Le risorse finanziarie statali disponibili per le agevolazioni alle aziende coraggiose che volessero investire nel Savonese ammontano, si legge, a 20 milioni di euro.
Per i dragaggi in porto, si parte da una base d'asta di 18 milioni secondo il documento apparso sull'Albo pretorio di Autorità portuale, scaricabile QUI, e già si parla di 22 milioni circa.
Insomma, la cifra che Autorità portuale spende in un soffio per tre banchine potrebbe essere superiore all'intera cifra messa a disposizione per l'agognata area di crisi complessa.
Se non ci fosse da piangere, sarebbe da ridere.
Inoltre, c'è un altro fatto da considerare: le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate a Invitalia dal 2 luglio al 17 settembre, con l’avvertenza, e qui casca l'asino, che l’apertura dei termini è condizionata all’avvenuta registrazione presso la Corte dei Conti dell’Accordo di programma.
Come si può pensare che un’azienda, anche con tutta la buona volontà, possa e voglia impegnarsi senza avere – almeno in questo momento – la minima certezza circa il finanziamento?
La registrazione della Corte dei Conti non è un semplice passaggio burocratico come cercano di farlo passare, infatti il buon fine non è scontato.
Complessa, questa nostra crisi. Una perdita di soldi, tempo, dignità.