Da ven 30 giugno a lunedì 3 luglio in prima visione il Gran premio della giuria al Sundance Film Festival 2023 A thousand and one: la regista newyorchese ma di genitori giamaicani A.V. Rockwell, scrive e dirige un dramma famigliare che decostruisce il mito della Grande Mela dal punto di vista di una donna afroamericana in conflitto con la maternità e con una comunità di appartenenza che sente sfuggirle di mano. Protagonista Teyana Taylor, superstar dell'r&b e coreografa di fama mondiale, capace di accendere le luci e le ombre di una figura femminile complessa, energica e segreta. Dal 1 al 3 luglio ancora uno spettacolo al giorni di Emily: diretto da Frances O’Connor e magistralmente interpretato dalla star della serie televisiva Sex Education Emma Mackey, il film racconta l’appassionante vita di una delle scrittrici più amate di tutti i tempi, Emily Brontë. Incessantemente alla ricerca della libertà artistica e personale, Emily a meno di trent’anni scrive Cime tempestose... Il 4 e 5 luglio arriva al Nuovofilmstudio Ziggy Stardust & The Spiders From Mars: il 3 luglio del 1973 David Bowie saliva sul palco dell’Hammersmith Odeon di Londra per “uccidere”, davanti a 5000 fan increduli, Ziggy Stardust, il suo alter ego più celebre. A 50 anni da quel giorno, Ziggy torna a vivere grazie al cinema in versione completamente restaurata. Quella notte straordinaria fu infatti immortalata dal celebre regista D.A. Pennebaker che nel backstage e sul palco filmò Bowie e l'intero concerto degli Spiders from Mars, comprese le scene finali con il leggendario chitarrista Jeff Beck e la performance di "The Jean Genie".
Giovedì 6 luglio il regista Edoardo Fossati presenta il suo film Oltre: Edoardo si sveglia una mattina e senza essere un attore comico decide di diventarlo. Ne ha le scatole piene di vedere i comici rimanere attaccati a un personaggio che li ha resi famosi e non mollarlo più vita natural durante. Nel film Oltre, interpreta Oltre 35 ruoli burleschi con una naturalezza e disinvoltura spiazzante. Ingresso libero. |
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| | di A.V. Rockwell con Teyana Taylor, Aaron Kingsley Adetola, Aven Courtney Usa 2023, 117' Gran premio della giuria al Sundance Film Festival 2023
ven 30 giu (21.00) sab 1 lug (15.30 - 21.00) dom 2 lug (18.00 - 21.00) lun 3 lug (15.30 - 21.00) New York, 1995. Inez, una giovane parrucchiera con un passato da carcerata alle spalle, si reca a Brooklyn per rivedere suo figlio Terry, di sei anni, affidato alle cure dei servizi sociali. Determinata a garantirgli un futuro e a dargli quell'amore materno che lei non ha mai ricevuto, Inez rapisce Terry portandolo nel suo vecchio quartiere di Harlem per cercare di costruire con lui una vera realtà familiare. Aggrappandosi uno all’altro, madre e figlio, anche grazie all'aiuto del compagno Lucky, cercano di ritrovare il senso di casa, di identità e di stabilità in una metropoli in rapido cambiamento... “A thousand and one” è un’ode al potere della famiglia, unica ancora di salvezza in un mondo in evoluzione che si disinteressa delle vite degli ultimi. «Al suo esordio in un lungo di finzione, A.V. Rockwell dal Queens ma di genitori giamaicani, scrive e dirige un dramma famigliare dal respiro epico che decostruisce dal basso il mito della Grande Mela dal punto di vista di una donna afroamericana in conflitto con la maternità e, in estensione, con se stessa e con una comunità di appartenenza che sente sfuggirle di mano. l'intenzione di Rockwell è accompagnare lo spettatore nelle pieghe esistenziali di Inez e Terry, cui si aggiunge la figura di Lucky, rinnovato compagno della donna, padre esemplare per improvvisazione. É il tentativo di una famiglia ruvida ma appassionata di resistenti ciò che la regista vuole ritrarre, incorniciata nella cosiddetta "ultima vera città" dai rumori inconfondibili che si mescolano agli onnipresenti r&b e funky, spazio sonoro osmotico al racconto. Meritevole vincitore al Sundance del Gran premio della giuria per un film drammatico, "A thousand and one" si espande lungo la linea del tempo seguendo tappe seminali nella mutazione fisica e spirituale del tessuto urbano/sociale e politico newyorkese. La regista sa come e dove guardare l'umanità ferita messa a fuoco nel suo testo dopo averne sceneggiato la drammaturgia e i caratteri con eloquenza tridimensionale: i dettagli e i volti in primissimo piano costituiscono un frontale emozionale esente da retorica, perché non c'è traccia di giudizio, solo capacità di (rac)cogliere la verità di gesti, affetti, scontri e silenzi. E perfettamente a servizio di tale verità è stato assemblato il cast, a partire dalla protagonista Teyana Taylor, superstar dell'r&b e coreografa di fama mondiale, capace di accendere le luci e le ombre dalle forme somatiche, espressive e vocali di Inez, donna complessa, fragile e irresistibile, energica e segreta». (Anna Maria Pasetti) |
