Senza entrare nel merito di città che conosciamo relativamente, il dato dell’astensione dice molto sulla rassegnazione di genovesi, spezzini e cairesi.
A Genova si è recato alle urne il 44% degli aventi diritto. A La Spezia un cittadino su due non ha votato. Poco meglio Cairo, con una partecipazione del 56,68%.
Pur in città dove sulla sanità si incentra da tempo il dibattito elettorale, i sindaci voluti da Toti - che la sanità in Liguria la gestisce dal 2015 - sono stati tutti riconfermati.
Unico neo nella predominanza del centrodestra resta Savona, con Marco Russo eletto nell’ottobre scorso insieme a una coalizione di centrosinistra che ha coinvolto le forze politiche che vanno da Rifondazione a Italia Viva e Azione: un altro dato su cui il centrosinistra dovrebbe riflettere seriamente.
Sicuramente tra le ragioni c’è il tiepido supporto assicurato da Toti a Ilaria Caprioglio, ma non può essere l’unica né la predominante.
La differenza l’han fatta il progetto, il tempo e lo studio necessari per la sua ideazione, l’aggregazione paziente di forze anche civiche, le candidature non dell'ultimo minuto: quello che la sinistra pare non saper più fare altrove, in Liguria.