Cose Belle12 ottobre 2023 12:48

Cinema, teatro e musica: la settimana alle Officine Solimano

Al Nuovofilmstudio in prima visione "L'imprevedibile viaggio di Harold Fry" da venerdì a lunedì, continua la rassegna su Almodovar e per Il Cinema ritrovato "Il cielo sopra Berlino" di Wim Wenders. I Cattivi Maestri iniziano la stagione per bambini, tre concerti alla Raindogs House

Cinema, teatro e musica: la settimana alle Officine Solimano

NUOVOFILMSTUDIO

ven 13 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)

sab 14 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)

dom 15 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)

lun 16 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry

(The unlikely pilgrimage of Harold Fry)

di Hettie MacDonald

con Jim Broadbent, Penelope Wilton

Gran Bretagna 2023, 108'

Harold Fry è un uomo qualunque che ha sempre vissuto senza prendere iniziative e restando in disparte. Un giorno scopre che una vecchia amica è molto malata e decide di andarla a trovare attraversando a piedi l'Inghilterra. Certo che il suo eroico gesto la terrà in vita, Harold intraprende un incredibile viaggio che farà scalpore conquistando tutta la nazione...

"L'imprevedibile viaggio di Harold Fry" è una celebrazione della vita, un ritratto dell'amore universale interpretato dal Premio Oscar Jim Broadbent ("Il ritratto del Duca"), sullo sfondo della splendida campagna inglese. Un viaggio a piedi dal sud al nord del Paese, ma anche dentro se stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza inconsapevole e la forza del suo ottimismo.

«Quando ho letto l’incredibile romanzo di Rachel Joyce, ne sono stata immediatamente affascinata. Al centro del suo racconto ci sono temi universali. Credo che Harold sia un eroe straordinario, con il suo coraggioso salto nell’ignoto dimostra che è possibile guarire attraverso un atto di fede. Quel che mi ha colpito, quando ho ricevuto la sceneggiatura, sono state le enormi potenzialità di narrazione visiva. Dentro Harold covano grandi inquietudini e conflitti interiori, ma il suo viaggio è emozionante, persino poetico. Dal punto di vista cinematografico, si tratta di un'occasione meravigliosa per stare accanto a un personaggio e seguirlo lungo il suo viaggio. La natura e il paesaggio occupano un ruolo molto forte nel film. Per questo ho capito subito che il modo migliore per iniziare sarebbe stato fare il viaggio in prima persona: la direttrice della fotografia Kate McCullough ed io siamo salite in macchina e abbiamo fatto il percorso di Harold, da Kingsbridge a Berwick-Upon-Tweed. È stata un'esperienza molto formativa, che ci ha permesso di percepire il modo in cui il paesaggio si trasforma e le comunità cambiano man mano che si procede verso nord. Abbiamo scelto i luoghi e le inquadrature in base a ciò che sentivamo giusto per dare un valore anche emotivo alle scene. Poiché procedevamo in ordine sequenziale, Jim Broadbent ha potuto trasformarsi gradualmente man mano che si spostava. Ci ha regalato qualcosa di visivamente forte, era davvero provato dalle intemperie, camminava davvero là fuori. Questo ha contribuito in una maniera notevole alla sua interpretazione. Essendo stato scelto per leggere l'audiolibro, in occasione dell’uscita del romanzo, Jim era la scelta più naturale per il ruolo del protagonista. Penelope Wilton apporta una complessità e una profondità emotiva di straordinaria precisione a Maureen: insieme Jim e Penelope sono riusciti a incarnare una coppia unita in un momento cruciale di cambiamento. È una storia ottimistica che ci esorta a essere coraggiosi, ad affrontare il buio anche se ci fa un po' paura perchè possono ancora accadere cose belle».

