News06 gennaio 2020 14:44

Pubbliche assistenze e incognite private 2

Il destino delle Pubbliche Assistenze è appeso a un filo: Regione Liguria fa partire la gara

Pubbliche assistenze e incognite private 2

"Quale sarà il nostro destino? Resta alta la preoccupazione per il futuro che dipenderà non solo dalle nostre azioni ma anche dalla prosecuzione del confronto avviato da oltre un anno con la Regione Liguria.” 

Così Lorenzo Risso, presidente della sezione ligure dell’ANPAS, durante l’incontro tra le pubbliche assistenze liguri riunite il 4 gennaio per discutere del bando di gara "trasporti interni e materiale biologico" pubblicato da ALISA lo scorso 19 Dicembre. 

“La gara bandita dalla Regione Liguria - aggiunge il Gruppo regionale Pd - è un atto grave che minaccia l’esistenza stessa delle pubbliche assistenze, attive da oltre un secolo in maniera capillare su un territorio complesso come il nostro: introdurre una logica di mercato in questo settore è folle”. 

“L’assessore Viale - proseguono i consiglieri Dem - ha mentito tre volte: ha dichiarato che il percorso verso il riordino dei trasporti sanitari in Liguria, resosi necessario da una sentenza del Consiglio di Stato, sarebbe stato condiviso e questo non è accaduto; il bando è stato emanato il giorno di un’audizione in Commissione Sanità, senza che nessuno ne facesse parola in questa sede; ha disatteso l’impegno a non destabilizzare un sistema che funziona. 

In una settimana il centrodestra ha scritto la legge che interessa a Salvini sul referendum, ma ha tenuto ferma quattro mesi la legge sulle pubbliche assistenze che avrebbe scongiurato la gara. Denunciamo la doppia strategia di questa politica: far finta di lavorare su un binario condiviso, ma di fatto distruggere un sistema che Locatelli (commissario straordinario del carrozzone ALISA, ndr) fin dall’inizio ha definito troppo oneroso e ridondante. 

Chiederemo al più presto con una mozione la revoca della gara.”

Già nel febbraio scorso la questione era nota a Savona: Marco Ravera e Mauro Dell’Amico avevano infatti presentato (per la seconda volta) una mozione sul tema. 

La Regione, chiariva Ravera, non era affatto obbligata a far partire la gara a rotta di collo, checché ne dica la Viale la cui fretta di privatizzare è arcinota.

Più corretto sarebbe stato aspettare la sentenza della Cassazione e il pronunciamento europeo, perché ad oggi la Regione non è in alcun modo costretta a mettere a gara il trasporto dei malati, visto che la Cassazione potrebbe ribaltare la sentenza del Consiglio di Stato - che per l’assessore regionale continua a esser Vangelo.

“Tornare indietro a gara già partita sarebbe impossibile”, rifletteva Ravera intervistato da questo giornale. E ragionava anche sui grossi rischi connessi alla gara: quello della perdita di posti di lavoro (perché nelle Pubbliche Assistenze lavorano volontari ma anche dipendenti) e quello di un servizio meno capillare e qualitativamente più basso.

Ma tant’è, la gara è partita.

E a farne le spese sarà l’intero territorio.

LNS

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