Cose Belle05 gennaio 2023 14:42

Al Nuovofilmstudio "Close" e "La stranezza"

La programmazione dal 5 al 12 gennaio

Al Nuovofilmstudio "Close" e "La stranezza"

Dal 5 al 9 gennaio, ad aprire le prime visioni del 2023 sarà "Close", vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes: esplorando i cuori puri di una grande amicizia nel complesso passaggio tra infanzia e adolescenza, il nuovo film di Lukas Dhont conferma brillantemente le promesse nate dal successo del precedente "Girl". Un lavoro limpido, dal ritmo vivace, concentrato sull'intensità degli sguardi e sulla profondità dei sentimenti.

 

Dal 10 al 12 gennaio "La stranezza": Roberto Andò mette in scena un viaggio sospeso tra la vita reale di Luigi Pirandello e l’invenzione fantastica. Al centro della storia c’è il rapporto tra il grande scrittore agrigentino e i suoi personaggi, tra le ossessioni private di un genio e la vita di un paese siciliano negli anni ’20. Con Toni Servillo nei panni di Pirandello, affiancato da Salvo Ficarra e Valentino Picone.


Giovedì 12 gennaio ritorna Find The Cure con "Mondovisioni", la rassegna organizzata da CineAgenzia insieme al settimanale Internazionale che presenta da oltre 10 anni i più appassionanti e urgenti documentari su attualità, diritti umani e informazione, selezionati dai maggiori festival e proposti in esclusiva per l’Italia. La rassegna torna al Nuovofilmstudio con cinque coinvolgenti film d’autore. Il primo appuntamento è con "This stolen country of mine" di Marc Wiese, incentrato sull'aggressivo colonialismo cinese in Ecuador e sulla resistenza indigena contro lo sfruttamento della loro terra.

 

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio

 

Close

 

di Lukas Dhont
con Eden Dambrine, Gustav De Waele, Émilie Dequenne
Belgio/Paesi Bassi/Francia 2022, 105'

 

Gran Premio della Giuria a Cannes 2022

 

gio 5 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)
ven 6 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 7 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 8 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)
lun 9 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)

 

Léo e Rémy, 13 anni, sono sempre stati amici inseparabili, ma con l'inizio dell'anno scolastico un evento li allontana. Léo allora si avvicina a Sophie, la madre di Rémi, per cercare di capire...

 

Esplorando i cuori puri di una grande amicizia nel complesso passaggio tra infanzia e adolescenza, con "Close" (Gran Premio della Giuria a Cannes 2022) Lukas Dhont conferma brillantemente le promesse nate dal successo del precedente "Girl". Una doppietta effettuata grazie a un lavoro di una limpidezza sorprendente, a un ritmo molto vivace che traccia una traiettoria tesa e concentrata sull'intensità degli sguardi e sulla profondità dei sentimenti.
«Ho scoperto il cinema attraverso mia madre, che adorava il film "Titanic", e poi attraverso i miei studi cinematografici. Non mi ci è voluto molto per capire che volevo fare film intimi e personali. Volevo esplorare quelle cose che vivevo come destabilizzanti durante la mia infanzia e la prima adolescenza. Un giorno sono andato a visitare la mia vecchia scuola elementare nel paesino dove sono cresciuto. Ho ripensato a quei tempi, quando era davvero difficile essere il mio vero io, senza filtri. I ragazzi si comportavano in un modo, le ragazze in un altro, e mi sono sempre sentito come se non appartenessi a nessun gruppo. Ero molto inquieto per via delle mie amicizie, specialmente con i ragazzi, perché ero effeminato e mi prendevano molto in giro. Avere un rapporto stretto con un altro ragazzo sembrava confermare le supposizioni che gli altri avevano sulla mia identità sessuale. Quindi ho cercato di descrivere questi sentimenti e di esprimere qualcosa su quel mondo dal mio punto di vista. Ho scritto alcune parole su una pagina bianca: amicizia, intimità, paura, mascolinità, e da lì è emerso "Close". Era mia intenzione realizzare un film che rendesse omaggio agli amici con cui avevo perso i contatti, per colpa mia perché mi sono tenuto a distanza; sentivo di averli traditi. È stato un periodo di confusione e ho pensato che fosse la cosa migliore da fare. Per quanto riguarda il personaggio principale, Léo, volevo che avesse paura che gli altri potessero percepire la sua amicizia come qualcosa di sessuale. Il suo amico Rémi ha a che fare con gli stessi giudizi, ma a lui non importa e non fa nulla per cambiare il suo comportamento. Léo è estremamente importante per lui; lo ama profondamente e non comprende perché cambi atteggiamento. Il modo in cui tendo a vedere le cose è più prominente in Léo. Rémi, invece, rappresenta quelle persone che hanno cercato di rimanere fedeli a sé stesse. In un certo senso mi sento sia Léo che Rémi. C'è un pezzo di me in entrambi i personaggi».
(Lukas Dhont)

 

La stranezza

 

di Roberto Andò
con Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone
Italia 2022, 103’

 

mar 10 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)
mer 11 gen (15.30 - 18.00 - 21.00)
gio 12 gen (15.30 - 18.00)

 

1920. L’omaggio per l’ottantesimo genetliaco di Verga è l’occasione per un ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello. All’arrivo a Girgenti una notizia dolorosa, la morte dell’amata balia Maria Stella, porta lo scrittore a incontrare due becchini, Nofrio e Bastiano, che per diletto praticano il teatro. Sempre più incuriosito dal fascino singolare dei due, Pirandello ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa. Nel teatrino in cui si è radunato l’intero paese, durante la spassosissima recita, un evento imprevisto interrompe la rappresentazione. Repentinamente l’atmosfera vira dal comico al tragico. Pirandello spia ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne sembra insieme divertito e turbato...

