Dopo la tragica morte di Mahsa Amini, la 22enne iraniana arrestata dalla polizia locale perché non indossava correttamente l’hijab e uccisa lo scorso settembre, si sono accesi i riflettori e le proteste in Iran, un paese guidato da un regime repressivo e antidemocratico.
«Linea Condivisa non può che essere solidale con il Movimento Donna Vita Libertà che ha preso vigore dalle piazze di Teheran ed ora è diffuso a livello globale - commenta Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale - Per questo motivo sono molto orgoglioso dal voto favorevole unanime dell’Ordine del Giorno che mi vede primo firmatario».
Dall'inizio di quest'ultima rivolta sono stati uccisi più di 600 manifestanti, compresi 70 bambini, sono state arrestate quasi 20 mila persone e 4 di queste sono state impiccate pubblicamente. Si ha certezza inoltre di 60 impiccagioni all'interno delle carceri del regime.
«Ho chiesto alla Giunta regionale di condividere la lotta delle donne iraniane e di tutte le persone che combattono contro questo regime - aggiunge Pastorino - Nei giorni scorsi abbiamo potuto parlare e confrontarci con le studentesse e gli studenti iraniani che vivono nella nostra regione.
Un ente come Regione Liguria deve essere in prima linea nell’ascolto e nella difesa dei principi democratici invocati da queste ragazze e ragazzi».
La Giunta si impegnerà affinché si rafforzi la ferma condanna della condotta del regime iraniano e ha disposto l’esposizione sugli edifici della Regione Liguria, ove possibile, degli striscioni/manifesti che denuncino la grave repressione che si sta attuando in Iran.