Questa è la terza volta che vengo ricoverato all'ospedale San Martino di Genova.
Lunedì sarò dimesso e - potrà sembrare strano ai più - ne sono dispiaciuto.
Si, perché se oggi provo questo senso di mancanza, lo devo soprattutto a coloro che dedicano gran parte della loro vita a questo lavoro.
Queste grandissime lavoratrici e lavoratori fanno davvero tutto, il possibile e l'impossibile, per rendere l'ambiente ospedaliero accogliente, rassicurante e scrupoloso verso qualunque richiesta dei "loro" ospiti.
Non sono eroi ma lavoratori con un forte senso di responsabilità e sono sempre presenti per ogni esigenza.
La nostra sanità pubblica ha talenti eccezionali, potenzialità incredibili, ma hanno bisogno di contratti di lavoro stabili e ben pagati, oltre all'inevitabile aumento degli organici ormai ridotti all'osso, da politiche scellerate di tagli che oggi noi tutti paghiamo a caro prezzo.
Non disperdiamo questo vero ed inestimabile tesoro, magari con vergognose infiltrazioni di aziende private che usano la sanità pubblica come un Bancomat, danneggiando i soliti noti.
Il covid ha solo scoperto un problema che esisteva da troppi anni e che il nostro partito non ha mai smesso di denunciare.
È ora di cambiare rotta.
Per finire ribadisco il mio ringraziamento e del Prc genovese a tutti i Medici, Infermieri, Oss addetti alle pulizie per il lavoro fatto.
Un grazie però non può bastare!
Maurizio Natale
Segretario Provinciale
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Genova