“A volte arrivano in ospedale ragazzi che si tagliano da anni, eppure le famiglie e le altre sentinelle che dovrebbero esser presenti sul territorio magari non se ne sono mai accorte, oppure hanno sottovalutato il fenomeno. E quando arrivano da noi in reparto è perché qualcosa di clamoroso è già accaduto” ci diceva Valenti in un’intervista nel 2020.
E per evitare che il reparto di Psichiatria fosse l’unica risposta al crescente disagio giovanile aveva scelto, con successo, la via dell’innovazione: durante la sua dirigenza sono state allestite la struttura residenziale psichiatrica Villa Bugna, a Savona, e quella di Villa Livi negli spazi dell’ospedale Santa Corona a Pietra Ligure, che accoglieva fino a sei ragazzi contemporaneamente fino a tre mesi, seguendoli con un’équipe specifica che poi continuava a prendersi cura di loro a Villa Frascaroli - sempre all’interno del Santa Corona.
“Quando ho aperto - ricordava Valenti - i colleghi mi han detto: ma sei matto, ti prendi i minori?”
La sua idea è stata quella di creare un progetto alternativo alle comunità terapeutiche, dove un ragazzo rischia di passare tutta l’adolescenza:
“Il problema della sanità è proprio questo, sa: che nessuno progetta più nulla. Noi 12 anni fa (quindi nel 2008, ndr) abbiamo costruito l’équipe per i ragazzi, poi siamo riusciti a far entrare nel dipartimento le neuropsichiatrie e abbiamo cercato strutture dedicate: non si può lavorare nello stesso modo con un ragazzo di 15 anni e un uomo di 45”.
L’esperimento di Valenti ha avuto successo: nelle strutture gestite dalla Asl savonese, in cui l’espressività musicale di un laboratorio rap si affiancava ai gruppi multifamiliari, i ragazzi arrivavano anche da Chiavari o da Milano.
“A un adolescente chiedi 'come stai' e ti risponde 'tutto a posto': non c’è più l’abitudine a parlarsi. I nostri gruppi servono proprio a questo: a riprendere la capacità di parlare tra di noi e ad aiutare le famiglie a parlare coi propri figli. Abbiamo avuto casi di ragazzi che hanno scritto lettere ai propri genitori con tutto quello che avevano da dirgli e loro le hanno lette all’interno del gruppo, con evoluzioni importanti nel giro di pochi giorni”.