Salute & Veleni14 luglio 2018 08:49

Basterebbe una firma

Altrove ci provano, a salvar la pelle di chi abita nelle città portuali. A Civitavecchia è appena entrato in vigore il 'Civitavecchia Blue Agreement': grazie a questo accordo tra compagnie di navigazione, Comune e Autorità portuale, le compagnie che scalano usualmente il porto di Civitavecchia dovranno utilizzare, entro 15 miglia dalla costa, carburante con solo lo 0,1 per cento di zolfo, migliorando addirittura rispetto agli obblighi che entreranno in vigore nel 2020. A noi sembra fantascienza, ma è bastata una firma

Basterebbe una firma

«Gli armatori hanno deciso in maniera del tutto volontaria – spiega il presidente dell'Autorità Portuale del Tirreno Centrosettentrionale a informazionimarittime.it–. Per questo ringrazio Grimaldi, Gnv, Moby e Tirrenia che, oggi, hanno dato un segnale importante per Civitavecchia e per il suo porto sottoscrivendo questo accordo».

Il Civitavecchia Blue Agreement prevede che le Compagnie firmatarie utilizzino combustibili contenenti tenori di zolfo non superiori allo 0,1 per cento, sia all’ormeggio che in navigazione, ad una distanza non inferiore alle 15 miglia dalle costruzioni portuali.

Non solo: le compagnie si sono impegnate a installare depuratori di emissioni, gli scrubber, così come sono state predisposte norme per la gestione delle macchine e dei motori di bordo. A vigilare sarà la Capitaneria di Civitavecchia.

E per aumentare l'abbattimento delle emissioni, è previsto un incentivo riservato a quegli armatori che rispetteranno gli standard indicati dal programma Esi (Enviromental Ship Index), a cui l’Autorità di sistema portuale ha aderito già da tempo, e che prevede che l’ente si faccia carico di parte delle quote fisse inerenti il servizio di raccolta rifiuti prodotti dalle navi.

Non è impossibile, no?

Trasportando la vicenda dalle nostre parti, basterebbe una firma tra la Caprioglio, Signorini, Costa crociere e Grimaldi per iniziare a risolvere un problema che ad oggi sembra ignorato e per il quale i cittadini stanno pensando di rivolgersi alla magistratura.


lanuovasavona.it

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