NUOVOFILMSTUDIO
ven 10 (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 11 (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 12 (18.00)
lun 13 (15.30 - 18.00 - 21.00)
Club Zero
di Jessica Hausner
con Mia Wasikowska, Sidse Babett Knudsen, Ksenia Devriendt
Austria/Regno Unito/Germania/Francia/Danimarca/Qatar 2023, 110’
La signorina Novak si unisce al corpo docente di un collegio internazionale per insegnare alimentazione consapevole. Il suo corso si basa sul principio innovativo che mangiare meno sia salutare. Il suo metodo purifica il corpo e aiuta a salvare il pianeta. Gli altri insegnanti sono lenti ad accorgersi di quello che sta succedendo e quando i genitori distratti cominciano a farlo, il Club Zero è ormai diventato una realtà...
Jessica Hausner, allieva di Michael Haneke con cui condivide l'approccio estetico, si ispira liberamente al respirianesimo, la 'disciplina' di chi vive senza mangiare, per mettere in scena una satira algida sul potere delle verità alternative e sulla frustrazione delle nuove generazioni. Un film polarizzante, presentato a Cannes 2023 dove la critica lo ha amato e odiato in egual misura.
«I giovani d’oggi hanno paura per il loro futuro. Si battono per il loro futuro. Vogliono agire, assumersi responsabilità, avere potere sulle loro vite e fare la differenza. Vogliono trovare un significato per la loro vita. Vogliono salvare il pianeta e in questo modo salvare il loro futuro. Si rivolgono alla politica, a volte aderendo a gruppi radicali. Non vogliono aspettare che sia troppo tardi. Posso comprendere tutto questo e ho una profonda simpatia per questa generazione. In "Club Zero", la signorina Novak approfitta delle paure e della loro voglia di fare la differenza e piega queste paure e questi desideri alla sua ideologia. Il film indaga il comportamento di madri e padri che affidano la responsabilità nei confronti dei loro figli a un’insegnante che abusa di questa fiducia, chiedendosi come possano i genitori controllare i figli quando semplicemente non hanno abbastanza tempo da dedicare loro. Questo problema non è del singolo individuo ma di una società intera. I genitori non sono a conoscenza di tutto quello che succede in una scuola e non avrebbero comunque il tempo per comprenderlo. Viviamo in una società che ci costringe a lavorare sempre di più e questo mi fa pensare che il fallimento dei genitori sia un problema sistemico. Nella nostra società il lavoro dell’insegnante è spesso mal pagato e non ne è riconosciuta l’importanza mentre dovrebbe essere rispettato e ben remunerato. I genitori dovrebbero affidarsi completamente agli insegnanti o dovrebbero assumersi più responsabilità? E come è possibile farlo, in un sistema basato sul lavoro e sul successo?».
(Jessica Hausner)
Trailer: https://youtu.be/aPzVxka2Yt8
dom 12 nov (15.30 - 21.00)
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
Giornata Europea del Cinema d'Essai – VIII Edizione (di Renato e Francesca - la dovrò ulteriormente tagliare in fase di impaginazione)
Il 12 novembre 2023, la CICAE (Confédération internationale des cinémas d'art et d'essai), in collaborazione con la rete Europa Cinemas e il sostegno di Creative Europe MEDIA, organizzerà per la ottava volta la Giornata Europea del Cinema d'Essai. Oltre 700 cinema in più di 40 paesi hanno partecipato ogni anno sin dal 2016 a promuovere una giornata ricca di anteprime, film per ragazzi, classici della storia del cinema europeo e proiezioni speciali. Aperitivi, mostre, testimonial internazionali e dibattiti a tema concorrono ad arricchire un programma così vario quanto lo sono le sale cinematografiche d’essai. Non vediamo l'ora di celebrare la diversità del cinema europeo nel mondo anche nel 2023!
Nuovofilmstudio dedica la giornata al regista, sceneggiatore e attore genovese Giuliano Montaldo. Svolgere una funzione didattica, narrando vicende di impegno civile senza però perdere mai di vista le necessità dello spettacolo: su questo crinale, in una ricerca perenne dell’equilibrio fra le esigenze dello sforzo critico e del successo popolare, si è tenuta la lunga carriera di Montaldo, scomparso lo scorso settembre a un’età venerabile ma non sufficiente a rendere meno acuto il dolore del distacco quello, cioè, di chi sente di avere un riferimento in meno nella navigazione dell’esistenza.
