Lettere alla Nuova20 novembre 2023 08:53

Negro di.

Un episodio di ordinario razzismo

Negro di.

18 Novembre 2023 – Serra Riccò, Campo sportivo Negrotto

 

Qualificazioni Campionato regionale Giovanissimi U14. Serra Riccò – Priamar.

Al fischio finale della direttrice di gara si manifestano alcune tensioni tra i giovani calciatori - peraltro poco comprensibili giacché il risultato è 6 – 0 per la squadra di casa.

Non è nulla di trascentendale ma mentre ci si avvia verso gli spogliatoi, si distingue chiaramente un “negro di merda!”.

L'indegno insulto è stato pronunciato da un ragazzo con la maglia giallo-blu del Serra Riccò ed è indirizzato a Lincoln, calciatore nigeriano classe 2011 del Priamar.

Il giovane non replica e raggiunge lo spogliatoio, affranto e silenzioso.

Lincoln è un ragazzino esuberante nel fisico quanto mite e generoso, il suo tesseramento non è stato immediato ma da circa un mese può giocare regolarmente con grande impegno e applicazione.

Ricevere un'umiliazione del genere per lui è un brutto colpo.

Risponde con un silenzio dignitoso e rimane seduto sulla panca dello spogliatoio.

Gli altri ragazzi e l'allenatore ne percepiscono lo stato di profonda tristezza e sono tacitamente solidali con lui.

Apprezzabile il comportamento di un dirigente del Serra Riccò che immediatamente raggiunge la squadra ospite nello spogliatoio e, molto dispiaciuto per l'accaduto, si scusa ripetutamente impegnando la sua società nel prendere provvedimenti verso il suo tesserato.

Questo testo non invoca squalifiche per il ragazzo, la convinzione è che un'indegnità del genere possa essere compresa soltanto se avviene una riflessione personale profonda che può richiedere anche anni e non è garantito che avvenga.

L'augurio è che un giorno quel ragazzo, così pronto a riportare offese umilianti con grande leggerezza, possa sviluppare sensibilità per gli altri. In qualche modo è un ignaro replicatore di pessimi modelli presenti nella società, talvolta anche indebitamente incentivati. 

U.S. Priamar è una società sportiva con una storia di impegno verso le persone: giovani giocatori, adulti tesserati e familiari; i giovanissimi U14, come del resto la leva 2006 e la prima squadra, sono un gruppo multietnico con ragazzi albanesi, sudamericani, marocchini, savonesi di città, di provincia e di campagna. Diversità e varietà sono la nostra forza, rispettiamo tutti e sappiamo riconoscere chi ci rispetta. Passiamo oltre i sorrisini di superiorità e le battute sul tasso tecnico non eccelso della nostra rosa, accettiamo (anche se ci fa sorridere) lo strenuo sforzo degli avversari di turno per aggiungere una marcatura in più ad un bottino già a doppia cifra, anche a tempo scaduto ma quando l'agonismo diventa un pretesto per esprimere cattiveria gratuita e ingiustificata, allora non ci stiamo più e ci riteniamo offesi gravemente.

Siamo con Lincoln, e siamo tutti “negri” come lui, sul terreno di gioco, per le strade della città, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Rispettiamo le persone e vogliamo lo stesso rispetto, indipendentemente dall'etnia di origine e dal passaporto. 

Lincoln non si è potuto ribellare sul campo come nel passato diversi calciatori professionisti hanno fatto, tra questi Eto'o, Zoro, Koulibaly, Ebagua, Boateng, Balotelli e più recentemente Vinicius jr. ma la sua dignità umana e il suo rispetto li ha conservati con il silenzio.

Questo scritto vuole esprimere vicinanza a lui e nasce con la convinzione che nascondere le brutture degli esseri umani non sia una felice strategia per contrastarle.

Roberto Maina – tesserato U.S. Priamar 1942

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