Il furto di un costoso cellulare iPhone 13 ai danni di una ventiseienne di Calizzano è avvenuto un paio di mesi fa in un locale alla moda di Cuneo, ma la vicenda ha trovato la sua felice conclusione, dopo diverse peripezie, solo nella giornata di ieri 19 aprile.
La ragazza, infatti, una volta accortasi del furto, ha deciso di formalizzare la denuncia via web del reato, un servizio disponibile sul sito dell’Arma dei Carabinieri (www.carabinieri.it/DenunciaViaWeb) per risparmiare tempo e ridurre la burocrazia. Quello cui la giovane non ha prestato attenzione, però, è il fatto che la procedura vada comunque poi completata in qualunque Stazione Carabinieri, sottoscrivendo la denuncia precompilata on line; senza questo passaggio nessun Comando Arma viene formalmente investito della vicenda e le indagini non possono partire.
L’inghippo è venuto alla luce quando il cellulare rubato è stato riacceso: la legittima proprietaria, infatti, lo ha localizzato tramite lo smartwatch collegato, rivolgendosi subito ai Carabinieri di Calizzano per indicarne la posizione e i militari, a quel punto, si sono resi conto che l’iter non era stata portato a termine e il telefono non era ufficialmente da ricercare.
I Carabinieri hanno quindi rimediato e si sono messi al lavoro per recuperare il tempo perduto.
La posizione fornita ha consentito di rintracciare il cellulare in un centro riparazioni di Barge (CN), dove una ventottenne italiana di Cuneo lo aveva portato per farlo sbloccare: aveva raccontato all’ignaro tecnico, che non poteva in alcun modo accorgersi dell’inganno, di aver dimenticato il codice d’accesso.
Alla riconsegna del dispositivo, però, si sono presentati i Carabinieri, chiedendo alla ragazza spiegazioni che non è stata in grado di fornire. Il cellulare è stato dunque riconsegnato alla legittima proprietaria, mentre la persona che aveva cercato di diventarne la nuova utilizzatrice è stata denunciata per ricettazione; non per furto, perché non è possibile dimostrare che sia stata lei a rubare il telefono, ma per la legge italiana il possesso e/o l’acquisto di merce di provenienza illecita – come la ricettazione appunto – è un reato perseguito in maniera più severa dello stesso furto.
Se qualcuno dovesse pensare di averla fatta franca dopo un furto, dunque, avrebbe fatto male i suoi conti, ed è sempre utile ricordarlo.
Il procedimento, comunque, è attualmente nelle fasi preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagata, non essendo state assunte decisioni definitive da parte dall’Autorità Giudiziaria.