Trailer: https://youtu.be/LPuGqh3FJ_E

mar 17 ott (15.15 - 21.00)

mer 18 ott (18.00)

Il Cinema Ritrovato. Al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna

Der himmel über Berlin

(Il cielo sopra Berlino)

di Wim Wenders

con Bruno Ganz, Solveig Dommartin, Otto Sander, Peter Falk

RFT-Francia 1987, 130' - in tedesco con sottotitoli in italiano

Nel cielo grigio sopra Berlino, nelle sue vie e nei suoi edifici si aggirano innumerevoli angeli non visibili agli adulti ma individuati dai bambini. Essi possono sentire i pensieri di ognuno e cercare, mettendosi loro accanto, di lenire i dolori dei più sofferenti. Due di loro, Damiel e Cassiel, si ritrovano periodicamente per raccontarsi le reciproche esperienze. Damiel, quello più partecipe alle ansie degli umani come alle loro infinite piccole gioie, sente fortemente l'attrazione esercitata dalla città (ancora sfregiata da enormi cicatrici) e dalla sua stessa gente. Un giorno vede in discoteca Marion, una bellissima trapezista licenziata dal circo in cui lavora e sconvolta dalla imminente solitudine, e se ne innamora...

Il cielo sopra Berlino è abitato da angeli. Condividono lo spazio, ma non il tempo, né il colore, con gli umani. Wim Wenders, rientrato in Europa dopo la doppia esperienza americana di "Hammett" e di "Paris, Texas", va alla ricerca delle proprie radici culturali e sceglie quella Berlino che lo ha visto, diplomando alla scuola di cinema di Monaco, esordire nel lungometraggio. La città, con la sua tormentata storia, con i suoi monumenti, è la coprotagonista di uno dei migliori film in assoluto dell'intera filmografia wendersiana. Wim firma la sceneggiatura con Peter Handke. Due anni dopo sarebbe caduto il Muro.

«L'idea è sorta contemporaneamente da diverse fonti. Anzitutto dalla lettura delle "Elegie duinesi" di Rilke. Poi tempo addietro dai quadri di Paul Klee. Anche da "L'angelo della storia" di Walter Benjamin. D'un tratto ascoltai anche un brano dei Cure che parlava di "fallen angels". Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d'infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili».

(Wim Wenders)

Trailer: https://youtu.be/CaSBs4zNE9E

mar 17 ott (18.00) 

mer 18 ott (15.15 - 21.00)

Animali selvatici

(R.M.N.)

di Cristian Mungiu

con Marin Grigore, Judith State, Macrina Barladeanu

Romania 2022, 125’

Mancano pochi giorni al Natale e dopo aver lasciato il suo impiego in Germania, Matthias ritorna nel suo villaggio d’origine in Transilvania. Il suo desiderio è quello di seguire con maggiore impegno l’educazione di suo figlio Rudi, affidato troppo a lungo alle cure della madre Ana, e liberarlo dai timori irrisolti di cui è diventato preda. È preoccupato per la salute del suo vecchio padre Otto, ma è anche ansioso di rivedere la sua ex-amante Csilla. Quando però un gruppetto di lavoratori originari dello Sri Lanka viene assunto nel piccolo stabilimento che Csilla dirige, la pace della comunità viene turbata e gli adulti cadono preda di paure ancestrali...

Con "Animali selvatici", Cristian Mungiu, già premiato a Cannes per i suoi "4 mesi, 3 settimane, 2 giorni" e "Un padre, una figlia", Palma d’Oro nel 2009 e Miglior regia nel 2016, vuole scavare a fondo in quelle che sono le contraddizioni della Romania di oggi e sviscerare sullo schermo i dilemmi di una piccola comunità alle prese con le contraddizioni della modernizzazione: "R.M.N.", il titolo originale del film, fa riferimento, infatti, a una risonanza magnetica cui si deve sottoporre il padre del protagonista ed è metafora di una patologia che si deve cercare in profondità: il bisogno atavico di identificarsi con il proprio gruppo etnico e con le proprie tradizioni secolari e di considerare l’altro necessariamente con riserva e con sospetto. Animali selvatici è una storia che parla di intolleranza e discriminazione, di pregiudizio e di stereotipi, ambientato in una piccola comunità della Transilvania, ma che vuole superare i confini geografici per parlare a tutti.

