mettere le basi per una gestione in sicurezza della folla in modo organizzato.


Invece preferisce adagiarsi sull’immobilismo del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, mandando allo sbaraglio i propri operatori della Polizia Locale i quali come già detto sono stati legittimati a farlo dalle scelte tecniche e politiche che stanno creando le problematiche che emergono in questi giorni.  

Inaccettabile poter immaginare che la sicurezza del Centro storico genovese durante il periodo estivo venga gestita in questo modo.

La Questura di Genova deve tornare e riprendersi in mano il pallino della partita “sicurezza” a partire dall’Ufficio di Gabinetto che deve fungere da stimolo per l’emanazione di ordinanze che devono essere valutate nell’ambito del Comitato per l’ordine e la Sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto.  

Riteniamo che di fronte a questa situazione non si possa più procrastinare l’intervento del Prefetto di Genova a partire dal ripristino del coordinamento delle forze dell’ordine sul territorio provinciale: La suddivisione del Centro Storico tra le forze dell’ordine deve ritornare ai due settori previsti prima della ripartizione a tre tra Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale.

Scelta che non deve essere letta come un ridimensionamento della Polizia Locale, la quale grazie alle proprie specifiche competenze darebbe ogni giorno sui due settori il proprio contributo fondamentale.

Inoltre il Prefetto dovrebbe ridefinire al più presto le linee guida da seguire dal NUE 112 in merito al coinvolgimento della Polizia Locale di fronte alla richiesta d’intervento da parte dell’utente.

Ci risulta infatti che a causa della mancanza di un protocollo chiaro (per esempio sul vasto argomento “degrado urbano”) molti interventi inerenti reati di competenza della Polizia di Stato e Carabinieri  vengono assegnati alla Polizia Locale: situazione che oltre ad esporre professionalmente e fisicamente gli operatori interessati, evidenzia una mancanza di linearità rispetto alle prerogative e priorità d’intervento previste dal sistema NUE.

Il SIAP chiederà un incontro urgente al neo Prefetto che si è insediato in questi giorni a Genova." conclude Traverso.

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