Anche Savona ha partecipato alla giornata di mobilitazione organizzata dal Tavolo nazionale per la scuola democratica, la vasta rete di associazioni, sindacati, scuole, università che in un documento chiarissimo - scaricabile qui - hanno spiegato perché la scuola voluta dal governo Meloni e dal suo ministro dell’Istruzione e del Merito (bei tempi quelli del ministero della Pubblica Istruzione) è anacronistica e classista, desiderosa di escludere più che di unire.
D’altra parte, cosa aspettarsi da chi ha teorizzato l’umiliazione come strumento pedagogico?
Da chi vuol escludere dall’insegnamento l’educazione civica e l’educazione all’affettività in un Paese dove ogni due o tre giorni una donna viene uccisa e dove la violenza - di genere e no - trabocca nei contesti più diversi?
Alla tavola rotonda nella Sala Rossa del Comune di Savona hanno partecipato insegnanti, studenti, sindacati e istituzioni con interventi non scontati e puntuali che hanno portato a definire diverse parole chiave.
La prima, diritti: quello di ogni bambino e ragazzo di vivere in una scuola che riconosca l’uguaglianza di tutti gli allievi, quello di ogni docente alla libertà di insegnamento, quello degli educatori e degli insegnanti di sostegno a non esser considerati lavoratori di serie b.
La seconda, non a caso sfoderata dagli studenti presenti in sala, è stata spazi: spazi fisici ed educativi da riconquistare, perché - come ha osservato il rappresentante del collettivo studentesco savonese - “la scuola non è più per noi, e dobbiamo riprendercela”.
E poi ancora cura, partecipazione, responsabilità.
Parole da ricordare, come quelle dell’articolo 34 della Costituzione della Repubblica italiana: “La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.














