Nuovofilmstudio: la settimana al cinema

Bird 

di Andrea Arnold
con Barry Keoghan, Franz Rogowski, Nykiya Adams
Gran Bretagna/USA/Francia/Germania 2024, 119'

ven 9 mag (15.30 italiano) (21.00 vos)
sab 10 mag (15.30 - 18.00 italiano)
dom 11 mag (18.00 - 21.00 italiano)
lun 12 mag (15.30 - 21.00 italiano)

Bailey ha 12 anni e vive in una casa occupata abusivamente nel nord del Kent con il giovanissimo padre Bug, uno scapestrato circondato da amici senza prospettive, il fratello Hunter e Kaleygh, la nuova fiamma del padre. È una ragazza sensibile e ribelle, che passa il proprio tempo con i giovani teppisti della zona o, più spesso, da sola; la sua vita cambia quando incontra Bird, misterioso vagabondo alla ricerca dei genitori, con cui stringe una profonda amicizia.

Ambientato e girato a Gravesend, in Inghilterra, il nuovo film della pluripremiata Andrea Arnold (Fish Tank) con la giovane esordiente Nykiya Adams, affiancata da Barry Keoghan e Franz Rogowski, ritrae il percorso di crescita di una ragazza in circostanze caotiche. Le opere della regista britannica sono state a lungo associate al realismo sociale (di Ken Loach in particolare), al punto che l'etichetta è diventata insufficiente per descrivere il suo lavoro, intrinsecamente più complesso che semplicemente reale. Bird è profondamente radicato nella dura realtà delle parole violente e dei cicli di traumi familiari, così come nei legami mistici che legano gli esseri umani agli animali: in questo crocevia il film trova la salvezza. Questa sinergia è proprio ciò che rende l'opera una sorpresa del cinema europeo contemporaneo. 
«Ogni volta che faccio un film, sento un processo di crescita. Ma cerco di non parlarne troppo, perché toglierebbe spazio al pubblico per sviluppare un proprio rapporto con l'opera. Odio spiegare: il film è il film, e spiegarlo toglie parte del divertimento a chi lo guarda. Con "Bird", non volevo nemmeno mettere Franz Rogowski nel trailer. Ma era impossibile tenerlo segreto».
(Andrea Arnold)

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Sotto le foglie

(Quand vient l'automne)
di François Ozon
con Josiane Balasko, Hélène Vincent, Ludivine Sagnier
Francia 2024, 102'

ven 9 mag (18.00 vos)
sab 10 mag (21.00 italiano)
dom 11 mag (15.30 italiano)
lun 12 mag (18.00 italiano)

La premurosa nonna Michelle vive la sua tranquilla pensione in un piccolo villaggio della Borgogna, vicino alla migliore amica Marie-Claude. Michelle non vede l’ora di trascorrere l’estate con il nipote Lucas, ma quando sua figlia Valérie e Lucas arrivano a casa le cose iniziano a prendere una strana piega e nulla sembra andare per il verso giusto: Valérie mangia dei funghi velenosi raccolti da Michelle e il ritorno di Vincent, il figlio di Marie-Claude appena uscito di prigione, sembra sconvolgere ulteriormente gli equilibri.

Dopo il successo di Mon crime - La colpevole sono io, François Ozon confeziona un nuovo mistero, una storia di peccati originali e sensi di colpa, di rapporti irrisolti tra madri e figli.
«Dopo aver realizzato Mon crime, commedia che gioca con l’ironia e l’artificio, e numerosi adattamenti, ho avuto voglia di tornare a scrivere una sceneggiatura originale e di fare un film più scarno e più ancorato nella realtà. Entrambi i film esplorano i temi del senso di colpa e dell’omicidio, ma qui il tono è diverso, l’atmosfera è più alla Simenon, un autore che ho sempre amato molto. Ho ricercato un approccio semplice e dolce nella messa in scena, percorsa da una tensione e da una suspense sulle vere motivazioni dei personaggi che si trovano ad affrontare dei complessi dilemmi morali in circostanze al di là del bene e del male. Ma il mio principale desiderio era soprattutto filmare delle attrici di una certa età, mostrare la bellezza delle rughe sui loro volti, che riflettono il tempo che passa e le loro esperienze di vita. Sono sbalordito nel constatare fino a che punto le persone anziane scompaiono alla nostra vista nella società e sugli schermi. E per contrasto ho avuto voglia di filmare attrici di 70-80 anni che mostrano con orgoglio e senza artifici la loro età». 
(François Ozon)

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Mies Van Der Rohe: Le linee della vita 

Ordine degli Architetti

di Sabine Gisiger 
Svizzera 2023, 90' 
in tedesco con sottotitoli in italiano

mar 13 mag (18.00 - soci sostenitori 5€; soci ordinari 6€; non soci 8€)

