Se già si sapeva chi doveva vincere, perché scomodare un sacco di imprese a presentar progetti?
Se si è dovuto aspettare quattro mesi quattro solo per aprire il cantiere, che verrà inaugurato oggi, perché non fare il referendum tanto auspicato da molti genovesi su quale progetto preferissero?
Eh sì, perché son proprio i genovesi a subire tutti i giorni il peso del disastro, e quanto a diritti ci sembra che vengano immediatamente dopo le famiglie delle vittime.
Perché non coinvolgere la popolazione nella scelta di un'opera che sarà – purtroppo – tanto simbolica?
Se la risposta fosse la stessa di sempre, cioè quella ragion di stato che di ragione ne ha pochissima, avremmo la certezza che il cambiamento tanto sventolato non ha cambiato proprio niente.
O forse ce l'abbiamo già.
LNS
