Ecco la programmazione del Nuovofilmstudio dal 16 al 22 giugno: dal 16 al 19 in prima visione Prigione 77: dopo il successo internazionale de La isla mínima, il pluripremiato regista spagnolo Alberto Rodríguez torna con un film emozionante e dinamico. Ispirato a fatti realmente accaduti, Prigione 77 racconta la storia dei detenuti della "Prigione Modello" di Barcellona e della loro lotta per la libertà da un sistema carcerario assurdo e intollerabile. Dal 20 al 22 Terra e polvere: titolo-rivelazione della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, il film del regista cinese Li Ruijun racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale. Un’opera dolce che ha il sapore della terra e delle stagioni. Se Ruijun ha affidato il ruolo di Guiying a un’attrice di grande esperienza come Hai Qing, a farle da controcanto ha invece chiamato un neofita come Wu Renlin, cioè un vero contadino. Una scelta che imprime ulteriore naturalezza al film, lontano dal rumore della civiltà e vicino all’anima degli spettatori. Sempre dal 20 al 22 Un bel mattino: Mia Hansen-Løve torna finalmente a girare nella sua Parigi con la complicità di una straordinaria Léa Seydoux. Partendo dai più semplici gesti quotidiani, Hansen-Løve firma un ritratto di donna che colpisce al cuore. Una madre single si trova ad affrontare un momento di grande incertezza nella sua vita: suo padre è sempre meno autosufficiente, mentre l'incontro casuale con un vecchio amico si trasforma presto in una relazione appassionata. |
|
---|
| |
|
|
|
| | (Modelo 77) di Alberto Rodríguez con Miguel Herrán, Javier Gutiérrez, Jesús Carroza Spagna 2022, 125' ven 16 giu (15.15 - 18.00 - 21.00) sab 17 giu (15.15 - 18.00 - 21.00) dom 18 giu (15.15 - 18.00 - 21.00) lun 19 giu (15.15 - 18.00 - 21.00) Spagna 1977. Dopo 40 anni di dittatura nelle strade e nelle piazze si celebra la recente democrazia, ignari di un sistema legale profondamente fallato. Persone incarcerate perchè povere, senza lavoro, per il loro credo politico o per le loro preferenze sessuali, prive di diritti e umanità, scontano pene assurde in una sovraffollata “Prigione Modello”. Manuel è un giovane contabile condannato a un’esagerata pena di 20 anni di reclusione per essersi intascato l’equivalente di 1200 euro. Con l’aiuto del suo compagno di cella Pino, Manuel diventerà il leader di un movimento che unirà tutte le prigioni nella lotta per la libertà, e che cambierà per sempre il diritto penitenziario... Dopo il successo internazionale de La isla mínima, il pluripremiato regista spagnolo Alberto Rodríguez presenta il suo lavoro più personale ispirato a fatti realmente accaduti, interpretato da Miguel Herrán (protagonista della serie La casa di carta). Prigione 77 è un film emozionante e dinamico, con un approccio narrativo semplice e chiaro. Un film su personaggi intrappolati in uno spazio chiuso, che devono avere fede e compiere un difficile viaggio interiore per conoscersi, per migliorarsi e per raggiungere obiettivi quasi irraggiungibili. «Questa storia ci ha affascinati fin dall’inizio. Un’avventura ricca di emozioni che si fonda su due pilastri fondamentali: la giustizia e la libertà. Uomini umiliati e reificati, senza un futuro e senza speranza, molti di loro analfabeti e senza mestiere, trovano un obiettivo comune che li unisce: la libertà. Qualche anno fa, io e Rafael Cobos siamo venuti a conoscenza di alcuni fatti che aiutano a descrivere il profondo cambiamento che avvenne nella nostra società in un periodo di tempo molto breve. Un tempo in cui tutto sembrava possibile. Una lotta per l’uguaglianza. Il film racconta i detenuti della "Prigione Modello" di Barcellona (una delle più famose di Spagna). Le loro sofferenze, le loro speranze e come nacque il COPEL (Comitato Coordinatore dei Prigionieri in Lotta): un movimento che riuscì a diffondersi nelle carceri di tutto lo stato per migliorare le condizioni deplorevoli in cui vivevano i carcerati e dove regnava la legge del più forte. La storia viene raccontata attraverso gli occhi dei personaggi. Ho sempre dato molta importanza all’avere dei personaggi con temperamento e personalità ben definite che si evolvono durante il film. Sono una parte essenziale del lavoro. Visivamente volevo fare un film sobrio, senza ornamenti artificiali che distraessero dalla storia. Volevo forza e allo stesso tempo bellezza. Ogni tanto Prigione 77 è brusco, ma nel suo insieme resta emozionante. Non perde mai il ritmo. Quel ritmo che a volte spinge gli uomini a perseguire l’impossibile». (Alberto Rodríguez) |