Sacco e Vanzetti
di Giuliano Montaldo
con Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla
Italia/Francia 1971, 111'
Nel 1971 il quarantunenne Giuliano Montaldo girò "Sacco e Vanzetti", il film con l’immenso Gian Maria Volonté nel ruolo di Bartolomeo Vanzetti e lo splendido Riccardo Cucciolla in quello di Nicola Sacco, che per questa parte vinse il premio quale migliore interprete maschile a Cannes nel ruolo di Sacco. Montaldo, lavorò per tre anni con due grandi attori e uno staff memorabile, si avvalse di una ballata, diventata emblematica peer tutti i movimenti libertari, "Here’s to you Nicola and Bart" cantata da Joan Baez e composta da Ennio Morricone che tutti continuiamo a cantare da oltre cinquant’anni. I nomi dei due immigrati fanno parte della memoria collettiva, e malgrado quarant’anni dopo il governatore del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e ne riabilitò la memoria, testimoniano il rischio della rimozione o del ricordo slabbrato, come spesso accade. L’accusa era di rapina a mano armata e omicidio per aver ucciso un contabile e la guardia di un calzaturificio. A nulla valsero testimonianze a favore, prove lampanti d’innocenza, mobilitazione mondiale di masse, governi, Papa e perfino di Mussolini. Il ciabattino e il pescivendolo, arrivati dalla miseria italica in cerca di un mondo migliore, ne avevano trovato uno anche peggiore ed erano diventati anarchici per sete di giustizia. Prevalsero razzismo, pregiudizio, paura isterica del “pericolo rosso” che da quelle parti, sempre in fibrillazione, tornano a colpire a intervalli regolari aizzando le masse e inducendo i giurati a formulare l’ingiusta condanna a morte eseguita il 23 agosto del 1927, mentre tutto il mondo gridava “Vergogna!”.
Il Cinema Ritrovato. Al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna
mar 14 nov (15.30 in italiano - 21.00 in inglese con sottotitoli)
mer 15 nov (18.00 in italiano)
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
Il grande Lebowski
(The big Lebowski)
di Joel Coen, Ethan Coen
con Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore, John Turturro
USA 1998, 118’
Due sicari inviati dal pornografo Treehorn irrompono nell'appartamento di Jeff Lebowski, detto Drugo, giocatore di bowling disoccupato e nostalgicamente legato agli anni Settanta. Quando capiscono di aver commesso un errore perché il Jeff Lebowski che hanno davanti non è il miliardario di Pasadena che cercano, vanno via dopo aver sporcato il tappeto dell'ingresso. Deciso a ottenerne uno nuovo, Drugo piomba in casa del suo omonimo, ma entra in un gioco più grande di lui...
Ricorrono i venticinque anni de "Il grande Lebowski" e Nuovofilmstudio, insieme alla Cineteca di Bologna, è felice di onorare questo anniversario. Ma perché Lebowski e perché adesso? Le ragioni sono molteplici: pur essendo uno dei migliori film dei fratelli Coen e del finale del Novecento, alla sua uscita non convinse né la critica, né il pubblico; come spesso succede ai grandissimi film, non vinse nessun premio importante; eppure è una galleria di personaggi sublimi, divertenti, patetici, unici, perdenti e inadeguati di fronte alla complessità della vita. Perché Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore e John Turturro costituiscono, assieme, un cast memorabile di antieroi. Perché Lebowski è un meraviglioso essere umano di fine secolo, che siamo certi oggi sarebbe ancora più spaesato e, infine, perché in quest’epoca folle solo il dudeismo ci può salvare.
Il grande Jeffrey ‘Dude’ Lebowski, un reduce di giuste battaglie. Un eroe dei nostri (altri) tempi. Molto di più: un’icona di stile, con le sue camicie hawaiane, i bermuda, i sandali, la stazza debordante e filosofica, la malinconica coscienza di trovarsi sempre altrove rispetto al senso delle cose (che comunque non esiste). Beve White Russians, gioca a bowling, ha una collezione di amici scombinati, si confonde in cose di sesso con una maliarda rossa, figlia del miliardario che l’ha assunto perché porti a termine un affare di riscatti (il rapimento è il congegno narrativo di base, per i film dei Coen fino agli anni Novanta). Lebowski è insomma un Marlowe post-hippy, cinico quanto basta a salvarsi la vita, fedele ai propri principi etici ed estetici, incline a certi sogni lisergici. Nel loro film più divertente e rilassante, i Coen compongono con delicatezza l’elegia d’una marginalità di gran classe. In fondo, dopo di lui abbiamo guardato con più rispetto i nostri vecchi tappeti kilim: perché se Dude Lebowski ha detto che "danno un tono all’ambiente", bisogna pur credergli.
