News03 luglio 2020 11:59

Caos Liguria, fuga dal porto di Genova

Così titola oggi in prima pagina Il Sole 24 Ore. A fuggire dal capoluogo è nientemeno che Cosco, il colosso dello shipping che - il giornale di Confindustria non ne fa cenno, ma lo ricordiamo - ha acquistato il 40% della piattaforma di Vado Ligure (il restante è per il 50,1% di Apm Terminals e il 9,9% della sempre cinese Qingdao Port International)

Caos Liguria, fuga dal porto di Genova

La compagnia marittima, segnala il Sole, scrive ai propri clienti consigliando loro di virare su La Spezia, Trieste, Venezia, Ravenna: ovunque insomma non si rischi di lasciare i container per giorni sui piazzali tra caselli bloccati e autostrade impraticabili: “una situazione vergognosa”, si legge nella nota di Cosco in relazione allo stato delle autostrade liguri.

Il rimpallo tra MIT e Aspi sta diventando il tormentone estivo di cui proprio non si sentiva il bisogno, anche perché forse noi liguri avremmo il diritto di conoscere la verità.

Perché sta succedendo tutto questo?

Le nostre autostrade sono così pericolose da rischiare un altro ponte Morandi? 

Le onduline delle nostre gallerie stanno andando in pezzi ancora più gravemente di quanto già non sappiamo, o il problema è il cemento depotenziato usato dalle imprese infiltrate?

L’unica certezza è che questo casino è manna per Giovanni Toti, che tra una foto idilliaca di Noli e uno scorcio di Cervo sfrutta l’articolo del 24Ore e attacca: “Un’altra mattinata di follia sulle autostrade della Liguria. Un’ispezione notturna non ha rispettato i tempi di riapertura e la tratta tra la A26 e Arenzano è tuttora chiusa. Dal Ministero dei Trasporti neppure una riga per rispondere alle nostre richieste. Neppure una. Oltre all’incompetenza, si tratta di maleducazione e mancanza di rispetto per le migliaia di persone intrappolate nelle Autostrade. L’arroganza e l’incapacità di un Ministro e di un Governo non erano mai arrivate a tanto. Queste scelte, come denunciano gli imprenditori oggi su Il Sole 24 Ore, stanno distruggendo la nostra economia e mettono a rischio la salute e la vita delle persone, come hanno scritto ieri i responsabili del nostro 118, che quotidianamente vedono le loro ambulanze inchiodate nel traffico con i malati a bordo. Ripeto: dal Ministero dei Trasporti neppure due righe! Questa è la leale collaborazione prevista dalla nostra Costituzione!”.

Toti ha buon gioco nello sfruttare la rabbia e la frustrazione di una regione a pezzi, e dall’altra parte non c’è ancora un candidato di coalizione a ricordargli che lui è - da cinque anni - il presidente della Regione, e che la voce avrebbe dovuto alzarla molto tempo fa.

Anche, se necessario, creando disturbo ai Benetton e ad Autostrade per l’Italia.

LNS

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