«Ricordo di aver visto negli anni ’80 "Frankenstein Junior" di Mel Brooks. Era già in partenza una commedia, ma era ancora più comico per noi in Romania, dal momento che il protagonista saliva su un treno a New York e scendeva da quello stesso treno a Bucarest, che nel film era la capitale della Transilvania e simboleggiava il luogo che si trova alla fine del mondo, nonché la terra dei vampiri e dei mostri. Non mi addentro troppo nella storia della Transilvania, ma per noi rappresenta il tipico territorio a lungo conteso tra due paesi e che è passato dall’uno all’altro. Ci vivono sia rumeni sia ungheresi. Ma non sono gli unici abitanti. Con così tante etnie diverse, è diventata il terreno di gioco preferito dei movimenti populisti o nazionalisti di ogni genere. Ma non lasciatevi confondere: il film non parla della situazione in Transilvania, né di rumeni, ungheresi e tedeschi che dividono lo stesso territorio. È ambientato in quella regione, ma parla anche di russi e ucraini, di bianchi e di neri, di sunniti e sciiti, di ricchi e di poveri, persino di alti e di bassi. Non appena si palesa una seconda persona nella stanza, questa viene percepita come appartenente a una diversa tribù e dunque potenzialmente nemica».

(Cristian Mungiu)

Trailer: https://youtu.be/DBVwCya8RKo

gio 19 ott (15.30 - 18.00 - 21.00)

Almodóvar: La forma del desiderio - rassegna

Negli anni ’80 Almodóvar conquista la scena internazionale film dopo film con la forza di un ciclone: il suo cinema estroso e coloratissimo rappresenta la reazione ai rigidi schemi sociali e morali ereditati dal franchismo; riesce a essere dissacrante attraverso una miscela unica di realismo e fantasia che rivoluziona il linguaggio cinematografico di quegli anni, introducendo temi considerati scabrosi e trasformando donne, poveri ed emarginati in eroi ed eroine di un mondo nuovo, sgangherato e kitsch ma pieno di energia e politicamente molto, molto scorretto. Divertenti, grotteschi, melodrammatici, passionali, graffianti e sinceri, i personaggi del mondo di Almodóvar sono mossi dal desiderio, d’amore, di vendetta, di riscatto o di piacere. Liberi da ogni schema, liberi di essere sé stessi al di là di ogni pregiudizio.

gio 19 ott, ore 15.30, in italiano

Donne sull’orlo di una crisi di nervi

(Mujeres al borde de un ataque de nervios)

con Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serrano

Spagna 1988, 88’

Il film che ha consacrato a livello internazionale il talento di Almodóvar. Un cult della commedia degli equivoci, entrato nella storia del cinema e nell’immaginario collettivo. Pepa, doppiatrice cinematografica, viene abbandonata dal collega e amante Ivan. Da lui aspetta un bambino ed è pronta a dargli la caccia. Intanto la donna si trova a dover ospitare Candela, un'amica ricercata dalla polizia, mentre in casa sta per arrivare Lucia, l’ex moglie di Ivan, in cerca dell’uomo con l’intento di vendicarsi di lui...

gio 19 ott, ore 18.00, in italiano (gio 12 ott, ore 21.00, in spagnolo)

La legge del desiderio

(La ley del deseo)

con Eusebio Poncela, Carmen Maura, Antonio Banderas

Spagna 1987, 100’

Desiderio, passione sfrenata e black humor in uno dei film più provocatori di Almodóvar. Pablo e Tina sono fratelli. I genitori si separarono quando erano ragazzi, maschi. Tino ha cambiato sesso ed è andato a vivere con il padre, con cui ha avuto una relazione, prima di essere abbandonata. Pablo è un regista, è innamorato di Juan, ma non ricambiato. A sconvolgere la sua vita - e quella di Tina - arriva Antonio, un giovane tormentato, possessivo e minaccioso...

