News11 gennaio 2021 08:30

Scuola: il futuro non è mai stato così lontano

Sono stanchi di essere “merce di scambio e arma impropria nel dibattito politico”. E oggi terranno i computer spenti, per protestare contro la famigerata DAD (didattica a distanza) e chiedere di poter tornare finalmente a scuola

Scuola: il futuro non è mai stato così lontano

Da quasi un anno, ormai, gli studenti delle scuole superiori non vedono le aule con regolarità: prima il lungo stop da marzo all’autunno, poi le riaperture a singhiozzo di settembre.

Il punto fermo nell’agenda di governo avrebbe dovuto essere il riavvio delle lezioni in presenza per le scuole superiori il 7 gennaio. 

Poi il Governo ha fatto slittare la data all’11 gennaio e le Regioni, quasi tutte, hanno spostato la riapertura ancora più in là.

Il disagio dei ragazzi ormai è tangibile e si aggiunge a quello dei tanti italiani che alla sera leggono col cuore in gola le ormai tradizionali “indiscrezioni” sul prossimo decreto del presidente del Consiglio o sul prossimo decreto legge, sapendo per esperienza che ancora molti cambiamenti potranno intervenire, prima del sigillo della Gazzetta ufficiale.

L’umore del paese dopo un anno di pandemia non potrebbe essere peggiore, perché tutti in un modo o nell’altro temono per la propria vita: gli anziani temono d’ ammalarsi, gli imprenditori e i commercianti temono la fame, interi settori economici sono in ginocchio: dalla cultura al turismo, dallo spettacolo alla ristorazione.

I ragazzi non temono la malattia, ma temono per il proprio futuro. 

Gli appuntamenti fissati sui social network per poter vedere il proprio gruppo hanno come contraltare drammatico le maxirisse, anch’esse su appuntamento, che scoppiano con sempre maggior frequenza per le strade di tutta Italia: il segnale di un disagio che si aggrava giorno dopo giorno, mentre il mondo degli adulti litiga con modalità da asilo Mariuccia e troppo spesso, anche nei corposi investimenti previsti per la sognata ripartenza, si dimentica di loro.

“In un momento così critico per il Paese – dichiarava a Orizzonte Scuola Federico Allegretti, il coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – assistiamo ad una discussione in cui la scuola viene utilizzata come bandierina per reclamare le proprie ragioni e denunciare i torti degli altri senza però identificare delle vere soluzioni.

Abbiamo chiuso le scuole in autunno con praticamente le stesse condizioni epidemiologiche attuali e oggi ci troviamo alla vigilia di un’appuntamento che esiste solo in funzione di dimostrare all’opinione pubblica che l’Italia è pronta e che andrà tutto bene, senza però aver minimamente posto le basi per risolvere gli stessi identici problemi che avevamo a settembre e a dicembre”. 

Da qui la decisione di molti di tenere i computer spenti, oggi.

Sperando che finalmente chi decide si ricordi che l’unica assicurazione che è stata data a questa generazione, finora, è stata quella di pagare debiti non suoi.

 

LNS

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