Cose Belle20 aprile 2023 11:55

Nuovofilmstudio: la settimana al cinema

La programmazione dal 21 al 27 aprile

Nuovofilmstudio: la settimana al cinema



Dal 21 al 24 aprile, arriva al Nuovofilmstudio La cospirazione del Cairo: dopo il successo internazionale con The Nile Hilton incident, il regista svedese Tarik Saleh torna con un coraggioso thriller ambientato nel paese delle sue radici paterne, vincendo il premio per la miglior sceneggiatura al 75° Festival di Cannes.


Dal 22 al 24, sempre in prima visione Passeggeri della notte: Mikhaël Hers affina ulteriormente il suo stile arioso, delicato e sensibile, presentando un tuffo nell'intimità di una famiglia anni '80 guidata alla perfezione da Charlotte Gainsbourg.


Dal 25 al 27 aprile la nuova commedia brillante di François Ozon Mon crime - la colpevole sono io: il prolifico e talentuoso Ozon, che salta da un genere all’altro a ritmi incredibili, mette in scena la pièce omonima di George Berr e Louis Verneuil in stile 8 donne e un mistero con un cast stellare, tra cui Dany Boon, Isabelle Huppert e Fabrice Luchini.

 

Giovedì 27 alle 19.30,  un nuovo appuntamento con la stagione lirica della Royal Opera House di Londra. Le dirette dal Covent Garden proseguono con Le nozze di Figaro introdotta dalla nostra cara amica Emanuela Ersilia Abbadessa: La storia dell'opera comica nata dal genio di Mozart e Da Ponte vi sorprenderà e delizierà in ogni momento con i suoi numerosi colpi di scena e con alcuni dei numeri musicali più celebri del catalogo mozartiano. Joana Mallwitz dirige un cast davvero internazionale nella produzione senza tempo di David McVicar.

 

 

La cospirazione del Cairo

 

(Walad min al Janna)
di Tarik Saleh
con Tawfeek Barhom, Fares Fares, Mehdi Dehbi
Svezia 2022, 126’

 

ven 21 apr (15.15 - 21.00)
sab 22 apr (15.15 - 21.00)
dom 23 apr (18.00)
lun 24 apr (18.00)

 

Ad Adam, figlio di un pescatore, viene offerto l’enorme privilegio di studiare all’Università al-Azhar del Cairo, epicentro del potere dell’Islam sunnita. Poco dopo il suo arrivo in città, però, il Grande Imam, massima autorità religiosa dell’università, muore improvvisamente. Presto Adam diventa una pedina in una spietata lotta di potere tra le élite religiose e politiche dell’Egitto...

 

Dopo la vittoria al Sundance e il successo internazionale con il thriller The Nile Hilton incident, il regista svedese Tarik Saleh torna nel paese delle sue radici paterne con La cospirazione del Cairo, film vincitore del premio per la miglior sceneggiatura al 75° Festival di Cannes.
«Stavo rileggendo Il nome della rosa e, come spesso mi succede, ho cominciato a pensare “e se raccontassi una storia simile ma ambientata in un contesto musulmano? Sarebbe possibile? Avrei il permesso di farlo? Potrebbe essere pericoloso?”. Ho avuto la stessa sensazione che si prova quando da bambini si gioca con il fuoco, ma una volta che ho cominciato a inseguire quest’idea non sono più riuscito a fermarmi. Non solo avevo la possibilità di farlo, ma dovevo farlo. Il mio è un thriller politico ambientato ad al-Azhar, una mitica università del Cairo. Al-Azhar, è l’epicentro del potere dell’Islam sunnita ed è un luogo dove il passato e il futuro si incontrano. Mio nonno, nato in un piccolo villaggio nel cuore del Delta del Nilo, fu ammesso all’Università di al-Azhar, che all’epoca era la più prestigiosa dell’Africa e del Medio Oriente e fu il primo del suo villaggio a ricevere un’istruzione adeguata. L’Egitto è stato costantemente occupato dagli stranieri ma ciononostante al-Azhar è sempre riuscita a convivere con il potere politico in carica, dal momento che l’università è sempre stata rispettata e considerata, a livello internazionale, la più importante fonte di sapere sull’Islam. Entrambi i miei nonni provenivano da piccoli villaggi sperduti e, attraverso un unico viaggio, fecero un balzo enorme, passando da una realtà pressoché medievale alla vita moderna della città. Nel mio film volevo mostrare qual è la posta in gioco quando si lascia un villaggio per andare a studiare. Qual è il prezzo che si deve pagare? Che cosa ci si guadagna?».
(Tarik Saleh)

  

Trailer: https://youtu.be/<wbr></wbr>g8qRBb80sXs

Passeggeri della notte

 

(Les passagers de la nuit)
di Mikhaël Hers
con Emmanuelle Béart, Charlotte Gainsbourg, Noée Abita
Francia 2022, 111’ 

 

sab 22 apr (18.00)
dom 23 apr (15.30 - 21.00)
lun 24 apr (15.30 - 21.00)

 

È la notte delle elezioni francesi del 1981, con la storica elezione di Mitterand: le strade si riempiono di gente mentre un’aria di speranza e cambiamento si diffonde in tutta Parigi. Ma per Elisabeth, tra i 40 e i 50 anni, è un momento difficile, il suo matrimonio è finito, le resta una grande casa, un affitto da pagare e il mantenimento dei due figli adolescenti. Dopo alcuni tentativi falliti, trova lavoro in una stazione radiofonica dove assiste la carismatica conduttrice di un programma notturno di confidenze intime degli ascoltatori. Qui incontra una ragazza senza fissa dimora, Talulah, che Elisabeth invita a stare da lei. Talulah diventa, poco a poco, come una terza figlia, modificando gli equilibri affettivi della famiglia, che a lei era sempre mancata. Ma all’improvviso la ragazza scompare. Mentre cercano Talulah, Elisabeth e i suoi ragazzi acquisiscono fiducia in loro stessi e iniziano a prendere dei rischi, cambiando radicalmente le traiettorie delle loro vite...

