Salute & Veleni31 marzo 2020 14:51

E ora spostate quella nave

La nave, dopo l'ultima drammatica crociera, è ferma da ormai 11 giorni - a motori accesi - nel porto di Savona, a poche decine di metri dalle abitazioni

E ora spostate quella nave

Alle richieste del comitato Savona Porto Elettrico, pubblicate anche da questo giornale, non sembrano essere pervenute risposte nel merito salvo le vaghe rassicurazioni che negli anni abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene.

Adesso l'ingegner Antonella Fabri scrive all'Autorità portuale e alla Capitaneria di Porto per chiedere, ancora una volta, che la nave venga spostata a maggior distanza dall'abitato.

Di seguito la lettera inviata.

 

"ALLA CAPITANERIA DI PORTO DI SAVONA

ALL’AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE DI GENOVA E SAVONA

p.c. ALL’ARPA LIGURIA

 

Savona, 31/03/2020

Oggetto: Nave Costa Luminosa – sosta presso banchina

In relazione alla sosta, presso la banchina situata in prossimità del terminal Crociere, della nave Costa Luminosa, che si protrae dal giorno 20 marzo u.s., sono a richiedere, a tutela della salute mia personale e della Cittadinanza, che la nave, la quale da 11 giorni ormai permane a motori accesi a poche decine di metri dalle abitazioni, venga spostata, qualora non sia possibile alimentarla da terra, a congrua distanza dal Centro abitato. Non è certamente ignoto a chi scrive, ma si spera anche a chi legge, che i fumi di gasolio siano CANCEROGENI ACCERTATI PER L’UOMO (gruppo 1 IARC, evidenze di cancerogenicità negli esseri umani, Volume 105 delle monografie, 2014), e questo fatto, sommato alle attuali restrizioni agli spostamenti dovute all’emergenza Covid19, rende la permanenza di coloro che vivono in prossimità dell’area portuale, insostenibile, in quanto non permette neppure più l’ultima libertà rimasta, quella di aprire la finestra per cambiare l’aria negli ambienti. In ogni caso, come ben noto a chi scrive, e si spera anche a chi legge, le abitazioni non sono sistemi chiusi ed ermetici, ragione per cui l’aria negli ambienti in cui si è COSTRETTI a permanere, risulta inevitabilmente viziata dalla presenza di ossidi di zolfo, di azoto, polveri sottili ed ultrafini, altri inquinanti pericolosi per la salute.

Poiché risulta che sia terminato lo sbarco dalla nave di passeggeri ed equipaggio non essenziale, non si vede per quale ragione la nave debba rimanere in quella posizione, di fatto assimilandosi ad un impianto di produzione di energia elettrica non autorizzato, privo di idonei impianti di abbattimento, privo di sistemi di monitoraggio, privo di limiti comparabili a quelli degli impianti su terra, sia per combustibile utilizzato, che per valori in emissione di inquinanti. Persino ad un autotreno, o addirittura ad una semplice automobile, non è consentito sostare a lungo con motori accesi (art. 157 CdS, sanzione da 218 a 435 euro).

Nel momento in cui ai Cittadini vengono imposti oneri analitici e manutentivi per semplici calderine da riscaldamento, finanche a combustibili gassosi, la situazione appare grottesca ed inaccettabile, oltre che pericolosa per la salute di una intera Comunità.

In attesa di riscontro, porgo distinti saluti.

Antonella Fabri

Ingegnere Chimico per l’Ambiente e la Sicurezza

Vice Presidente Associazione Italiana Esperti Ambientali"

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