(Paola Cristalli)
Trailer: https://youtu.be/xqU-Tn-7Uf4
mar 14 nov (18.00)
mer 15 nov (15.30 - 21.00)
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
Ritratto di famiglia
(Les miens)
di Roschdy Zem
con Sami Bouajila, Roschdy Zem, Maïwenn
Francia 2022, 85'
Moussa è sempre stato gentile, altruista e presente con la sua famiglia. Al contrario di suo fratello Ryad, noto presentatore televisivo, che viene rimproverato da chi lo circonda per il suo egoismo. Lo difende solo Moussa, che per lui ha una grande ammirazione. Una sera Moussa sbatte la testa cadendo e subisce un trauma cranico. Irriconoscibile, inizia a parlare senza filtri, dicendo a parenti e amici scomode verità. Finisce per litigare con tutti, tranne che con Ryad...
Con decine di film all'attivo interpretati dalla fine degli anni Ottanta a oggi, Roschdy Zem è uno dei migliori attori non solo francesi, ma sicuramente europei, che ha fatto della discrezione il suo marchio di fabbrica. Oltre che attore, Zem è anche regista. Con "Ritratto di famiglia", sesta volta dietro la macchina da presa, Zem racconta una storia autobiografica, scritta a quattro mani con l'attrice e regista Maïwenn ("Jeanne du Barry"), che alterna momenti drammatici e comici nella durata aurea di un’ora e mezza.
«Girare questo film non è stata una decisione, per me è stata una necessità. Non avevo mai rivelato questioni così personali nelle mie opere. La storia nasce da un incidente capitato a mio fratello minore. Questo ha generato un cataclisma all’interno della mia famiglia, che è un’unità dai legami molto forti ma allo stesso tempo segnata da conflitti, come tutte le famiglie. Attraverso questo ritratto, ho voluto condividere i drammi, i conflitti, le nevrosi, i dolori, ma anche i momenti di gioia, evitando al contempo il prisma culturale o religioso, che credo sia troppo presente quando si parla di questa generazione di immigrati. La famiglia è un rifugio da cui si deve fuggire per rivelare sé stessi. Le preoccupazioni di questa storia dovevano andare oltre. Tutto ciò che dice Moussa - questo personaggio che sta attraversando un brutto momento - è in un certo senso vero. Denuncia quello che ai suoi occhi è insopportabile. Per esempio, comunica di petto il rapporto che ha con i propri figli. Questa verità - la sua verità - è giustificata. Sono questioni che avrebbe potuto o dovuto sollevare anche prima. Conduce a una riflessione sociale essenziale: fino a che punto ci si può spingere per dire la propria verità? Non si dovrebbe contemplare una sorta di ipocrisia per vivere nella società? Il mio eroe è diagnosticato come anormale, ma non siamo forse noi ad essere anormali imparando a mascherare la realtà, a barare per essere come gli altri?».
(Roschdy Zem)
Trailer: https://youtu.be/mZJ_ysIVMRc
gio 16 nov (21.00)
Non tutto il Cinema, solo il Meglio
Rassegna FICE Liguria
2o appuntamento: "As bestas"
Quattro film per otto sale, scelti e presentati dagli Esercenti per la 1a rassegna della FICE Liguria
Nel mese di novembre FICE Liguria, la rete di sale cinematografiche liguri aderenti alla Federazione Italiana dei Cinema d'Essai, propone la rassegna "Non tutto il Cinema, solo il Meglio", quattro appuntamenti presentati in contemporanea nei cinema della nostra Regione (Multisala City e Club Amici del Cinema a Genova, Mignon a Chiavari, Columbia a Ronco Scrivia, Municipale a Rossiglione, Nuovofilmstudio a Savona, Tabarin a Sanremo, Il Nuovo a La Spezia) per promuovere la passione per la settima arte.
I film, selezionati dagli Esercenti associati alla delegazione regionale, saranno preceduti da brevi video di presentazione, realizzati dalle quattro sale d’essai che li hanno candidati.
L’iniziativa non si concluderà a novembre: nei primi mesi del 2024 sarà chiamato il pubblico a scegliere il film preferito tra un elenco di titoli di qualità. Per questa seconda fase i testimonial saranno quattro spettatori che, insieme agli Esercenti, realizzeranno i nuovi video introduttivi da proiettare prima del film in tutte le sale aderenti.
La FICE è l’associazione di categoria dei Cinema specializzati nella programmazione di qualità, istituita nel 1980. FICE Liguria è convinta che chi ama il Cinema desidera vedere film stimolanti, coraggiosi e sorprendenti e che le sale d’essai saranno sempre pronte e disponibili a valorizzare il meglio del cinema di qualità e sempre attente, in modo particolare, alle opere italiane ed europee.
