News28 agosto 2025 12:46

Savona: Funivie e Aurelia bis, simbolo dell'isolamento

Suonano a morto le campane per lo storico impianto funiviario che dal porto di Savona trasportava il carbone e poi merci rinfuse fino a San Giuseppe di Cairo: un tempo così si alimentava il polo industriale della Valbormida (di Franco Astengo)

Savona: Funivie e Aurelia bis, simbolo dell'isolamento

 

Crollati due piloni in un giorno di fortunale del novembre 2019 l'impianto ha cessato di funzionare e adesso la spesa del ripristino viene giudicata ecceessivamente onerosa e non finanziabile.

Nello stesso tempo prosegue la vera e propria "saga" dell'Aurelia Bis, opera bloccata su di un binario morto il cui "ritardo" (eufemismo) contribuisce a quello che rappresenta, sul piano dello sviluppo economico, il vero nodo scorsoio dell'area centrale della nostra provincia: l'isolamento, considerate anche le condizioni delle autostrade e delle ferrovie.

Si tratta di un tema che trattiamo da molto tempo assieme a quello - assolutamente decisivo - del recupero delle aree industriali dismesse nella Valle Bormida: un tema trascurato dalla Regione Liguria che coltiva ben altri interessi riguardanti il Porto di Genova (ricordiamo il trio Toti/Signorini/Spinelli) il Terzo Valico e lo spostamento dell'asse economico della provincia di Savona verso il terziario turistico del ponente laddove tra corporativismi e sfruttamento del lavoro precario stagionale la destra pesca la maggioranza dei suoi voti: è bene precisare che il raddoppio ferroviario tra Finale e Andora assume, in questo preciso momento storico, proprio il significato politico che abbiamo appena cercato di ricordare.

Qualcuno scrive che il ripristino delle Funivie dovrebbe essere legato all'esistenza di un grande retroporto situato proprio in Val Bormida, zona da destinarsi in conseguenza alla logistica.

Serve invece qualcosa di diverso e di più: il ripristino della funivia deve essere collegato al potenziamento delle due linee ferroviarie per Torino ed Alessandria in modo da far transitare velocemente le merci sbarcate dal porto di Savona - Vado verso i grandi poli logistici del Nord e di conseguenza verso le strutture produttive ed i mercati più avanzati d'Europa.

Limitiamo la nostra analisi appunto al tema dell'uscita dall'isolamento che dovrebbe risultare elemento prioritario anche nella strategia delle amministrazioni comunali nel senso di un recupero di progettualità a livello comprensoriale tra l'area del Savonese e della Val Bormida, inteso quale asse possibile per una idea di sviluppo programmato e non coltivato a spot come è stato nel caso della crisi industriale di area complessa, il cui decreto istitutivo risale al 2016 e sui cui effetti concreti (anche in relazione agli investimenti svolti) rimane del tutto da valutare.

Rimangono da affrontare altri punti molto delicati: dalla Piaggio in sinergia con i turchi di Baykar e il relativo indotto come Learh, Alston per verificare gli effetti degli investimenti fatti, Sanac, la costruzione dei cassoni per la diga foranea di Genova, la cessione di Continental, il tema del rigassificatore chiedendo di prestare attenzione allo sviluppo di questa vicenda vicenda non fermandosi alle improvvisate dichiarazioni del ministro (dell'Ambiente e non dello Sviluppo Economico) e rivolgendo un occhio alle elezioni regionali toscane. Rigassificatore la cui presenza non avrebbe soltanto risvolti di carattere balneare ma rappresenterebbe, in mare come in terra, un altro elemento di insopportabile servitù per lo sviluppo dei traffici.

In questi giorni la CGIL savonese ha lanciato una "Vertenza Savona" riguardante proprio questi temi che nell' occasione (come già in passato) abbiamo sbrigativamente trattato: sarebbe urgente una presa di posizione nel merito da parte delle forze politiche, in particolare di quel centro - sinistra che attualmente governa Savona, Vado Ligure e Quiliano oltre a centri importanti della Val Bormida.

Comunque non resteremo in attesa: cercheremo da subito di promuovere una iniziativa politica su questo tema che risulta come assolutamente decisivo per il futuro della nostra realtà.

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Franco Astengo