News31 luglio 2022 07:11

I minori nel mirino della criminalità organizzata

L'allarme del sindacato di polizia SIAP: "Urgente intensificare l’attività investigativa e non solo puntare ai servizi di ordine pubblico. Occorre che la recente modifica alla legge regionale sulla sicurezza della Regione Liguria venga rivista al più presto"

I minori nel mirino della criminalità organizzata

"A Genova la criminalità organizzata, che come noto gestisce il dilagante spaccio di stupefacenti su gran parte del territorio ligure, ha messo nel mirino anche il mondo dei minori con il commercio della droga dei poveri: il Ritrovil, un psicofarmaco che, assunto insieme a bevande alcoliche, provoca effetti simili all'eroina."

A lanciare l'allarme è Roberto Traverso, Segretario Nazionale e Segretario Provinciale SIAP: "Al Prefetto di Genova una settimana fa abbiamo ribadito quanto sostenuto da anni dal SIAP, ovvero che per sradicare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti bisogna rafforzare ed intensificare l’attività investigativa e non solo puntare ai servizi di ordine pubblico."

"Occorre investigare ed in profondità sul perché la piazza genovese in particolare sia diventata così appetibile per minori e/o presunti minori che arrivano anche da altre regioni italiane.

Inoltre occorre investire con urgenza sul rafforzamento dei servizi sociali per affrontare il disagio minorile che sta diventando una piaga sul territorio genovese e ligure dove si moltiplicano i reati consumati da ragazzi ormai allo sbando che non riconoscono minimamente il ruolo delle istituzioni.

Una città metropolitana come Genova non può limitarsi ad affrontare un fenomeno così delicato riversandolo esclusivamente sulle forze dell’ordine e la polizia locale, ma dovrebbe rafforzare urgentemente i servizi sociali che oggi non sono in grado di supportare le fasce fragili come per esempio quella dei minori."

"I centri di accoglienza per i minori - prosegue Traverso - ovviamente non sono centri detentivi ma dovrebbero servire a recuperare i ragazzi che non sono stati assicurati alla giustizia dalla magistratura, attraverso percorsi sanitari ad hoc, di natura psicologica ma anche per riuscire a disintossicare gradualmente coloro che assumono psicofarmaci.

Per far questo occorrono investimenti seri.

Ad oggi invece i servizi sociali non hanno nemmeno le risorse per rispettare i protocolli previsti per accompagnare i ragazzi nei centri di accoglienza: servizio che viene svolto sistematicamente dalla Polizia di Stato distogliendo l’esigui personale a disposizione dal territorio."

"In conclusione auspichiamo che le parole del Prefetto di Genova vengano colte in modo costruttivo da chi ha la responsabilità di governare le politiche sulla sicurezza sul territorio genovese e ligure, facendo tesoro delle competenze istituzionali attribuite dalla normativa vigente in materia di sicurezza.

Ecco perché occorre che la recente modifica alla legge regionale sulla sicurezza della Regione Liguria venga rivista al più presto anche attraverso un eventuale intervento ministeriale.

È necessario creare al più presto condizioni politico istituzionali adeguate per pianificare percorsi concreti per la sicurezza dei cittadini, a partire dall’inclusione dei Questori delle province liguri all’interno del tavolo regionale per la sicurezza, al momento incredibilmente esclusi.

Esclusione che a nostro parere dovrebbe essere valutata anche sotto il profilo della legittimità tenendo conto del ruolo istituzionale attribuito ai questori dalle leggi statali vigenti." conclude Traverso.

comunicato stampa

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