La scelta di un ponte appoggiato su pile, si legge nel Decreto approvato, è stata dettata dal rispetto della sensazione di avversione psicologica nei confronti di altre tipologie di ponti con parti sospese o strallate, maturata in città dopo il crollo del Morandi.Gli altri criteri di scelta sono stati “la qualità, la manutenzione, l’estetica, i costi, i tempi di realizzazione e i rischi”, dichiara il Sindaco e Commissario, Marco Bucci, che poi all’incalzare delle richieste di spiegazione più approfondita risponde: “Abbiamo scelto le aziende senza fare confronti. Leggetevi l’articolo 32 della Direttiva UE”, facendo riferimento alle disposizioni della Comunità Europea in materia di appalti.
Questo il testo dell’articolo 32: “Gli appalti pubblici aggiudicati a persone giuridiche controllate non dovrebbero essere soggetti all’applicazione delle procedure previste dalla presente direttiva qualora l’amministrazione aggiudicatrice eserciti sulla persona giuridica di cui trattasi un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, a condizione che la persona giuridica controllata svolga più dell’80 % delle proprie attività nell’esecuzione di compiti a essa affidati dall’amministrazione aggiudicatrice che esercita il controllo o da altre persone giuridiche controllate da tale amministra zione aggiudicatrice, a prescindere dal beneficiario del l’esecuzione dell’appalto”.
Una spiegazione che, al momento, non ci chiarisce i criteri di scelta.
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