|
---|
|
|
|
|
| | (Yin ru chen yan) di Li Ruijun con Wu Renlin, Hai-Qing Cina 2022, 133' mar 20 giu (15.15 - 21.00) mer 21 giu (18.00) gio 22 giu (15.15 - 21.00) Il matrimonio combinato di Youtie e Guiying, un uomo e una donna che vivono vite difficilissime, sembra portare inevitabilmente alla somma di due solitudini. Di due povertà, sociali, emotive, affettive. Ma da questo incontro, tenero e pudico, prenderà forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso... Terra e polvere, titolo-rivelazione della Berlinale e del Far East Film Festival di Udine, racconta l’amore attraverso i silenzi e i ritmi contadini della Cina rurale. Un’opera dolce e dolente che ha il sapore della terra e delle stagioni. Se Li Ruijun ha affidato il ruolo di Guiying a un’attrice di grande esperienza come Hai Qing, a farle da controcanto ha invece chiamato un neofita come Wu Renlin, cioè un vero contadino (nonché zio dello stesso Li). Una scelta che imprime ulteriore naturalezza alla dimensione, aspra e sospesa, di Terra e polvere: un film così lontano dal rumore della civiltà e così vicino all’anima degli spettatori. «In città, prima di uscire insieme, le persone guardano anche ai beni materiali e poi decidono se amarsi o meno. Nei villaggi, le persone sono quasi invisibili e non possiedono nulla, quindi mi piace immaginare che il loro sia un amore allo stato puro. È naturale come guardare uno stagno cristallino per osservare la corrente: di tanto in tanto si può scorgere un ramoscello e seguire dove va… In questa storia, l’idea dell’amore si rivela attraverso le azioni. Guiying sente che Youtie potrebbe avere freddo e lo aspetta con una bottiglia d’acqua calda. Youtie vede che la gente deride Guiying per la sua incontinenza, così le compra una giacca lunga per coprirsi. Se si vedono due uccelli che si coccolano, l’emozione della cura e dell’amore trascende tutto, anche se noi non capiamo il loro cinguettio. In Terra e polvere si può vedere la transizione tra il vecchio e il nuovo mondo, tra il vecchio e il nuovo modo di vivere. Ho voluto rappresentare una collisione di sistemi». (Li Ruijun) |
|
---|
|
|
|
|
| | (Cette musique ne joue pour personne)(Un beau matin) di Mia Hansen-Løve con Léa Seydoux, Pascal Greggory, Melvil Poupaud Francia 2022, 112' mar 20 giu (18.00) mer 21 giu (15.30 - 21.00) gio 22 giu (18.00) Sandra è una madre single che lavora come interprete e si trova ad affrontare un momento di grande incertezza nella sua vita: suo padre è malato e sempre meno autosufficiente, mentre l'incontro casuale con un vecchio amico, Clément, si trasforma presto in una relazione appassionata. Clément però è sposato e Sandra non può abbandonarsi a questo grande amore come vorrebbe... Un bel mattino è il nuovo film di Mia Hansen-Løve, che torna finalmente a girare nella sua Parigi con la complicità di una straordinaria Léa Seydoux. Partendo dai più semplici gesti quotidiani, Hansen-Løve firma un ritratto di donna che colpisce al cuore. «La sceneggiatura è in parte ispirata dalla malattia di mio padre. Stavo cercando di dare un senso a quello che passavo e volevo esplorare il modo in cui due sentimenti opposti, un senso di dolore e uno di rinascita legato all’amore, possano dialogare, quando vengono vissuti contemporaneamente. Mettere l'amore al centro dell'esistenza e accettare la vulnerabilità che ne deriva, è forse ciò che continua a unire Georg e Sandra, quando non riescono più a comunicare. In un modo o nell'altro, l'amore collega i personaggi del film. Ho scritto il personaggio di Sandra pensando a Léa Seydoux. L’ho trovata fantastica nei suoi ultimi ruoli, ma volevo mostrarla sotto una nuova luce, non solo come un oggetto del desiderio. Nel mio film è molto semplice, sia nell'aspetto che nel modo di essere. Volevo spogliarla dei suoi attributi seducenti e filmarla con i capelli corti, filmarla come madre, nella sua quotidianità, anche mentre lavora. Non è solo una donna desiderabile, ma una donna che osserva e ascolta molto anche gli altri e noi la vediamo guardare e ascoltare... Questo capovolgimento ci ha permesso di avvicinarci ancora di più al carattere profondo di Léa, al suo mistero, a una malinconia nascosta che mi ha commosso». (Mia Hansen-Løve) |
|
---|
|
|
|