News01 dicembre 2022 19:05

Giù le armi, su i salari

Domani lo sciopero generale unitario dei sindacati di base. Rifondazione: "Coi lavoratori in lotta contro guerra e carovita"

Giù le armi, su i salari

"Venerdì 2 Dicembre il sindacalismo di base lancia lo sciopero generale di 24 ore, di tutte le categorie, su tutto il territorio nazionale e, soprattutto, unitario, a confermare la determinazione nel voler contrapporre ai governi filo-padronali e alla docilità dimostrata dai sindacati confederali, una forza di base unitaria e conflittuale, le cui rivendicazioni non si limitino a “salvare il salvabile” ma a pretendere una radicale inversione di rotta."

Così USB, che riassume i punti della mobilitazione:

"Reintroduzione di scala mobile ed equo-canone, restituzione della funzione originale ai centri per l’impiego, reintroduzione delle liste di collocamento, blocco immediato delle spese militari a favore del welfare pubblico, blocco dei prezzi, blocco immediato della privatizzazione e della terziarizzazione dei servizi: sono solo alcune delle parole d’ordine della piattaforma di lotta alla base della giornata di mobilitazione, in funzione della quale la federazione CUB di Savona ha organizzato la manifestazione di Venerdì 2 Dicembre, con presidio h10:00 presso Piazza Pertini e successivo corteo".

I sindacati di base chiedono:

1) Rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale.

2) Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora.

3) Cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti.

4) Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

5) Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito a disoccupati e sottoccupati.

6) Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori.

7) Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro.

8) Fermare la controriforma della scuola e cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati.

9) Difesa del diritto di sciopero. Riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro.

10) Introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorrere a nucleare e rigassificatori.

11) Aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.

contro

A) Le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti rafforzati dal DDL Concorrenza, che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori.

B) L’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori.

C) La guerra e l’economia di guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori.

D) L’attacco reazionario del governo Meloni ai diritti e alle agibilità democratiche, alla criminalizzazione dei migranti e all’ulteriore inasprimento della repressione del conflitto sociale e sindacale, con l’introduzione del reato di occupazione abusiva e raduni illegali.

Aderisce alla mobilitazione Rifondazione Comunista:

"Il due dicembre tutte le sigle del sindacalismo di base hanno indetto uno sciopero nazionale per protestare contro le scelte del governo Meloni che, in continuità con Draghi, destina risorse del tutto insufficienti per alleviare gli effetti drammatici che l’inflazione e l’economia di guerra producono sui salari, sulle pensioni e sulle condizioni di vita dei ceti popolari.

Aumentano le spese militari, si favoriscono con regali fiscali evasori e autonomi, non si tassano seriamente gli extraprofitti mentre si taglia il reddito di cittadinanza, la scuola e la sanità pubbliche; la legge finanziaria di questo governo è una dichiarazione di guerra contro i poveri, i precari, le donne.

Le rivendicazioni avanzate dai sindacati sono le stesse che anche noi sosteniamo da tempo per contrastare inflazione e perdita di potere d’acquisto: aumenti generalizzati dei salari e ripristino di un meccanismo di recupero automatico dell’inflazione; introduzione di un salario minimo legale; cancellazione degli aumenti delle bollette, calmieramento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Si potrebbe fare prendendo le risorse da: tassa completa di tutti gli extraprofitti, riduzione delle spese militari, lotta vera all’evasione fiscale, tassazione delle grandi ricchezze.

Il giorno dopo, sabato tre dicembre le sigle dei maggiori sindacati di base, tra cui USB, Sicobas, Cub e Sgb, con lo slogan “Giù le armi, sui salari” terranno a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita, con gli stessi obiettivi dello sciopero del giorno precedente.

Rifondazione Comunista sostiene queste due giornate di lotta ritenendole un momento importante per la ripresa di una nuova grande stagione di lotte in tutto il paese, unica via per contrastare le politiche neoliberiste dell’austerità contro i lavoratori e i ceti popolari e riaprire la strada al cambiamento" concludono da Rifondazione.



red

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