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| | di Frances O'Connor con Emma Mackey, Oliver Jackson-Cohen, Fionn Whitehead Gran Bretagna 2022, 130' sab 1 lug (18.00) dom 2 lug (15.15) lun 3 lug (18.00) Profondamente influenzata dalla morte della madre, dai confini imposti dal padre e dalla vita familiare, dal rapporto con le sorelle Charlotte e Anne e dall’amato fratello Branwell, Emily è incessantemente alla ricerca della libertà artistica e personale. Una ricerca irrefrenabile, fervida e impetuosa che esplode nella creazione di uno dei più grandi romanzi di tutti i tempi: a meno di trent’anni scrive Cime tempestose... Cosa si nasconde dietro la creazione di un capolavoro? Emily, diretto da Frances O’Connor e magistralmente interpretato dalla star della serie televisiva Sex Education Emma Mackey, racconta l’appassionante vita di una delle scrittrici più amate di tutti i tempi, Emily Brontë. «Emily è una donna forte, ribelle, sensibile, ispirata, piena di fascino» dice la regista «è la sorella meno in vista, adorata da una nicchia di fedelissimi che l’hanno eletta a loro eroina proprio perché fuori dagli schemi». Penultima arrivata in casa Brontë, Emily nacque nel 1818 e crebbe a Haworth, nello Yorkshire, sul limitare della brughiera. Conobbe presto il dolore: perse nel 1821 la madre e a distanza di poco, nel 1825, le sue due sorelle maggiori, Maria e Elizabeth, morte entrambe per una tubercolosi. Le tre Brontë rimaste – Emily, Charlotte e la piccola Anne – si sarebbero in seguito dedicate alla scrittura, esordendo tutte nello stesso anno: nel 1847 uscirono, a breve distanza l’uno dall’altro, Jane Eyre di Charlotte, Cime tempestose di Emily e Agnes Grey di Anne. «Ho sempre amato le sorelle Brontë» racconta Frances O’Connor. «Ai tempi del mio primo film internazionale (Mansfield Park, adattamento dell’omonimo romanzo di Jane Austen), approfittai della fine delle riprese per fare un giro nello Yorkshire. Era la prima volta che ci andavo e la visita a Haworth mi toccò profondamente. Ricordo che camminando per la brughiera pensai a quanto mi sarebbe piaciuto un giorno scrivere qualcosa di mio. Poi ho proseguito per anni la mia carriera di attrice senza più pensarci, finché il bisogno di scrivere non si è risvegliato, e sono tornata a quella prima ispirazione. C’erano diversi aspetti di Emily con i quali mi identificavo. Esperienze della sua vita trasposte nelle pagine di Cime tempestose che sentivo vicine alle mie e nelle quali credo che molte donne possano riconoscersi. È da questo sentimento di prossimità che ha preso corpo il film. Avrei potuto scrivere una pura e semplice biografia, ma mi sembrava che non avrei aggiunto molto a quello che era già stato fatto. Volevo trovare un modo per rendere omaggio a Emily, e il risultato è un film in stretto dialogo con Cime tempestose e dotato di un impianto spiccatamente narrativo, a tratti quasi fiabesco». |
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Ziggy Stardust & The Spiders From Mars | | di D.A. Pennebaker con David Bowie, Mick Ronson, Mike Garson Gran Bretagna 1973, 91' mar 4 lug (18.00 - 21.00) mer 5 lug (18.00 - 21.00) Il 3 luglio del 1973 David Bowie saliva sul palco dell’Hammersmith Odeon di Londra per “uccidere”, davanti a 5000 fan increduli, Ziggy Stardust, il suo alter ego più celebre. A 50 anni da quel giorno, Ziggy torna a vivere grazie al cinema con “Ziggy Stardust & The Spiders From Mars - il film” in versione completamente restaurata. Quella notte straordinaria del 1973 fu infatti immortalata dal celebre regista D.A. Pennebaker ("Monterey Pop", "Bob Dylan Don’t Look Back", "Depeche Mode 101") che nel backstage e sul palco filmò David Bowie e gli Spiders from Mars e persino Ringo Starr che si era intrattenuto per una chiacchierata con loro. Il restauro digitale del film è stato supervisionato da suo figlio, Frazer Pennebaker. L’evento offrirà ai fan di Bowie l’opportunità unica di ritrovarsi tutti insieme per rivivere un momento iconico che ha cambiato per sempre la cultura pop e per scoprire per la prima volta la scaletta completa che fu suonata in quella fatidica notte, comprese le scene finali con il leggendario chitarrista Jeff Beck e la performance di "The Jean Genie" che era stata tagliata nella versione originale del film. Ziggy Stardust era nato solo un anno prima, il 16 giugno del 1972, con l’uscita di "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars", il geniale concept-album che vedeva protagonista l’onirico e surreale Ziggy, prototipo del divo rock stravagante e androgino dai capelli rosso fuoco, i costumi estrosi e il fascino glam. Un successo planetario che avrebbe fatto la storia. |
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