News23 luglio 2020 15:06

Il potere appaltato

Lo stato della democrazia in Europa e in Italia tra Recovery fund e task force, election day e stato d’emergenza (di Franco Astengo)

Il potere appaltato

Sono ben cosciente dei pericoli che derivano dalla presenza, in Italia, di una destra estrema non semplicemente sovranista ma di stampo razzista, non identificabile semplicemente con i gruppi dichiaratamente filo – nazifascisti.

Insidie gravi si celano nel rinnovato nazionalismo e nella vicinanza con i regimi di “democrazia illiberale” sorti nell’Est Europeo e accettati all’interno dell’Unione.

Pur tuttavia mi pare di dover osservare:

1) Non mi pare che la trattativa svoltasi in questi giorni a Bruxelles si sia conclusa con una vittoria dell’Europa. Al di là della massa monetaria messa in moto (ne verificheremo nel tempo effettività della consistenza, esiti concreti nell’utilizzo da parte di tutti, impatto sul bilancio europeo) si è trattato di una sede dove si è verificata una forte contrapposizione di difesa di interessi nazionali se non nazionalistici (anche elettorali come nel caso precipuo dell’Olanda) e conclusasi con un semplice “appeseament” sotto la regia dell’egemonia berlinese.

Appaiono ormai completamente scomparsi dal dibattito, ad esempio, i temi riguardanti il ruolo del Parlamento, ormai fermo al trattato di Lisbona del 2009 e senza alcuna speranza apparente per una possibile ridiscussione rivolta ad un progetto di ampliamento dei compiti di rappresentanza democratica. Così come non si rievoca neppure più il fallimento (codificato nel 2003 se non ricordo male) del progetto di Costituzione Europea.

Intanto hanno completamente perso peso le dimensioni sovranazionali dei partiti, in ispecie a sinistra dove il ruolo del Partito Socialista Europeo e quello di Sinistra Europea appare, nella migliore delle ipotesi, quanto mai ridotto. Per quel che riguarda il Partito Socialista Europeo quello che si può definire un secco ridimensionamento la causa è stata dovuta alla caduta avvenuta proprio a livello di partiti nazionali: il Partito Socialista Francese ridotto ai minimi storici, e la gloriosa SPD del tutto subalterna all’interno della “grosse koalition”. Eppure Costituzione Europea, Parlamento Europeo, partiti transnazionali (anche oltre l’antico concetto di Internazionale, altrettanto glorioso come l’SPD) potrebbero rappresentare concetti di vero riferimento per la riapertura di un processo serio di confronto sul piano di un europeismo democratico e socialista, capace anche di contrastare tendenze nazionalistiche e populiste che continuano ad albergare anche nelle parti apparentemente vincitrici in questa fase sia nella rappresentanza italiana sia di altri paesi.

2) Lo stato della democrazia in Italia. Fatta salva l’extrema ratio rappresentata dai ricorsi elaborati da Felice Besostri sembra compiuto l’obbrobrio dell’accorpamento della data del referendum confermativo con la data di svolgimento delle elezioni regionali e comunali.

Così, nel silenzio dei più, si compirà un passo fondamentale nella strada del massacro del Parlamento Italiano, quello il cui ruolo e i cui compiti furono delineati dall’Assemblea Costituente.

Massacro che avverrà su due piani: quello della rappresentanza politica (per la quale vale il discorso già fatto sul declino dei partiti) e quello della rappresentanza territoriale, ridotta al minimo con all’interno una distribuzione iniqua posta al di fuori dal dettato costituzionale e con il deliberato compito di allontanare i cittadini dalle fonti istituzionali dell’agire politico.

Del resto, in passato, avevamo lamentato una torsione “presidenzialista” nella sorta di “Costituzione Materiale” costruita al tempo del berlusconismo imperante. Adesso questa “Costituzione materiale” di stampo chiaramente presidenzialista ha raggiunto una sua strutturata codificazione nel periodo del lockdown attraverso l’utilizzo smodato dei dpcm e la derubricazione delle Camere i cui componenti sono stati ridotti (come adesso anche il consiglio dei Ministri) ad ascoltatrici/ascoltatori di “informative” senza possibilità di interlocuzione concreta, con la negazione della possibilità di presentazione di risoluzioni da sottoporre al voto.

In questo modo si sono tenute assieme emergenze diverse, quella sanitaria, quella economica, quella sociale senza alcuna distinzione tutte assieme sottoposte all’imperio della Presidenza del Consiglio, assurta surrettiziamente al compito di Cancellierato. Tra l’altro senza questa distinzione per materie, svolta con l’approvazione del Parlamento, una ulteriore proroga dello stato d’emergenza dovrà trovare una ferma opposizione soprattutto a sinistra. Questo discorso vale naturalmente per l’utilizzo delle “task force”,nella fase di distribuzione dei “doni” ricevuti dalla Befana Europea. 

Task force che dovrebbe essere costruita con il varo di una struttura che dovrebbe avere al suo centro il ruolo della Presidenza del Consiglio e di alcune alte burocrazie ministeriali, tagliando fuori non solo il Parlamento ma anche il Governo nella sua veste di sede collegiale della rappresentanza politica. Si profila una sorta di regime burocratico che a qualcuno ha giustamente fatto venire in mente l’Uomo Senza Qualità di Musil e la sua “Azione Parallela”: un monumento al decadentismo di estrazione dal nichilismo derivato dalla filosofia di Nietzsche. Si era già parlato di salazarismo ai tempi del governo Monti e in effetti si tratta di un paragone che potrebbe ritornare d’attualità in questo frangente.

Per sintetizzare si profila una sorta di “democrazia soffocante” imperniata su di una sorta di Lord Protettore con il Parlamento ridotto a sede di mera ratifica (un “parlamento lungo”, senza scadenze e verifiche come accadde nella rivoluzione inglese del XVII secolo) e una Presidenza della Repubblica prorogabile come già capitò con Napolitano.

Una tendenza di “democrazia soffocante” parallela a regimi a partito unico, ad egemonia di una coalizione dominante, a dittatura militare che accomuna XI, Putin, Trump, la guida spirituale dell’Iran, Erdogan, Al Sisi, Orban, Duda e che sembra attirare molto anche in Occidente non soltanto le forze sovraniste con, tanto per precisare al meglio, un PD assolutamente subalterno perché sorto su di una “single issue”, quella tanto per semplificare “governista” ad ogni costo.

Franco Astengo

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