Secondo appuntamento:
As bestas
di Rodrigo Sorogoyen
con Denis Ménochet, Marina Foïs, Luis Zahera
Spagna/Francia 2022, 137'
Trionfatore ai premi Goya con nove statuette vinte su diciassette nomination, il film di Rodrigo Sorogoyen, regista spagnolo tra i più talentuosi del cinema europeo contemporaneo, racconta il conflitto tra una coppia francese che vuole realizzare un agriturismo in un villaggio spagnolo e gli abitanti locali, mettendo gli spettatori di fronte a temi universali senza prendere posizione, mostrando personaggi con cui l'empatia varia nel corso della storia.
Trailer: https://youtu.be/HySCFRg77Ag
Prossimi appuntamenti:
gio 23 nov
Quo vadis, Aida?
di Jasmila Zbanic
gio 30 nov
The Artist
di Michel Hazanavicius
cattivi maestri
Sabato 11 novembre, ore 20:30
IL SOGNO DI BOTTOM
Scritto e diretto da Lia Tomatis, con Riccardo De Leo, Gianluca Guastella. Onda Larsen.
“Il sogno di Bottom” è stato coprodotto da Onda Larsen insieme alla Fondazione TPE (Teatro Piemonte Europa), ora TRIC (Teatro di Rilevante Interesse Culturale), ed ha debuttato nel 2016 al Teatro Astra all’interno della rassegna After Shakespeare. È stato poi riallestito per il Torino Fringe Festival 2017.
Spin off di uno dei più divertenti personaggi di Shakespeare.
Siamo nel 1595, nel bosco di “Sogno di una notte di mezza estate”, Bottom e Quince provano lo spettacolo per il Duca
Finita la prova, Bottom si addormenta e si risveglia quattro secoli dopo davanti a un giovane regista che sta cercando di allestire uno sgangherato progetto teatrale nella speranza di ottenere qualche finanziamento pubblico. Bottom si lascerà coinvolgere con non poche difficoltà e involontariamente metterà a nudo le contraddizioni del nostro presente grazie alla sua semplicità.
I dialoghi serrati e divertenti invitano a una riflessione sui meccanismi burocratici che regnano sovrani nel mondo del lavoro e ridicolizza quegli aspetti che oggi sono considerati “vantaggiosi” ma che in realtà badano più alla forma che al contenuto.
Trailer dello spettacolo
https://www.youtube.com/watch?v=OuzbtyMgiUk
STAGIONE ADULTI
Consigliato dagli 11 anni
Linguaggio: commedia
Durata: 70 minuti
BIGLIETTI: intero € 15, ridotto soci ARCI e soci FAI € 12; ridotto soci Officine Solimano € 11; ridotto under 25, allievi dei Cattivi Maestri e persone con disabilità € 8. Abbonamenti su www.cattivimaestri.it.
PRENOTAZIONI: invia un whatsapp o un sms al 392 1665196 o manda una mail a cattivimaestri@officinesolimano.it
RAINDOGS HOUSE
Sabato 11 novembre ore 22.00
Milanoans – The Hottest Jazz Band In Town
https://www.youtube.com/watch?v=UYO_zhcLUw4
https://www.youtube.com/watch?v=iNScVx8RpdA
Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerto ore 22:00
ingresso 10e (under 25 e tesserati Groove Walk ingresso 8e) con tessera arci
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/ Biglietti On Line
Una voce e sei musicisti – tromba, sax baritono, clarinetto, chitarra, contrabbasso e batteria – per far rivivere l’hot jazz e lo swing degli anni 20/30/40. Swing music for swing dancers!
Se nella ruggente Chicago degli anni 30 suonavano i Chicagoans, Milano ha i suoi Milanoans. Nati nel 1990 per far rivivere il jazz caldo della New Orleans di inizio Novecento, oggi spaziano tra hot jazz e swing. Il repertorio va dagli anni 20 agli anni 40, dai ritmi scatenati del dixieland agli standard jazz ballabili per gli amanti del lindy hop, il ballo degli anni 30 che ha stregato anche i componenti della band. I sei musicisti che formano i Milanoans sono affiancati dalla potente voce di Dalila Del Giudice, grinta da rocker e passione partenopea. Sono o non sono The Hottest Jazz Band in Town?
Martedì 14 novembre ore 21.30
AZMARI
https://www.youtube.com/watch?v=JOQ_fo_OXQk
https://www.youtube.com/watch?v=n-BVgDiYWaI
https://www.youtube.com/watch?v=_sL_ZCqO8yY
https://www.youtube.com/watch?v=W5FDN2_jU20
Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerto ore 21:30
ingresso 8e (under 25 ingresso 5e) con tessera arci
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/ Biglietti On Line
Creato nel vibrante paradiso musicale di Bruxelles nel 2015, Azmari è un viaggio musicale tortuoso che fonde ethiojazz, psychgroove, funk e dub!
