Inchieste27 ottobre 2018 08:14

Rogo AP, il mistero dei pannelli

Dopo l’incendio della nuova sede dell’ex Autorità portuale, il puzzo di plastica bruciata che ammorba l’aria della darsena di Savona sta passando. Già, di plastica. E un po’ tutti in porto e in città si chiedono perché

Rogo AP, il mistero dei pannelli

Di che cosa era fatta la palazzina della AP bruciata in mezz’ora come paglia?

Il filmato che abbiamo pubblicato mostra inequivocabilmente come a bruciare con grande vigore siano stati non gli interi pannelli, in parte fusi dal calore, ma più d’altro i loro rivestimenti interni. Materiale ignifugo non brucia così.

L'analogia con l'incendio della Grenfell Tower, che a Londra nell'estate 2017 provocò 72 morti, è stata osservata da diverse persone: anche in quel caso le indagini si concentrarono sui pannelli di copertura dell'edificio. (vedi QUI)

E da dove arrivarono i pannelli di copertura usati a Savona?

Una società di Rovereto (TN) sul suo sito web vanta tra le opere eseguite anche la copertura dell'inutile palazzotto della AP savonese.

Scrivono in home page: Sede Autorità Portuale Savona

"Nel contesto del porto di Savona, affacciato sul mare si colloca l'edificio a 7 piani, sede dell’autorità portuale realizzato dal famoso studio di architettura 5+1AA, nello specifico progettato dall' arch. Peluffo.

Oros si è occupata della progettazione realizzazione e posa in opera da nostro personale altamente specializzato del particolare rivestimento di facciata, in pannelli di alluminio composito, dai colori cangianti per un totale di 4.000 mq e dei serramenti in alluminio, sia per gli affacci sul mare che per le grandi corti interne.

I grandi sbalzi delle terrazzre previsti da progetto, il grande ponte a cavallo della ferrovia marittima e la torre che raggiunge i 7 piani d'altezza hanno richiesto uno studio approfondito delle metodologie d'intervento del nostro personale."

Si tratta della OROS Infissi Srl (http://www.orosinfissi.it) che abbiamo contattato ieri con una mail delle 13.41 per avere informazioni in merito.

A poco meno di due ore dall’invio della missiva il sito web della Oros risulta irraggiungibile per aggiornamenti.

Sono le 17.51 quando riceviamo una mail dall’avvocato Nicola Canestrini di Rovereto, figlio del grande Sandro Canestrini, classe 1922, Partigiano e difensore dei familiari delle Vittime del Vajont.

Ci viene detto in sostanza che i pannelli di alluminio cangiante che coprivano la sede dell’AP, la Oros Srl li ha sì posati, ma non forniti.

Interessante.

Cerchiamo allora di capire la provenienza di quei manufatti, chiedendola anche allo stesso Canestrini.

A questo punto avviene un altro fatto strano: sul monitor compare la notifica di una nuova mail del legale di Oros Srl, ma la mail in casella non c’è...

Dovremo certamente aspettare lunedì per sapere qualcosa in più, ma nel frattempo pubblichiamo le schermate del sito Oros prima che andasse offline.

 

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Qui il video che avevamo pubblicato dopo il rogo: 

LNS

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