gio 19 ott, ore 21.00, in spagnolo

L’indiscreto fascino del peccato 

(Entre tinieblas) 

con Cristina S. Pascual, Julieta Serrano, Marisa Paredes

Spagna 1983, 87’

Opera emblematica degli esordi di Almodóvar che suscitò scalpore al Festival di Venezia. Un melodramma grottesco, passionale e divertente. Yolanda canta in uno squallido nightclub. Quando il suo fidanzato muore di overdose, scappa dalla polizia e trova rifugio nel convento delle “Redentrici umiliate”. La comunità è composta da suore fuori dal comune: c’è chi scrive romanzi erotici sotto falso nome, chi alleva una tigre nel cortile, chi è dedita alla moda. La trasgressiva madre superiora, in cerca di peccatrici da salvare, non resterà indifferente al fascino di Yolanda...

INFO BIGLIETTERIA

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio (aprite il link in un browser esterno a Facebook, altrimenti non visualizzerete i posti disponibili!). 

cattivi maestri

Domenica 15 ottobre, ore 17:00

GRANDE MA

Di e con Steve Cable. La Casa di Creta.

 

In una casa vive una Mamma - 'Piccola Ma' - e suo figlio Mattia, detto 'Grande Ma'. Mattia è davvero grande, è cresciuto ed ha l'età e il corpo da uomo ma dentro di sé è rimasto bambino: gioca, scherza, fantastica, ne combina ‘di tutti i colori'! La Mamma ama tantissimo Grande Ma e si preoccupa che la gente non accetti un uomo-bambino così speciale, così strambo, così.. così.. diverso! Per rendere più 'normale' suo figlio, chiama un'educatrice speciale Tata Tina', famosa per i suoi metodi severi...Riuscirà la nostra Tata a rendere più accettabile 'il bambino di tutti i colori'?

'Grande Ma, il bambino di tutti i colori' è una storia originale, adatta a bambini della scuola dell\'infanzia e del primo ciclo elementare, in cui la 'diversità' viene raccontata in maniera semplice e leggera attraverso la comicità e la poesia del CLOWN. Grande Ma - dal corpo grande ma con la mente da bambino - è proprio un clown: un uomo-bambino diverso dalla 'gente normale', una figura tenera, imprevedibile, affettuosa ma anche indifesa dinnanzi ai pregiudizi altrui, una figura di riferimento per i bambini che può̀ aiutare molto il processo di socializzazione e dell'accettazione della diversità.

 

STAGIONE BIMBI

Consigliato dai 3 anni

Genere: Commedia e clownerie

Durata: 50 minuti

 

BIGLIETTI: bimbi € 5, adulti € 8, adulti soci Arci € 6. Ridotto persone con disabilità € 3. Carnet 5 spettacoli (bimbo + adulto) € 50, soci Arci € 40.

PRENOTAZIONI: invia un whatsapp o un sms al 392 1665196 o manda una mail a cattivimaestri@officinesolimano.it. 

 

 



RAINDOGS HOUSE

Venerdì 13 ottobre ore 22.00

THE MON + NERO KANE

– An Heavy Psych Dark Folk Night –

Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità

Inizio concerto ore 22:00

ingresso 8e con tessera arci – under 25 ingresso 5e

Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/

Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house/

THE MON è il nome del progetto solista di Urlo, voce, basso e synths, nonchè fondatore (assieme a Poia) della band Ufomammut e una delle tre menti dietro il trio di Poster Art Malleus. Laddove Ufomammut crea suoni pesanti e psichedelici che espandono la mente, THE MON, al confronto è molto più intimo, introspettivo, Urlo esplora ed esamina i suoi pensieri nascosti attraverso la musica.

La musica rituale di Nero Kane, tra Italian Occult Psychedelia, canto pagano e arte liturgica, arpeggi di chitarra e note solenni di organo, cinematografica ed emotivamente travolgente, è stata descritta come un viaggio sospeso e crepuscolare con uno stile e una personalità unica.

