Crisi Complessa21 marzo 2023 17:46

Per non dimenticare Sanac

Gianni Pastorino (Linea Condivisa): "A rischio 70 posti di lavoro e il futuro dello stabilimento". Roberto Arboscello (PD): “Nuovi ordinativi e nessuno spacchettamento per garantire produzione e occupazione nello stabilimento di Vado. Dal consiglio regionale un segnale di compattezza”

Per non dimenticare Sanac

"Stamattina in Consiglio Regionale con i lavoratori e i rappresentanti sindacali di Sanac Savona. Una crisi complessa e senza fine che oggi si gioca ai tempi supplementari. Sanac Savona è infatti vicina al punto di non ritorno. L’azienda è gestita da due commissari e, ad oggi, si stanno spostando stampi e materie prime verso altri stabilimenti. Questa decisione rischia di far sparire una volta per tutte Sanac Savona che potrebbe essere smembrata e svenduta a pezzi" dichiara Gianni Pastorino.

È evidente che l’intervento di Regione Liguria nei confronti del Governo deve essere forte e determinato come lo è stato quello di altre regioni che hanno siti di Sanac nel proprio territorio.

Ricordiamo che Sanac è area di crisi complessa con particolare situazione giuridica riconosciuta dal Governo che dovrebbe garantire interventi a favore delle aziende in crisi nel territorio.

Sarebbe assurdo che con una vertenza di questo tipo, con Sanac nel territorio savonese, non vi fosse un riconoscimento della strategicità dello stabilimento di Savona nella filiera della produzione dell’acciaio.

Lamentiamo peraltro l’atteggiamento minimale avuto fin adesso dai due commissari perché, se è vero che è necessario il collegamento con la filiera dell’acciaio di Taranto, era possibile in questa fase gestionale tentare di recuperare altri mercati come quello dell’industria del vetro.

Nella riunione dei capigruppo in Consiglio Regionale ho ricordato proprio la questione delle aree di crisi, chiedendo espressamente agli Assessori Benveduti e Sartori di farsi carico e di spingere nei confronti del Governo e dei due commissari affinché non si tralasci la particolare situazione della provincia di Savona e quindi anche di Sanac" conclude Pastorino.

"Per garantire la continuità produttiva e occupazionale, preservando il reddito di 60 lavoratori dello stabilimento Sanac di Vado Ligure, sarebbe sufficiente un accordo per un ordinativo di circa 1.000 tonnellate al mese da parte di ArcelorMittal" dichiara Roberto Arboscello.

"Per questo durante la conferenza dei capigruppo che si è svolta questa mattina in Consiglio regionale, con l’audizione dei lavoratori Sanac e dei sindacati, è stato redatto un Ordine del Giorno condiviso, approvato all’unanimità da tutte le forze politiche, in cui si impegna Regione Liguria a giocare un ruolo diretto di interlocuzione con il MIMIT, controllante di Acciaierie d’Italia (ex Ilva), principale committente di SANAC, affinché riprenda gli ordinativi di refrattari. Questo importante segnale di compattezza istituzionale dovrà arrivare fino al Governo, affinché nelle discussioni sul futuro dell’acciaio in Italia, si possa considera Sanac come nodo da preservare all’interno di questa filiera strategica, senza che trovino conferme eventuali spacchettamenti". 

"L’auspicio - conclude Arboscello - è che dai Commissari, già dai prossimi incontri con i sindacati e lavoratori, arrivi il segnale di voler  garantire  una futura acquisizione dell’azienda ispirata a criteri di unità, consolidando gli stabilimenti esistenti".

"Il Savonese, negli ultimi decenni, ha sofferto una pesante de-industrializzazione che ha portato a un progressivo decremento occupazionale e a una perdita di competitività riconosciuta anche a livello nazionale come area di crisi industriale complessa – evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – In questo scenario, la Sanac di Vado Ligure, azienda che produce materiali refrattari e strutturata per lavorare quasi in esclusiva con l'ex Ilva, rappresenta ancora oggi un presidio produttivo importante per la nostra comunità che dobbiamo in ogni modo salvaguardare e inserire all'interno di una filiera nazionale integrata dell'acciaio – continua l’assessore Benveduti – Abbiamo ascoltato in Consiglio regionale, in conferenza dei capigruppo, le preoccupazioni dei delegati sindacali in merito a una vertenza che coinvolge circa 80 lavoratori del territorio. Regione Liguria è al loro fianco nel chiedere un percorso in cui l'ex Ilva e il suo indotto rimangano un valore strategico della cultura operaia e industriale del Paese".

"Regione Liguria si farà portavoce presso il Governo e il ministro Urso in particolare, delle istanze presentate dai sindacati che riteniamo del tutto condivisibili – aggiunge l'assessore regionale al Lavoro e alle politiche occupazionali Augusto Sartori – Faremo tutto ciò che sarà possibile affinché gli 80 dipendenti coinvolti possano mantenere il loro posto di lavoro e che contestualmente l'azienda possa, nel brevissimo termine, avere un futuro di sviluppo".

 

red

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