 

La stranezza di Roberto Andò è una fantasia sull’atto creativo, sull’ispirazione. Un viaggio sospeso tra la vita reale del grande scrittore agrigentino e l’invenzione fantastica. Al centro c’è il rapporto tra Luigi Pirandello e i suoi personaggi. Tra Pirandello e la Sicilia, tra le ossessioni private di un genio e la vita di un paese siciliano negli anni ’20 del secolo scorso.
«Una mattina di molti anni fa (abitavo ancora a Palermo), mi trovavo in compagnia di Leonardo Sciascia e, all’improvviso, lui mi chiese di fermare l’auto che stavo guidando. “Scusa, aspettami un momento”, bisbigliò ancora il grande scrittore. E si avviò verso una piccola libreria. Trascorsero pochi minuti e lo vidi ritornare con una biografia di Pirandello curata da un grande studioso, Gaspare Giudice. “Questa è per te, l’avevo ordinata qualche giorno fa. È fondamentale, ed è la più bella che ci sia in circolazione”. Questo episodio dei miei anni giovanili è probabilmente all’origine del mio film La stranezza. In effetti, quella biografia mi consegnò una visione folgorante del labirintico intreccio di vita e arte di cui si compone il tortuoso universo di Pirandello, una visione verso cui ancora oggi mi sento debitore. Questo film è un regalo che io, Salvo Ficarra e Valentino Picone ci siamo promessi molto tempo fa. A noi tre si è aggiunto un grande attore, complice e amico: Toni Servillo. La lavorazione è stata meravigliosa, e si è svolta in vari luoghi della Sicilia, a Palermo, Catania, Trapani, Erice, per poi concludersi a Roma, al Teatro Valle. Oggi, a film finito, quasi si fosse chiuso un cerchio, posso dire che quello che abbiamo immaginato rivela un legame profondo con una intuizione di Sciascia: “In Pirandello c’è una specie di invenzione del teatro, egli inventa, cioè nel senso più proprio trova, il teatro nella vita, nell’istintivo impetuoso scorrere di tragedia e commedia”. E in effetti, Girgenti, questa la denominazione storica di Agrigento, fu l’elemento catalizzatore della fantasia pirandelliana. Il luogo da cui partirono e si cristallizzarono le sue visioni. E in cui è nata e si è compiuta l’idea che lo condurrà alla creazione dei "Sei Personaggi in cerca d’autore", di cui "La stranezza" offre un ipotetico antefatto».
(Roberto Andò)

 

Find The Cure presenta

Mondovisioni

Primo appuntamento:

This stolen country of mine

 

Find the Cure, in collaborazione con Comune di Savona e Nuovofilmstudio, è lieta di presentare Mondovisioni, una rassegna cinematografica promossa da CineAgenzia che viene presentata ogni anno al Festival di Internazionale a Ferrara. La rassegna, attraverso docu-film selezionati dai maggiori festival internazionali, porta sul grande schermo storie di grande importanza con l'intento di fornire al cittadino un'informazione chiara, profonda e consapevole su tematiche spesso difficilmente fruibili dai media classici. Da dieci anni a questa parte abbiamo deciso di portare la rassegna nelle nostre città selezionando 5 docufilm ricchi di messaggi e di informazione utili a leggere criticamente la realtà mondiale odierna. Crediamo fermamente nella comunicazione attraverso il cinema, mezzo che riesce ancora a farsi strada nella mente e nel cuore della gente.

 

Primo appuntamento:
This stolen country of mine

di Marc Wiese
Germania/Ecuador 2022, 93'
in spagnolo con sottotitoli in italiano

 

gio 12 gen (21.00) ingresso 5€

 

La Cina ha un'insaziabile fame di risorse naturali, e nell'ultimo decennio ha operato aggressivamente per sfruttare quelle dell'Ecuador, il paese dell'America Latina attualmente con il maggior numero di debiti contratti con il gigante asiatico. Paul Jarrín Mosquera guida la resistenza indigena contro lo sfruttamento della loro terra, mentre la diplomazia cinese usa il governo ecuadoriano per trasformare il paese in una nuova colonia, dopo averlo reso dipendente dal credito con una serie di insostenibili trattati. Quando il giornalista Fernando Villavicencio smaschera queste trame e ottiene l'accesso ai contratti tra i due paesi, il governo vuole mettere a tacere anche lui. Entrambi gli uomini combattono per la libertà, contro una superpotenza e la corruzione.

 

 

Find The Cure Italia Onlus, associazione di cooperazione internazionale, è presente in Liguria, Piemonte e Lombardia, con progetti umanitari in India, Africa e centro America dal 2006. Oltre ai progetti di sviluppo nelle suddette aree, di primaria importanza tra le attività̀ dell'associazione è la sensibilizzazione dei cittadini del nostro territorio alla cooperazione, alle problematiche socio- ambientali e alle relazioni interculturali. L’obiettivo comune alle iniziative è quello di coinvolgere un numero sempre più elevato di persone, poiché nessun cambiamento nei paesi in via di sviluppo può avvenire senza una forte consapevolezza di un cambiamento della nostra società.


L’ingresso agli spettacoli è di 5€ a proiezione. L’incasso aiuterà a coprire le spese sostenute per la realizzazione della rassegna.

red

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