EYE è il secondo album di The Mon ed è più introspettivo e denso rispetto al predecessore “Doppelleben”. E’ un disco costruito attorno a paesaggi sonori elettronici e atmosfere acustiche capaci di trasportare l’ascoltatore in un viaggio sonoro in cui le canzoni fluiscono senza sosta l’una nell’altra.

L’album presenta alcuni ospiti speciali: Steve Von Till (Neurosis) e Colin H. Van Eeckhout (Amenra), autori dei testi e delle voci di “Confession” e “To the Ones”, Sarah Pendleton (ex Subrosa, The Otolith) e David W. (White Hills) che hanno impreziosito alcuni brani con trame di violini e chitarre. L’album può essere considerato Heavy Dark Folk Electronic. THE MON costruisce strati di suoni minacciosi che a volte si dispiegano ritmicamente e altre volte barcollano, ogni pezzo è diverso, ricco di atmosfere evocative e layers sonori. Lo scopo di THE MON è quello di raggiungere i confini di un paesaggio sonoro spirituale in cui la musica diventa purificazione ed espiazione, un modo per far emergere il mondo che è dentro l’anima umana.

Nero Kane

Il songwriter psych dark folk Nero Kane (chitarra/voce), accompagnato dall’artista Samantha Stella (organo/mellotron/voce), ha inaugurato il “Tamples Tour” con un live nelle rovine di una cattedrale neogotica vicino a Lipsia per la prima edizione di Ancient Echoes, e si esibirà in duo tra il 2023 e il 2024 in diversi festival, club e nella suggestiva cornice di chiese e luoghi storici in Europa. I nuovi concerti in Italia si inaugureranno con la data milanese, sua città natale, a supporto della musicista dark Zola Jesus.

I live sono stati definiti sciamanici, ipnotici e ricchi di bellezza e intensità. Echi di Swans, Nick Cave, Velvet Underground, Johnny Cash, il sound svedese della Cold Meat Industry e Nico, a cui viene paragonato il timbro vocale di Stella.

Il primo album è stato registrato a Los Angeles con il produttore Joe Cardamone, ultimo collaboratore di Mark Lanegan, mentre il secondo e il terzo album sono stati registrati in Italia con il produttore Matt Bordin e includono la presenza dell’artista visiva, performer, filmmaker e cantante Samantha Stella. Il terzo e l’ultimo album in studio, “Of Knowledge and Revelation”, ispirato al Paradiso e all’Inferno di Dante, è stato menzionato da molti giornalisti tra i migliori album italiani e internazionali del 2022 ed è stato presentato in Europa e Regno Unito, incluso un tour in Est Europa con Liveurope, network per i talenti musicali. Oltre ai tour europei come headliner, Nero Kane ha supportato musicisti della scena sperimentale, dark e folk internazionale inclusi Jozef Van Wissem, Darkher, Jonathan Hultén, Hugo Race e Marissa Nadler.

 

Presentazione del primo LP, intitolato «ANONYMOUS», sotto la produzione artistica di Riccardo Rinaldi aka Ohm Guru (Neffa, Sud Sound System, Colle Der Fomento).

sabato 14 ottobre

LEBRON JOHNSON & BAND

Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house/

Un volto nuovo della Black Music in Italia, LeBron Johnson, cantante dalla voce potente e raffinata al tempo stesso, una timbrica calda e suadente.

Originario della Nigeria classe 1998, arriva in Italia nel 2017.

Inizia da subito a frequentare la Chiesa Evangelica di Ravenna, canta e suona Gospel nel coro. LeBron si ispira all'inizio alla musica Black, dal Soul, al Funk con influenze R&B, arrangiando canzoni famose a suo piacimento, per poi iniziare davvero il proprio percorso come compositore.

La band viene formata nel 2021 con Andrea Pititto, in arte Andy Pitt, chitarrista e ideatore del progetto, Alberto Pavesi alla Batteria, Paolo Mazzardi all'Organo Hammond + Leslie 122 e Davide Medicina al Basso.