 

Con Passeggeri della notte Mikhaël Hers affina ulteriormente il suo stile arioso, delicato e sensibile. Un tuffo nell'intimità di una famiglia e ruoli molto belli per un cast guidato alla perfezione da Charlotte Gainsbourg.
«Gli ’80 sono stati gli anni della mia infanzia. Dicono che ognuno di noi sia il prodotto della propria infanzia, nel rispettivo paese di origine, e volevo tornare indietro a quel periodo della mia vita, rivivendo quegli scenari e quei suoni. Quelle sensazioni e quei colori mi hanno reso la persona che sono oggi. Li porto con me. Proverò sempre una fitta di rimpianto per non aver vissuto a pieno quel contesto al tempo, ma solo quando stava per esaurirsi. Realizzare questo film mi ha permesso di rivivere quegli anni all’età che avrei voluto avere all’epoca. Inoltre, volevo esplorare una temporalità leggermente diversa. Solitamente, i miei lavori hanno una timeline altamente circoscritta. In Passeggeri della notte, volevo che la storia portasse con sé sensazioni epiche. La narrazione riporta uno spaccato di vita ma che si dispiega lungo sette anni. I miei personaggi hanno sempre un aspetto fragile, che cerco di rendere bello così che le persone possano sentirsi comprese anche nella loro solitudine. È questo che apprezzo quando guardo un film. Riesce ad alleggerire un po’ la vita».

 

 

Mon crime - la colpevole sono io

 

di François Ozon
con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon
Francia 2023, 102’

 

mar 25 apr (15.30 - 18.00 - 21.00)
mer 26 apr (15.30 - 18.00 - 21.00)
gio 27 apr (15.00 - 17.15)

 

Negli anni ’30, a Parigi, Madeleine Verdier, avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto della sua migliore amica Pauline, giovane avvocatessa disoccupata, viene assolta per legittima difesa. Inizia così una nuova vita, fatta di gloria e di successo, fino a quando la verità non viene a galla...

Il prolifico e talentuoso François Ozon, che salta da un genere all’altro a ritmi incredibili, ritorna con una nuova commedia brillante e sofisticata (8 donne e un mistero, Potiche).


«Il cinema parlato mi è sempre apparso come l’arte della menzogna per eccellenza ed era da molto tempo che desideravo raccontare la storia di un falso colpevole o di una falsa colpevole. Quando ho scoperto la pièce di Georges Berr e Louis Verneuil, uno dei grandi successi del 1934, ho subito capito di aver trovato la giusta opportunità per confrontarmi con questo tema. Pur mantenendo il contesto storico e politico degli anni ‘30, ho voluto adattare liberamente la trama in modo che al suo interno risuonassero le nostre preoccupazioni contemporanee in merito ai rapporti di potere e al controllo nei rapporti uomo/donna. E ho voluto giocare con i parallelismi che esistono tra teatro e giustizia. In questi tempi di depressione collettiva, ho sentito l’esigenza di ricorrere all’estro e alla leggerezza per meglio sopportare la dura realtà del presente. E da questo è scaturito il mio desiderio di ritrovare lo spirito della screwball comedy, con i suoi dialoghi scoppiettanti e l’uso di situazioni strampalate e scorrette in cui i protagonisti inventano delle astuzie per trarsi da drammatici impacci. Mi è sembrato il genere ideale per raccontare questa storia, con un tono di farsa tenera e ironica, giocando sull’assurdo pur abbracciando una parte di teatralità. I dialoghi cesellati e pieni di arguzia della pièce originale mi hanno riportato alla mente le commedie mordaci di Sacha Guitry in cui gli interpreti brillano e questo film mi ha offerto l’occasione di lavorare con giovani attrici esordienti molto promettenti nei panni delle protagoniste e di circondarle di una farandola di attrici e attori affermati e consolidati in gustosi ruoli di contorno».

 

 

Le nozze di Figaro

Royal Opera House al Cinema - 2023

 

Gli appuntamenti con la Royal Opera House, trasmessa in diretta da Covent Garden in oltre 850 cinema di 26 paesi del mondo, continuano con Le nozze di Figaro.

 

gio 27 apr (19.30)

 

Le nozze di Figaro
di Wolfgang Amadeus Mozart
regia di David McVicar, dirige Joana Mallwitz
introduzione a cura di Emanuela Ersilia Abbadessa

 

Figaro e Susanna, domestici del Conte di Almaviva, sono pieni di entusiasmo il giorno del loro matrimonio, ma c'è un intoppo: il conte ha delle mire sulla futura sposa, vuole infatti ripristinare lo ius primae noctis. Ma, non appena Figaro lo scopre, tutto si complica. Così, con l'aiuto di Cherubino e della stessa Contessa, Susanna riuscirà a mettere nel sacco il Conte. La storia dell'opera comica nata dal genio di Mozart e Da Ponte vi sorprenderà e delizierà in ogni momento con i suoi numerosi colpi di scena e con alcuni dei numeri musicali più celebri del catalogo mozartiano. Si viene per la musica e si rimane per l'ilarità dei travestimenti, nel corso di una folle giornata in casa Almaviva. Joana Mallwitz dirige un cast davvero internazionale nella produzione senza tempo di David McVicar.

 

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