News19 novembre 2020 15:49

Savona, un richiamo alla sinistra: progetto e unità

Nelle grandi difficoltà, morali e materiali, che ci sta procurando l’emergenza sanitaria Savona si sta avviando alle elezioni comunali, che dovrebbero svolgersi nella primavera del 2021

Savona, un richiamo alla sinistra: progetto e unità

E’ urgente avviare una proposta concreta di svolta nella progettazione del futuro: serve una visione alternativa rispetto al trascinarsi di questi anni in un declino prima di tutto culturale e poi demografico, economico, addirittura morale.

A sinistra occorre aprire un discorso unitario per arrivare alla costruzione di una alleanza molto ampia di carattere democratico e progressista, raccolta attorno ad una candidatura che offra la prospettiva di un reale cambiamento: un'alleanza che al suo interno registri la presenza di una lista di sinistra fortemente ancorata ad un progetto, con precisi riferimenti sociali, in grado di costituire un fattore trainante nella contesa contro la destra.

Dagli incontri fin qui svolti si può affermare come si presentino serie prospettive per andare avanti verso questo obiettivo e non arrenderci all’ineluttabile per una Città privata della Banca, della Camera di Commercio, dell’Autorità Portuale e financo della squadra di calcio.

I filoni di intervento possibile sono quindi quelli di:

1) una progettualità comprensoriale orientata soprattutto sull’obiettivo di rendere le infrastrutture (ferroviarie, stradali) adeguate a recuperare un rapporto diretto tra Piattaforma, Porto, Città. Sul piano comprensoriale comprendendo di conseguenza la Val Bormida deve essere affrontato anche il tema dell’area di crisi complessa, al riguardo della quale Savona deve portare avanti un ruolo di primaria importanza senza estraniarsi. Nello stesso tempo il quadro fornito da una progettualità e da un riferimento anche amministrativo deve risultare fondamentale per affrontare il livello di relazione anche con l’Ente Regione e proporre un recupero di ruolo per la Provincia nell'ottica di una gestione pubblica dei beni comuni;

2) il ritorno ad una capacità di relazione tra centro e periferia, partendo dalla necessità di recuperare “strappi” sul piano urbanistico per puntare ad un equilibrio nel decentramento cittadino laddove emergano anche elementi di nuova capacità di rappresentanza sociale all’interno dei quartieri;

3) Il dopo-emergenza sanitaria vedrà il determinarsi di condizioni inedite sul piano della richiesta di vivibilità, sicurezza, salute. La questione della sanità attorno ai due punti della difesa dell’Ospedale San Paolo e del recupero della territorialità si dimostrerà assolutamente prioritaria.

4) Occorre inoltre considerare fenomeni di grande importanza come il presentarsi di un arretramento strutturale nel fenomeno del turismo di massa, sia la necessità di rendere la Città attrattiva alle nuove forme di lavoro imperniate sullo smart-working. In questo senso si reclama un vero e proprio mutamento di paradigma con un passaggio dal turismo di transito al ritorno di una richiesta di vita cittadina in pianta stabile, attraverso la quale si potrebbe ricominciare a pensare ad invertire il trend demografico. Questo dato richiede un punto di riflessione particolare: servirà attenzione all’arredo urbano; sarà necessario puntare su di un alto standard di qualità abitativa ( pensiamo alle migliaia di case sfitte);diventerà urgente il recupero dei contenitori storici da utilizzare per molteplici funzioni e in specifico in raccordo con l'attività culturale; si dovrà modificare l’offerta commerciale, culturale, del tempo libero, (pensiamo all’utilizzo delle colline nell’immediato entroterra in funzione sportiva e di diporto) mentre la gestione della sicurezza dovrà privilegiare la prevenzione del disagio sociale.

5) Dovrà essere rivista e potenziata la macchina comunale rispetto a settori strategici nel frattempo abbandonati, quindi servirà una grande attenzione alla pianta organica nei suoi punti deboli, rispetto alla necessità di una ridefinizione complessiva.

Ci rivolgiamo dunque a tutti i soggetti schierati a sinistra perché si addivenga, in tempi brevi, a verificare la possibilità di un incontro nel quale porre con precisione l'obiettivo di una presenza forte e unitaria della sinistra nella prossima competizione elettorale attorno a un progetto comune e a un'ampia alleanza contro la destra.

Primi firmatari

Sergio Acquilino, Renato Allegra, Franco Astengo, Maria Gabriella Branca, Michele Brosio, Giovanni Burzio, Maria Teresa Carbone, Gabriele Catalano, Gianni Cazzola, Fulvio De Lucis, Irma Dematteis, Franca Ferrando, Antonio Ferro, Biagio Giordano, Jacopo Marchisio, Mimmo Marchisio, Bruno Marengo, Emanuela Miniati, Mario Noberasco, Franco Perrone, Francesco Pisano, Pino Raimondo, Adalberto Ricci, Claudio Tagliavini, Sergio Tortarolo, Antonio Vallarino, Dilvo Vannoni, Mario Vignola, Maria Rita Zanella

L'elenco è aperto a successive adesioni

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