Il progetto parte dalla contaminazione del Funk/Soul e del Blues, con una vena di "musica indipendente": da questa fusione deriva una sonorità moderna, un sound intenso, intriso di groove e feeling con brani originali e qualche Cover di grandi Big, come Marvin Gaye, Temptations, Nina Simone e artisti odierni come Tom Misch e Black Pumas.

Mercoledì 18 ottobre ore 21.30
BRIDGET ST JOHN & EMMA TRICCA
Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerto ore 21:30
ingresso 15e con tessera arci – under 25 ingresso 10e
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/
Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house/

Il senso di potenziale infinito è ciò che rende la sua musica così vivace e turbolenta mezzo secolo dopo, ed è forse il motivo per cui una nuova generazione di artisti folk, tra cui Ryley Walker, William Tyler e Steve Gunn, ha trovato ispirazione nel suo lavoro. Lei prospera con tutti questi suoni e stili diversi: un’artista innamorata di tutte le possibilità della musica, degli infiniti modi in cui potrebbe cantare una singola sillaba e di tutte le sottili gradazioni di emozione che una melodia può trasmettere.
~ ‘Pitchfork’

BRIDGET ST JOHN
Bridget St John, pseudonimo di Bridget Hobbs (Londra, 4 ottobre 1946), è una cantautrice britannica, conosciuta in particolare per i tre album incisi tra il 1969 e il 1972 per la Dandelion di John Peel (che ha prodotto il suo album di debutto, Ask Me No Questions).
Ha registrato per la BBC Radio e per diverse Peel Sessions e girato in tour attraverso il circuito dei festival britannici insieme ad altri luminari del folk e del pop dell’epoca, come Nick Drake e David Bowie, tra gli altri.
La sua popolarità è arrivata all’acme nel 1974, quando un sondaggio curato dal Melody Maker tra i suoi lettori la indicò come quinta più popolare cantante donna del momento.
Bridget St John ha indicato in John Martyn e Michael Chapman i propri mentori chitarristici.
Il suo secondo album, Songs for the Gentle Man, è stato prodotto da Ron Geesin[2]. Dopo Thank You For…, del 1972, nel 1974 ha inciso per la Chrysalis Records Jumblequeen ( in cui appaiono Stefan Grossman e membri dei King Crimson e dei Jethro Tull ). Nel 1976 si è trasferita al Greenwich Village, scomparendo dalla scena musicale.
È riapparsa nel 1999, ad un tributo a Nick Drake svoltosi a New York, eseguendo Northern Sky e One of These Things First.
Nel 2006 ha girato in tour il Giappone, insieme alla musicista minimalista francese Colleen.
Oltre agli album solisti è stata ospite di diversi artisti (di Kevin Ayers in Shooting at the Moon del 1970, e nel brano Jolie Madame; di Mike Oldfield in Amarok del 1990; di Robin Frederick).
Nel 2007 ha partecipato a The Unfairground, album di Kevin Ayers del 2007 ( duettano nel brano Baby Come Home ).
È stata descritta da John Peel come “la migliore cantautrice del paese”.

EMMA TRICCA
Sostenuta da John Renbourn e Odetta all’inizio della sua carriera e successivamente supportata sia da Jane Weaver che da Andy Votel che pubblicarono i suoi primi due dischi (Minor White e Relic), lo stile unico della cantautrice/chitarrista acclamata dalla critica Emma Tricca è stato spesso paragonato all’incrocio tra il sound anni ’60del Greenwich Village, Nico e Patti Smith.
Nel suo ultimo lavoro, Aspirin Sun, il primo per l’etichetta Bella Union, Emma ha collaborato ancora una volta con Jason Victor (The Dream Syndicate) e Steve Shelley (Sonic Youth) formando una band che riecheggia il folk-rock degli anni ’70 con un certo fascino psichedelico, ancora una volta con un suono completamente distintivo.
Ha fatto numerosi tour con artisti del calibro di Jane Weaver, Nick Mason ( Saucerful of Secrets ) e Robyn Hitchcock, solo per citarne alcuni.

 

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