News20 novembre 2023 12:46

Il piano barelle

La denuncia di Linea Condivisa: "Pazienti a terra al Pronto soccorso dell'ospedale Galliera". E domani in Consiglio regionale si discute il piano socio sanitario del duo Toti - Gratarola. La Cgil in presidio con le associazioni del Fronte comune Sanità pubblica: "Un piano che non investe sulla sanità territoriale e su quella ospedaliera e continua a svuotare e depotenziare servizi e attività fondamentali"

Il piano barelle

"Nonostante lo straordinario impegno degli operatori sanitari (medici, infermieri, Oss e tecnici sfiniti) la situazione del pronto soccorso dell’ospedale Galliera stamattina alle 4.30, ma che sta continuando per tutta la mattinata, è quella che vedete in foto: persone letteralmente per terra, in camera calda su lettini da campo e ambulanze in coda in attesa di recuperare le barelle che sono irrecuperabili".

Questa la denuncia di Gianni Pastorino (Linea Condivisa) che aggiunge: "E domani andiamo a discutere, e la Giunta Toti vuole approvare, il Piano Sociosanitario 2023-2025 parlando di questioni che nulla hanno a che fare con lo sfascio a cui noi assistiamo tutti i giorni della sanità pubblica. Non manca solo personale ma anche spazi adeguati dove gli operatori possano agire con sicurezza e le persone sostare con tutte le cure del caso".

"Caro Assessore Gratarola, questa è la situazione esplicita della sanità pubblica che voi continuate a non considerare. Continuate a parlare delle magnifiche sorti della sanità ligure ma la realtà è questa: persone a terra in uno dei più importanti pronto soccorso della Liguria con gli operatori che si impegnano allo stremo per far fronte a disagi che chi governa non è in grado di affrontare ma neanche di vedere. La distanza tra quello che voteremo domani in Consiglio Regionale e la realtà è abissale e rende tutto drammaticamente tragicomico" conclude Pastorino.

E domani davanti al Consiglio regionale ci sarà anche la Cgil savonese, in presidio per esprimere la propria contrarietà ad un Piano che non risponde ai bisogni dei cittadini e alle necessità del personale socio sanitario.

"La Cgil ribadisce il proprio giudizio negativo per un Piano che non investe sulla sanità territoriale e su quella ospedaliera e continua a svuotare e depotenziare servizi e attività fondamentali per i cittadini. Mentre si continuano ad aumentare le risorse per la sanità privata, non ci sono risposte sulla riapertura del punto nascita di Pietra Ligure, il potenziamento dei due PPI a H24 di Cairo Montenotte e Albenga e non ci sono risposte sull'emergenza delle liste d'attesa. Infine, c'è la vergognosa rincorsa alla sanità privata che dovrebbe "riempire" le case di comunità finanziate con soldi pubblici. La Cgil chiede al Consiglio regionale di investire sulla sanità pubblica e di rendere esigibile il diritto alla salute universale".

E domani 10,00 all’ingresso del Consiglio Regionale di Via D’Annunzio a Genova in occasione della votazione del Piano socio sanitario regionale 2023-2025 sarà in presidio l'intero FRONTE COMUNE LIGURE 'INSIEME PER LA SANITA’ PUBBLICA'.

"Le associazioni, le organizzazioni politiche e sindacali, i cittadini, provenienti dai territori delle 5 ASL liguri (Imperia, Savona, Genova, Tigullio e La Spezia)  saranno presenti PER DIRE NO AL PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE (2023-2025) DELLA GIUNTA TOTI, un Piano scritto dentro il Palazzo senza un percorso di partecipazione di cittadini e lavoratori".

"Secondo la rete regionale anche per i prossimi due anni il Piano non darà risposta ai bisogni di salute della popolazione e non sanerà la sofferenza di Ospedali, Pronto Soccorso, medicina territoriale, servizi ambulatoriali e diagnostici". 

"Il Fronte Comune Ligure, in relazione ai fondi del PNRR per le strutture (Case e Ospedali di Comunità), evidenzia come il Piano regionale non affronta il problema del personale sanitario sempre più carente, ricorrendo massicciamente alla privatizzazione". 

"Infine si vuole evidenziare come il piano cerca di attenuare il disagio per l’insufficienza delle prestazioni erogate limitandosi ad aumentare la presenza del privato che opera per profitto....e quindi fa crescere la spesa sanitaria senza adeguare e migliorare il servizio pubblico". La rete regionale rivendica :

- il Servizio Sanitario Nazionale universale e gratuito: la tutela della salute è un diritto, non un privilegio per pochi;

- assunzioni di personale per garantire il buon funzionamento dei servizi, prevenzione, assistenza e  cura per tutti/e;

- investimenti nel servizio pubblico per risolvere le liste di attesa e le carenze diffuse

-ascolto e confronto con cittadini e lavoratori.

Al fronte comune aderiscono:

Associazioni, Circoli, Comitati: Ambulatorio Internazionale Città Aperta. Cooperativa Ce.Sto, Liguria a Sinistra, Attac Genova, Banca  Etica, Arci Barabini di Trasta, Arci Zenzero, Oltre il Giardino, Cittadinanza Attiva, Comitato Banchelle, Comitato Liberi Cittadini di Certosa,  Comitato Malinverni, Comitato Sanitario Val Bormida, Comitato Parco delle Mura, Comitato Via Vecchia, Comunità di San Benedetto al  Porto, Eco Istituto Reggio Emilia Genova, Rete Genovese” Insieme per la salute di tutti”, ISDE Medici per l’ambiente, Istituto per le Materie  e le Forme Inconsapevoli- MFI, Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli- MFI, Italia Nostra Onlus, Rete “Manifesto Società  Spezzina”, Medicina Democratica, Movimenti Cooperazione Educativa- MCE, Movimento di Lotta per la salute Maccacaro - Rete  ambientalista, Non una di meno - NUDM, Patto per la salute mentale, Quelli del Ponte Morandi, Rete di donne per la politica, Rinascimento  Genova, SOS Salute Pubblica Liguria, Società della Cura Genova, Unione Donne Italiane UDI. 

Organizzazioni sindacali: CGIL, SPI CGIL, CUB 

Organizzazioni politiche: Alleanza Verdi - Sinistra italiana, Gruppo Consiliare Regionale PD, Linea Condivisa, Lista Sansa, Movimento  5 Stelle, Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Possibile, Sinistra Anticapitalista

 

red