News13 gennaio 2022 15:40

Savona, il disarmo delle idee

La recente nota di Franco Astengo sul caso Piaggio merita attenzione e discussione. Stupisce infatti la sostanziale assenza di cura, approfondimenti ed idee intorno allo stato attuale, produttivo, economico, occupazionale della nostra Provincia (di Pino Raimondo)

Savona, il disarmo delle idee

Quasi un senso di disarmo delle idee di fronte ad un futuro incerto, nebbioso e del quale sembrano sfuggire coordinate e contorni.

Quasi una rassegnata attesa di un qualcosa che possa, per propria forza ed energia, dare una scossa, produrre un esito, modificare uno stato. Un atteggiamento di chi dice: poi vediamo...

Non si vuole qui sottovalutare le pesanti, pesantissime conseguenze psicologiche della pandemia che tuttora domina ed imperversa, e che preoccupa e dà incertezza.

Al contrario essa impone ancora maggior cura a ciò che pensiamo debba essere il nostro mondo nei prossimi anni. Cosa peraltro resa assai possibile dagli stessi provvedimenti assunti contro di essa, a partire dal PNRR.

E dunque davvero lascia interdetti ed amareggiati la costatazione che intorno a questo punto non si sia ancora acceso, se non per singole voci ed episodicamente, il dovuto fuoco della passione progettuale.

Non basta a spiegare questa assenza la scelta della Regione che rinuncia ad una seria azione di 'programmazione generale'. E lo fa deliberatamente e per proprie convinzioni politiche, mirando piuttosto a coltivare orticelli clientelari con azioni dirette ai singoli territori.

Di fronte a tale scelta politica ci saremmo aspettati, e ci aspetteremmo, una vivace reazione, quantomeno una forte e coerente presa di posizione. Che invece pare stentata e balbettante anche nelle forze di opposizione.

È stato forse dimostrato, e la cosa ci è sfuggita, che sia inutile e non possibile il pensare alla Società di domani, alla sua composizione e alla sua fisionomia umana e sociale? pensare alle sue risorse, alle sue opportunità, alle sue possibili e prevedibili dinamiche? pensare alla nostra Comunità come più solida e coesa, alle nostre Città e Paesi come luoghi di una esistenza collettivamente migliore e progredita?

È certamente difficile trasformare in progetti concreti, in proposte fattive queste visioni ed idee, ma perché esso sia difficile non di meno esso è più vero ed urgente.

La strada dell'accontentarsi nell'immediato e nel breve di azioni e provvedimenti di corto respiro, di progetti che soddisfano singole esigenze locali e territoriali, o che rispondono ad antiche e mai sanate fratture (come la ferrovia del Ponente), interventi che pure sono necessari, non è la strada che consente alla nostra Comunità di portarci davvero ad un nuovo e più avanzato equilibrio sociale ed economico che ci serve.

Sul PNRR e sulle sue risorse sembra prevalere l'aspetto immediato del suo utilizzo per finanziare progetti rivolti a singoli e definiti territori, proseguendo con altri mezzi in quella logica di interventi in regime emergenziale che di fatto ha modificato la missione strategica dell'Ente Regione, trasformandolo in ente erogatore di risorse.

È tempo che si riaccenda attenzione ed energie di ricerca e di proposta sui grandi nodi della nostra società:

    - una struttura economica non più industriale, non terziaria, debolmente mercantile, passivamente turistica;

    - una composizione sociale invecchiata, con nuovi e vecchi squilibri, scarsamente coesa;

    - un territorio ed un ambiente fragile e delicato, sottoposto a spinte contraddittorie e a cui manca la guida di una mano forte ed autorevole;

    - un sistema di formazione inevitabilmente in affanno, mancando indirizzi certi dello sviluppo complessivo della società;

    - una vita culturale ed associativa anche vivace e tuttavia affaticata da eccessiva frammentazione, localismi, settorialismi.

Il punto forte di questa azione può essere la comprensorialità che riguarda Savona, la costa savonese e la Val Bormida, ma che può e deve riguardare anche il Ponente.

Comprensorialità che porta a pensare  nella nostra Provincia a due aree territoriali, storicamente collocate in modo differenziato ed oppositive, diverse nell'assetto ambientale e culturale, ma che concorrono ad una comune visione di Comunità, condividendo servizi ed opportunità.

Sono i soggetti sociali variamente articolati nel sindacato, nelle associazioni di categoria, nelle strutture professionali, ma anche nei gruppi di interesse non economici a poter oggi essere i portatori della spinta necessaria ai soggetti politici e a quelli istituzionali; soggetti istituzionali fra i quali spicca, può spiccare, il ruolo nuovo della Provincia, come sede e forza propulsiva di una nuova stagione di Programmazione.

Pino Raimondo

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