Nessuna nuova dal fronte progressista, mentre Toti fa man bassa di consenso popolare facendo causa al Ministero e alla concessionaria per i danni patiti dalla Liguria a causa dei cantieri che han bloccato e bloccano le nostre già carenti autostrade e di cui Regione Liguria “era all’oscuro”.
E qui ci sarebbe da interrogarsi seriamente su queste Regioni che chiedono a gran voce i pieni poteri, a cui non basta il malaugurato Titolo V aggiunto alla povera Costituzione.
Ma la maggioranza dei cittadini - intenta com’è a cercare di unir il pranzo con la cena agli esordi di una crisi economica che si presenta durissima - non ha troppo tempo per occuparsi del Titolo V né della divisione dei poteri, e tra due mesi quella maggioranza sarà chiamata a votare il presidente della giunta regionale.
Che non è e non sarà il governatore della Liguria, come piace tanto a Toti, ma avrà comunque su di noi molto potere.
È incredibile che a sfidare ufficialmente il presidente attuale non ci sia ancora un candidato, soprattutto perché come ricordava Ferruccio Sansa oggi intervistato a La7 nulla qui, tra le cose importanti, è stato gestito dignitosamente.
A partire dall’emergenza sanitaria.
Eppure il PD non decide.
Prende tempo.
Ma tempo non ce n’è più, da tempo.
A rimetterci saremo noi liguri, che non avremo neppure un’alternativa. O se l’avremo sarà così tardiva e sofferta da disinnescare molti entusiasmi.
E ci spiace per i tanti sinceri democratici, che esistono e non sono pochi, che del Partito Democratico fanno parte tuttora, da semplici militanti o nelle istituzioni.
Ma un partito che non sa decidere non è più un partito.
Intanto Gavio mette gli autovelox tra Savona e Ventimiglia su un’autostrada senza corsia d’emergenza.
Amen.