News20 agosto 2020 12:08

Anche se i banchi non hanno le ruote

Abbiamo sentito anche noi il professor Ricciardi affermare stamattina su Rai3 che se la curva dei contagi torna a salire sono a rischio sia l’apertura delle scuole sia le elezioni. Ora sta all’Italia dimostrare di essere il “grande Paese” che ci viene raccontato nelle conferenze stampa

la copertina di Repubblica

la copertina di Repubblica

Si era detto che la fase due sarebbe stata quella della “convivenza” con il virus. 

Convivenza con il virus non può significare non riaprire le scuole e rimandare le elezioni: significa stabilire protocolli di sicurezza per cui i ragazzi possano andare a scuola, e i cittadini votare alle amministrative. 

Il referendum merita un discorso a parte, dal momento che l’election day è un’aberrazione che mai avrebbe dovuto esser sancita. 

Mentre il Paese si scanna sulle discoteche e don Arcuri pensa ai banchi monoposto con le rotelle, ci sono milioni di bambini e ragazzi che non vanno a scuola da marzo.

Comprendiamo che gli insegnanti - se non altro quelli di ruolo - lo stipendio lo prendano lo stesso, mentre chi lavora nelle discoteche si ritrova disoccupato.

Però, non ci voleva Draghi per dirlo, la generazione dei più giovani in Italia è completamente abbandonata da molti anni. 

Il covid non ha fatto altro che mostrarlo, e il problema non sembrano tanto i banchi semoventi quanto le classi pollaio inaugurate dalla ex ministro Gelmini e i tagli alla pubblica istruzione scientificamente operati da decenni. 

Che coi tagli alla sanità pubblica vanno di pari passo.

Mentre dei banchi si è parlato fino alla nausea in questi mesi, sappiamo poco sugli spazi: le istituzioni hanno identificato luoghi alternativi da aggiungere agli edifici scolastici, che tra l’altro per la maggior parte cadono a pezzi? 

In Italia non mancano gli stabili costruiti e dismessi, costruiti a metà e abbandonati oppure da ristrutturare.

Mentre il Ministero della Salute invia circolari (QUI) secondo le quali a partire dal 24 agosto (lunedì prossimo) il personale docente e non docente potrà effettuare test sierologici volontari, e i medici di base - perlomeno in Liguria - si ribellano perché non hanno ancora avuto indicazioni in merito, la scuola rischia di finire un’altra volta all’ultimo posto delle priorità. In vacca.

“C’è l’autonomia”: e quale dirigente scolastico si prenderà la responsabilità di aprire?

Un genitore ci ha detto: “Ancora la didattica a distanza? Allora dovranno dare lo stipendio anche a noi, perché per quanto i bambini siano autonomi hanno bisogno di spiegazioni e di aiuto”. 

Senza contare che non tutti i genitori hanno le necessarie competenze per insegnare.

Queste sono le questioni sul tavolo, mentre la maggioranza si scanna sul MES.

LNS

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