“La frittata è fatta” dichiara il Vice Presidente della Commissione Regionale Sanità Gianni Pastorino, per rendere l'idea circa l'annuncio della Giunta Toti sulla riapertura dei CUP: “dopo aver rinviato per giorni e giorni la riapertura dei CUP, e dopo averla annunciata per il 22 giugno, si scopre che una parte consistente degli uffici è materialmente chiusa, e l'altra non può erogare prestazioni, generando una totale confusione. Questa mattina, per le scarse informazioni fornite da Regione Liguria e ALISA, si sono presentate numerose persone davanti ai CUP, convinti di poter prenotare la propria visita, peccato però che al momento le prenotazioni si possano fare solo attraverso call center, studi di medicina generale, farmacie, ecco perché quei pochi CUP aperti non possono espletare le proprie funzioni.
In realtà la finalità dei CUP distrettuali, questa mattina, è quella di calmare gli animi della popolazione. Questo è un altro fulminante esempio della gestione sanitaria della Giunta Toti: si capisce ancora una volta come non vi sia contezza da parte di questa Amministrazione che la Liguria sia una delle Regioni più anziane di Europa, e che tale fascia di popolazione in particolare non non può, e non deve, essere lasciata sola, abbandonata, da un livello di disorganizzazione che ogni giorno ci lascia senza parole. I disastri gestionali dell'Assessore Viale e di ALISA si possono così riassumere: enormi disagi per Utenti e Operatori, che si trovano a sostenere un difficoltoso impatto con la popolazione, non per loro scelta, ma per incapacità manifeste di chi è chiamato a governare, si spera ancora per poco. Insomma, un'altra giornata da ricordare per l'inezia della Giunta Regionale, sulle spalle della comunità ligure”.
Critiche anche dal Gruppo Pd: "Il Cup ha riaperto nel caos totale. Come era facile prevedere, dopo il lungo periodo di chiusura causata dall’emergenza Covid-19, per riattivare il servizio di prenotazioni mediche con efficienza sarebbero state necessarie opportune ed eccezionali misure organizzative, che invece sono state trascurate.
Oggi i cittadini che si sono recati allo sportello per effettuare le prenotazioni mediche, alla richiesta di prenotazione si sono visti consegnare un foglio con il numero verde da chiamare, con la spiegazione che questo è l’unico modo per averla. Così la riapertura del Cup è una farsa.
Da quattro settimane chiediamo inutilmente che vengano utilizzati anche tutti gli ambulatori e centri diagnostici privati per assorbire le richieste bloccate da quattro mesi. Oggi la linea del Cup è intasata e molti non sono riusciti a parlare con qualcuno.
Inoltre, avevamo chiesto all’assessore Viale attraverso un’interrogazione il cui primo firmatario è stato Mauro Righello, che i cittadini con le prenotazioni già fissate, ma bloccate a causa dell’emergenza, fossero richiamati direttamente dal Cup per confermare o modificare la prenotazione, al netto delle urgenze e degli aggravamenti. Sarebbe stato un servizio utile e rispettoso di un calendario già fissato e disatteso per cause di forza maggiore, ma per cui il cittadino aveva già espletato tutte le procedure e i pagamenti. Anche questa richiesta è stata ignorata: chi aveva già prenotato visite fissate nei mesi di chiusura, deve ricominciare daccapo l’iter della prenotazione."