Bar e ristoranti aperti senza limiti di orario, riapertura per palestre, cinema, teatri, musei e sale da concerto.
Un sogno, intendiamoci.
Saremmo pazzi di felicità.
L’importante però è non esser pazzi e basta.
Leggiamo infatti che la zona bianca - presunta nuova perla del futuro DPCM che ancora non c’è ma ha già messo su piazza qualche migliaio di indiscrezioni - potrebbe interessare esclusivamente le regioni con nuovi contagi quasi azzerati e con strutture sanitarie che non siano più in affanno.
La Liguria è messa davvero così bene?
Ne dubitiamo: sia per le informali voci provenienti dall’interno degli ospedali, sia per la quantità di contagi sui (pochi) tamponi effettuati, sia per i dati sui ricoveri e sui morti in Liguria che pubblichiamo tutte le sere su queste pagine.
E ne dubitiamo anche per l’inusitata cautela dello stesso Toti - indiscusso re degli aperturisti - che ieri sera esortava a non abbassare la guardia nonostante la zona gialla e ricordava “precauzionalmente abbiamo deciso, come quasi tutte le regioni, di posticipare di una settimana l’apertura in presenza delle scuole superiori, proprio perché i nostri dati sono a cavallo tra la fascia gialla e quella arancione”.
Insomma i nostri dati sono a cavallo tra la fascia gialla e quella arancione, e però possiamo sperare di diventare zona bianca.
Magari a scuole chiuse: della protesta degli studenti, stanchi di esser lasciati sempre per ultimi, scrivevamo poche ore fa.
Eppure di scuola il presidente non parla nel post su Facebook col quale stamattina, a dodici ore dal comunicato stampa tutto incentrato sul “non abbassare la guardia”, ci dice di esser contento per l’introduzione di una zona bianca “come avevamo proposto già oltre un mese fa”.
LNS
