News22 gennaio 2020 12:15

I comitoti di beneficienza

Dalla compagnia di navigazione Moby al gruppo Gavio, fino a Waste Italia: sono solo alcuni dei generosi finanziatori delle campagne elettorali di Giovanni Toti, ma certo quelli che maggiormente fanno riflettere. E anche se il siluramento (peraltro annunciato) di Luigi Di Maio dalla guida del M5S rischia di distrarre l’attenzione da questo argomento, pare il caso di non dimenticarsene

I comitoti di beneficienza

L’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia sta indagando sui due comitati riconducibili a Toti: “Comitato Giovanni Toti-Liguria” e “Comitato Change” e segnala «il sospetto che il Comitato Giovanni Toti-Liguria abbia ricevuto finanziamenti diretti dalla Regione Liguria o altri enti», ma anche le «erogazioni liberali» al “Comitato Change” da cui il celebre “Cambiamo”.

Chi ha dato i soldi?

Regione Liguria invia oggi stesso un comunicato stampa che recita: "In merito alle notizie di stampa relative ai contributi ricevuti da Comitati e Associazioni legate all’attività politica di Giovanni Toti, Regione Liguria smentisce categoricamente ogni ipotesi di suo contributo di qualsiasi genere, che non sarebbe stato possibile in nessuna forma.

Il Presidente di Regione Liguria smentisce altresì che tra i soggetti che hanno contribuito al sostegno dell’attività politica vi siano Enti Pubblici o Società Pubbliche. Come affermato dal Presidente stesso, ogni contributo, come è possibile verificare, è riconducibile a privati cittadini o società private."

Vediamo dunque i privati.

L’attività di Moby, dichiara il presidente della Regione Liguria al Fatto Quotidiano, non è soggetta a concessioni della Regione. 

Non si può tuttavia evitare di osservare che nei porti liguri gli armatori fanno il bello e il cattivo tempo, e soprattutto fumano di brutto senza che nessuno nelle Istituzioni alzi la voce a tutela dei cittadini. 

Quanto a Gavio si sa, non solo autostrade nel paniere ma anche tante attività portuali e soprattutto retroportuali.

E Waste Italia che c’entra? 

L’azienda, ormai da tempo in concordato, aveva acquistato da Bagnasco il controllo delle discariche di Vado Ligure per ottanta milioni di euro, controllando attraverso Geotea Ecosavona e Bossarino.

Tutto legale sicuramente, ma sull’opportunità politica di accettare contributi da una società che opera su un settore delicato come quello dei rifiuti e su questo territorio qualche dubbio si può avanzare.

L’Espresso, che seguì la prima e più importante inchiesta sui finanziatori del presidentissimo, aggiunge oggi una nota:

“Aggiornamento del 22 gennaio 2019: con questa inchiesta  nel 2018 avevamo rivelato i finanziatori segreti della fondazione Change del governatore della Liguria Giovanni Toti. Ora la procura di Genova e la guardia di finanza indagano sui conti della fondazione. Il fascicolo al momento non ha indagati. Gli investigatori vogliono capire se i finanziamenti ricevuti dalla fondazione del governatore della Liguria siano regolari. E se questi sono stati utilizzati per fini privati, come rivelato da L’Espresso.”

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/10/01/news/esclusivo-i-nomi-segreti-dei-finanziatori-di-giovanni-toti-1.327433

LNS

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