Crisi Complessa20 febbraio 2023 21:59

Lavoro, la Cgil savonese: "Servono risposte da Governo e Regione"

"Senza la soluzione delle vertenze industriali non si può parlare di sviluppo del territorio. È arrivato il momento di decidere quale politica industriale mettere in campo, quali sono i settori e i comparti su cui investire e costruire il futuro"

Lavoro, la Cgil savonese: "Servono risposte da Governo e Regione"

"Da Draghi a Meloni, da Giorgetti a Urso, nel 2022 passano di mano in mano oltre 70 tavoli di crisi industriale e i destini di oltre 100 mila lavoratori in tutto il paese" ricorda la CGIL di Savona.

"Governo e Regioni alle prese con diverse crisi industriali in cui sono immerse tante, troppe aziende industriali nel Paese che interessano comparti e settori strategici. 

La situazione però in Italia non è tutta uguale; ci sono Regioni che hanno avuto la capacità di interloquire con il governo e i ministeri e hanno raccolto buoni risultati in termini di soluzioni per l'occupazione e lo sviluppo di molte imprese in difficoltà ed esistono Regioni - la Liguria è una di queste - dove l'autorevolezza della politica regionale continua ad essere ai minimi termini, non ha interlocuzioni con i livelli nazionali e e le crisi industriali rischiano di precipitare al punto di non ritorno. 

Politica regionale che stenta a trovare qualsivoglia soluzione per le innumerevoli situazioni che sono senza risposte da troppo tempo alcune di esse da molti anni. Basta ricordare la vicenda di Sanac con lo stabilimento di Vado Ligure oppure la vertenza che interessa la Piaggio Aerospace e la LaerH di Albenga. 

Amministrazione regionale senza idee, progetti, proposte di politica industriale ma soprattutto senza quella autorevolezza che potrebbe garantire la presa in carico da parte del governo  delle vertenze industrial savonesi.

Sono mesi che il territorio, tutto, attende la calendarizzazione degli incontri richiesti ai ministeri interessati direttamente dal presidente Toti e dall'assessore Benveduti, mesi in cui neppure i ministeri del "governo amico" all'amministrazione regionale danno risposte.

Attendiamo anche da diverse settimane una convocazione in regione (Assessori Benveduti e Scajola) per poter iniziare a discutere della formazione dei lavoratori ex Funivie per poter essere pronti nel momento del riavvio dell'infrastruttura.

Nel frattempo le criticità aumentano, le professionalità continuano a disperdersi, i carichi di lavoro ad esaurirsi e si avvicina sempre di più lo spettro della cassa integrazione a zero ore per le lavoratrici e i lavoratori interessati e la possibilità che il punto di non ritorno sia dietro l'angolo, dopo anni di mancate decisioni che hanno interessato gli ultimi 3/4 Governi del Paese" concludono dalla Cgil.

comunicato stampa

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