Contromano02 maggio 2023 09:10

La politica di Mastrota

Una passeggiata, un bel sorriso, un video che entra direttamente nelle case ed è fatta: quel che non è vero lo diventa, la rabbia si trasforma in gratitudine, tutto si sistemerà. Proprio come nelle favole

La politica di Mastrota

Ben strana la favola che stiamo vivendo tra pandemia e guerra, bollette schizofreniche, carrello della spesa ormai inavvicinabile ai più, gente che pur lavorando sopravvive sì e no mezzo mese (sempre se dal lavoro torna a casa viva), banche che falliscono nel silenzio - che altrimenti si turbano i mercati.

Ma tutto questo non importa alla politica della televendita, di cui Giorgia Meloni non è pioniera ma certo creativa e diligente allieva.

Basta con le noiose conferenze stampa, basta con le domande, basta col contraddittorio: la parola d’ordine è disintermediazione.

La presidente del Consiglio, che sa di non poter contare sulla divinizzazione tributata dai media al suo predecessore, ci sta dicendo: “Ci sono io e ci siete voi. Non c’è nessuno in mezzo. Io parlo direttamente con voi, voi ascoltate direttamente me”.

E pazienza se non è proprio vero che col suo decreto del Primo Maggio ha varato “il più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni”.

Pazienza se ha una durata di sei mesi, e chissà come e se verrà rifinanziato.

Pazienza se non è stato fatto in legge di bilancio ma solo adesso, ché vuoi mettere l’impatto scenografico di partorir decreti durante la festa del Lavoro, mettendo in ombra le piazze piene di persone che chiedono diritti.

La verità sta nella cabina di regia, quella vera, dietro lo schermo.

Al popolino basterà la fiaba.

Per un po’.


LNS

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