News09 ottobre 2021 07:28

Revoca della cittadinanza a Mussolini, il sindaco di Finale dice no

L'ANPI: "Sconcertati dalla posizione del sindaco Frascherelli, i nonni si rispettano ricordando e onorando le loro scelte di libertà". Adelmo Cervi: "non revocare la cittadinanza non è un falso storico ma un'offesa ai partigiani e civili, come Marzabotto e Stazzema insegnano, che pagarono con il sangue del nostro sangue"

Revoca della cittadinanza a Mussolini, il sindaco di Finale dice no

"Lascia francamente sconcertati la posizione assunta dal sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, in merito alla mozione che chiede di cancellare la cittadinanza onoraria a Mussolini conferita durante il Ventennio." 

Così il Coordinamento regionale ANPI, Anpi Genova e Anpi Savona che proseguono:

 

"Al sindaco che si appella alle “ragioni dei nonni” per non commettere un “falso storico” con la revoca, l’ANPI risponde:

Per non accondiscendere a quel “onorato cittadino”, e ci viene in mente uno fra tutti, Sandro Pertini, furono molti gli uomini e donne che subirono violenze, deferiti al tribunale speciale, che furono uccisi o che furono deportati per essere sterminati in osservanza a quelle leggi razziali  che il suo “onorato cittadino” promulgò in ossequio all’alleato nazista.
Dovrebbe ricordare, signor Sindaco, che la nostra Costituzione, sulla quale Lei ha giurato, è stata scritta col sangue di queste vittime che come ci ricordava Aldo Moro è una Costituzione non afascista ma antifascista.

Di antistorico pertanto c’è solo chi, per non “inimicarsi” qualcuno, pensa di non formulare scelte che una lotta di Liberazione e una Costituzione hanno scritto nella coscienza di una Nazione. 
Infine, i nostri nonni e, per i più anziani, i genitori, si rispettano ricordando e onorando le loro scelte di libertà, che hanno permesso di arrivare a vivere in un Paese in cui, oggi, tutti possono esprimersi e dire la loro, anche quando è opinabile. Cose che, se ci fossero ad amministrare le città italiane gli eredi del “cittadino onorario” Mussolini, non accadrebbero."

Sulla vicenda interviene anche Adelmo Cervi:

"Sono particolarmente coinvolto e mi sono sentito in dovere di mettermi in contatto con la sezione Anpi di Finale Ligure a cui esprimo la mia solidarietà e vicinanza in questa vicenda molto amara che, inevitabilmente, mi tocca da vicino perché accade proprio nella “mia” seconda regione dove ho molti amici e compagni.

E' una vergogna scoprire che mussolini abbia ancora la cittadinanza onoraria ed è vergognosa l'intenzione di chi rappresenta le istituzioni (di una repubblica antifascista nata dalla resistenza) di non revocare la cittadinanza al capo del fascismo e massimo responsabile della morte di miglia di persone. Questo è un fatto storico.

I nostri nonni si rivoltano nella tomba a sentire certe parole, proprio loro che si sono sacrificati per la nostra libertà e la nostra democrazia.

Anche io avevo un nonno, un nonno che ha visto uccidere sette figli per colpa di un dittatore criminale.

Altri nonni, altre nonne, altri padri, altre madri, altri fratelli ed altre sorelle hanno pagato con la vita i crimini del nazifascismo il cui massimo esponente nessun onore può avere.

Sono convintamente al fianco di chi protesta e si oppone ad ogni forma di revisionismo. Non ci dev'essere più spazio, dopo 76 anni dalla liberazione, per nessun tentativo di riabilitazione e le istituzioni non devono esserne complici. Certe schifezze non possono passare in silenzio, non revocare la cittadinanza non è un falso storico ma un'offesa ai partigiani e civili, come Marzabotto e Stazzema insegnano, che pagarono con il sangue del nostro sangue e i nervi dei nostri nervi."

com

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