Azmari sfida le etichette convenzionali per tessere una narrazione di innovazione sonora e liberazione artistica.
Le influenze spaziano attraverso una gamma eclettica di artisti, tra cui Okay Temiz, The Heliocentrics, Whitefield Brothers, Surprise Chef, Antibalas e Sons of Kemet ma anche Mulatu Astatke, Cymande, Budos Band e Fela Kuti.
La band ha pubblicato Ekera nel 2019 e Samaï nel 2021, entrambi prodotti da etichetta Sdban Records e distribuito da N.E.W.S.
Azmari pubblicherà “Maelström” ad ottobre 2023.
Il gruppo ha esplorato territori musicali inesplorati creando un’affascinante identità “azmariana”.
Gli Azmari sono; Arthur Ancion – Batteria, Basile Bourtembourg – Tastiere/percussioni/saz baglama, Niels D’haegeleer – Basso, Mattéo Badet – Sassofoni/kaval e Ambroos de Schepper – Sassofono/flûte
Giovedì 16 novembre ore 21.30
BUSH TETRAS – in collaborazione con DisorderDrama
https://youtu.be/aVOzOnqzoj8?si=N-su8qc1uXSSb_mC
https://youtu.be/lDZ8Pyeh9aQ?si=V7JxLqn419KWruPR
https://youtu.be/E4LOPT7cDo8?si=47Q-pOwon8CV4SVr
https://youtu.be/8xCme9cKWWc?si=7MfUlNkYi_dU_6VE
https://youtu.be/G-3vpMGJtL4?si=uYONgNNqraG9Y-o6
Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerto ore 21:30
ingresso 17e (under 25 ingresso 12e) con tessera arci
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/ Biglietti On Line
Emersi dalla scena no-wave, scattarono una fotografia nitida e realistica della New York sotterranea a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta, unendo dissonanze e groove. A fine luglio del 2023 arriva finalmente il terzo album, “They Live In My Head” che, oltre ai membri originali Cynthia Sley e Pat Place, vede l’ingresso nella formazione di Steve Shelley, ex batterista dei Sonic Youth e di Rocky O’ Riordan ex bassista dei Pogues.
Nonostante la rapida notorietà acquisita nel circuito alternativo, giusto il tempo di un paio di singoli e altrettanti Ep, diffusi fra il 1980 e l’anno successivo, e la storia era già finita, lasciando però sul terreno quei semi che sarebbero germogliati nei mesi successivi. Sempre focalizzati sul ritmo, con grande attenzione verso sfumature a loro modo “pop”, i Bush Tetras degli esordi dimostrano di aver mandato a memoria la lezione dei Talking Heads e lastricano la strada lungo la quale si incammineranno – con risultati stupefacenti – i coevi Sonic Youth.
Per avere fra le mani un album dei Bush Tetras, “Beauty Lies”, occorrerà aspettare un’era geologica, il 1997, quando la line up originale decide di riunirsi. Il suono del quartetto si attualizza, accogliendo le influenze provenienti dalla scena post-grunge e alt-rock. Le primissime Hole, le Breeders e le Sleater-Kinney sono alcuni degli accostamenti possibili. Un secondo album, “Happy”, prodotto da Don Fleming, sarà completato l’anno successivo, ma distribuito soltanto nel 2012, ben quattordici anni più tardi. Nel mezzo, una nuova separazione.
Nella terza incarnazione, avvenuta negli anni Dieci, i Bush Tetras mantengono un suono scuro e avventuroso, con la chitarra di Oat Place sempre in prima linea a disegnare scenari dissonanti e iper scorticati, e la voce di Cynthia Sley che non cede un centimetro all’inesorabile trascorrere del tempo. In maniera discontinua la band continuerà a esibirsi (ad esempio in occasione del quarantennale) e ad incidere nuovo materiale di ottima fattura: l’Ep “Take The Fall” è datato 2018, il sette pollici “There Is A Hum” 2019. A fine 2021 esce un ricco box celebrativo, “Rhythm And Paranoia”, contenente 31 canzoni raccolte dall’intera discografia del quartetto, più un booklet ricco di foto rarissime e preziose testimonianze.
I Bush Tetras targati 2023 si dimostrano ancora in grado di essere incisivi, conservando quel suono potente, ruvido, spigoloso, sempre vigorosamente elettrico, che da sempre li ha caratterizzati!
(OndaRock)