Un'affascinante storia familiare raccontata dalle donne che gravitarono attorno all’architetto Ludvig Mies van der Rohe (1886 – 1969): sua moglie Ada, le sue figlie Georgia, Manna e Traudel e la sua amante Lilly Reich. Mescolando documentario e finzione con documenti inediti e straordinarie foto d'archivio, il film esplora l'universo artistico e umano del grande progettista e designer tedesco. Un'intervista immaginaria con Georgia van der Rohe — interpretata dalla grande attrice Katharina Thalbach — abbraccia l'arco drammatico della storia delle donne attorno a Mies che, quando fuggì negli Stati Uniti nel 1938, dovettero affrontare da sole il nazismo. Nei trent'anni successivi Mies contribuì a stabilire lo Stile Internazionale come il linguaggio architettonico definitivo del modernismo nordamericano del dopoguerra e influenzò centinaia di emulatori in tutto il mondo. La sua estetica in acciaio e vetro divenne per decenni l'archetipo del termine "architettura moderna" anche dopo la sua morte. Gli edifici di Mies divennero i principali bersagli dei postmodernisti che in seguito attaccarono lo Stile Internazionale.

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Vivo!

di Alfonso Cioce
con Matteo Sintucci, Carola Santopaolo
Italia 2022, 89'

Ospite il regista Alfonso Cioce

mar 13 mag (21.00 - soci sostenitori 5€; soci ordinari 6€; non soci 7€)

Vivo! racconta la storia di Guido (Matteo Sintucci), un ragazzo costretto a crescere senza una figura materna insieme alla sorella Teresa (Angela Myftari). In una società caotica e disillusa che non lascia spazio ai sogni, il protagonista ha un’unica grande passione, il gioco di ruolo dal vivo. Un luogo sicuro dove rifugiarsi insieme agli amici del gruppo OX. Ma la sua vita verrà presto travolta dall’arrivo di Amanda (Carola Santopaolo). Insieme all’amore Guido troverà anche la sua strada.

Il film parla di rinascita, del gioco in età adulta, di amore e legami familiari. Il punto di vista scelto da Cioce non è né quello degli eroi, né quello delle star, è il dipinto di un’intera generazione e di un Paese in cerca di riscatto. Uno spaccato di vita che diventa storia di tutti. La trama si articola su tre livelli: il gioco in età adulta, la storia d’amore tra i due protagonisti e le vicende familiari tra abuso di droghe e solitudine. Il primo livello viene narrato attraverso il gioco di ruolo (gdr) dal vivo che è poi il filo conduttore di tutta la vicenda. Il punto di partenza e di arrivo. Nel cinema italiano il gdr è un’attività poco riconosciuta se non a livello puramente amatoriale. Vivo! è ambientato prevalentemente in Liguria, anche se alcune scene sono state girate in Toscana, a Pietrasanta. Nel film viene rappresentata nella sua essenza più pura e tradizionale la costa savonese. Dall’entroterra ligure si arriva fino a Lecco e alla provincia di Lucca. MFL Film, casa di produzione ligure, rivolge da sempre particolare attenzione alla valorizzazione del territorio. Le scene principali sono state infatti girate a Savona, Celle Ligure, Albissola Marina, Stella e Cairo Montenotte.

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Die Walküre

Royal Opera House 2025

di Richard Wagner
regia Barrie Kosky, dirige Antonio Pappano
5h e 45’ (inclusi due intervalli)
cantato in tedesco con sottotitoli in italiano

Introduzione a cura di Emanuela Ersilia Abbadessa

mer 14 mag (18.00 - soci sostenitori e FAI 10€ - non soci 12€)

Seconda opera del ciclo Das Nibelungenlied, la trama de Die Walküre ruota attorno all’amore incestuoso tra Siegmund e Sieglinde, ignari di essere fratello e sorella. Wotan, padre degli dèi, vorrebbe proteggerli, ma la sua autorità è vincolata da leggi divine e dalla moglie Fricka, custode del matrimonio. La valchiria Brünnhilde, figlia di Wotan, disobbedisce al padre per aiutare Siegmund, ma fallisce: Siegmund muore e Sieglinde fugge incinta del futuro eroe Siegfried. Come punizione, Brünnhilde è privata della sua immortalità e addormentata su una roccia circondata dal fuoco: solo un eroe potrà svegliarla.
Una grande storia di amore, disobbedienza e destino, della mitologia norrena.

Dopo il successo di Das Rheingold, Kosky e Pappano tornano a collaborare per proseguire il viaggio nell’universo wagneriano con una nuova produzione del secondo capitolo della tetralogia. Christopher Maltman riprende il personaggio del potente Wotan; il soprano Elisabet Strid è Brünnhilde. A interpretare Siegmund e Sieglinde sono rispettivamente Stanislas de Barbeyrac, che torna con entusiasmo alla Royal Opera, e Natalya Romaniw, al suo debutto nel ruolo.
Die Walküre è la più rappresentata delle quattro opere del Nibelungenlied, amata e ammirata per la sua esplorazione intelligente di complessi intrecci familiari, espressi attraverso una musica dalla forza sorprendente. La Cavalcata delle Valchirie è il brano più noto dell’opera, una stupefacente evocazione del volo, che raffigura le fantastiche creature mentre raccolgono gli eroi caduti sul campo di battaglia.