“L’ondata di maltempo di martedì scorso ha lasciato sul terreno pesanti danni nel comprensorio finalese. In poche ore, è caduta una quantità spaventosa di pioggia sul versante ligure del Colle del Melogno, con frane, smottamenti e disagi alla viabilità. Le amministrazioni locali non possono essere lasciate sole ad affrontare l’emergenza. Nelle prime ore dopo il nubifragio, i Comuni hanno già dovuto affrontare spese straordinarie per sgomberare le strade e gestire le situazioni più problematiche. Adesso servono aiuti immediati a questi territori per riportare la situazione alla normalità, aldilà del livello di allerta che era stato diramato”.
Jan Casella, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra per la provincia di Savona, si schiera al fianco delle comunità locali coinvolte dall’alluvione di martedì scorso nel comprensorio Finalese.
“Fortunatamente non ci sono state vittime. Questo è stato possibile grazie all’immediato intervento della forza pubblica e dei volontari che, intuita la situazione di pericolo, hanno interrotto la viabilità nei punti a rischio di allagamento, scongiurando conseguenze peggiori. A loro va il nostro più sentito ringraziamento, così come agli angeli del fango: amministratori locali, commercianti, semplici cittadini che, muniti di pale e secchi, hanno liberato dal fango strade, vicoli e locali al piano terra”, dichiara Jan Casella.
“Riteniamo sbagliato aprire una caccia alle streghe contro le previsioni meteo. È impossibile prevedere con certezza matematica ogni evento climatico, soprattutto in un periodo storico in cui assistiamo, con sempre più frequenza, a eventi calamitosi che prima si registravano solo raramente. Sarebbe invece più utile cambiare la normativa attuale, in modo da riconoscere i danni da maltempo anche in assenza di un’allerta rossa o arancione. Martedì scorso il problema è toccato al Finalese, ma nel week-end di Pasqua si erano registrati danni per la forte pioggia in alcuni centri della Val Bormida savonese, che attendono ancora risposte”, ricorda Casella.
“La nostra proposta è quella di creare un fondo regionale per affrontare i danni meteorologici concentrati in zone ristrette della Liguria, nei casi in cui lo stato di emergenza non viene riconosciuto dallo Stato. Se il governo non interviene, deve essere la Regione a sostenere le realtà colpite. Questa riforma del sistema delle emergenze climatiche deve andare di pari passo con un’opera consistente per mettere in sicurezza il territorio ligure, soprattutto nell’entroterra. I mancati interventi di consolidamento causano il peggioramento della situazione, come è accaduto per alcuni lavori di ripristino, necessari dopo le alluvioni di settembre e ottobre 2024, che erano pronti per partire e che invece dovranno essere rifinanziati e riprogettati, con un aggravio di spesa. È arrivato il momento di intervenire con urgenza”, conclude.