News22 giugno 2025 12:42

Gli alieni siamo noi: il mondo guidato dalla follia del potere

Siamo noi, gli occidentali, gli “alieni” di questo tempo. Siamo diventati stranieri alla nostra stessa civiltà, agli ideali di cui ci siamo riempiti la bocca: pace, libertà, autodeterminazione. Siamo noi che abbiamo costruito un mondo in cui l’altro è sempre una minaccia e in cui la potenza vale più della dignità. E allora non ci resta che guardarci allo specchio, senza più illusioni (di Armando Ciriello)

Gli alieni siamo noi: il mondo guidato dalla follia del potere



I crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani trovano l’ennesima, tragica conferma negli attacchi notturni all’Iran da parte dei bombardieri “pacifisti” americani e israeliani. Un’azione militare mascherata da intervento preventivo, in realtà provocata, voluta e desiderata. Una guerra mai dichiarata, condotta nel buio, con la presunzione di poter essere giustificata dal linguaggio dell’autodifesa o della sicurezza globale. Ma non c’è nulla di difensivo in una bomba lanciata mentre la diplomazia tace. Il nostro mondo è oggi nelle mani della follia antisociale, instabile, incoerente — una sorta di schizofrenia geopolitica travestita da ragione di Stato.

La perplessità, l’ambiguità e il disorientamento dei leader mondiali, espressi in frasi come “non sappiamo cosa faremo”, tradiscono l’incapacità di pensare il futuro. L’incertezza non è più un segno di cautela, ma di deriva. Sembra di assistere a una psicopatologia del potere: un narcisismo scisso, violento, alimentato da un Super-Io arcaico e punitivo che prende decisioni senza più alcun contatto con la realtà umana dei popoli. I leader non guidano più: reagiscono, impulsivi, animati da pulsioni primordiali e logiche tribali. Il risultato è una strategia globale dell’umiliazione, in cui l’altro è sempre un nemico da annientare, mai un interlocutore con cui cercare equilibrio.

Mai come ora il mondo vacilla. Gli equilibri internazionali, già precari, stanno collassando. La diplomazia è diventata un atto formale, mentre le vere scelte vengono affidate ai droni, agli arsenali e ai tweet dei potenti. In questo clima, nessun blocco si salva: l’Occidente mostra la sua ipocrisia strutturale, mentre l’Oriente risponde con la stessa violenza, mascherata da rivalsa storica o da “giustizia multipolare”. Eppure, non esiste oggi un fronte giusto. Putin non è una soluzione: è solo l’altra faccia della medaglia impazzita. Quando le democrazie liberali si comportano come imperi e gli imperi si presentano come salvatori dell’equilibrio, allora la verità è che non ci sono più buoni, solo poteri in lotta per l’egemonia, pronti a sacrificare milioni di vite.

La destra globale, che in varie forme aveva promesso ordine, identità e sicurezza, si rivela ora per quello che è: un apparato ideologico incapace di gestire la complessità del mondo. Sia essa filo-NATO o filo-russa, si muove con la stessa logica autoritaria e semplificatrice, rispondendo al caos con il controllo, alla paura con il muro, alla fragilità con la forza bruta. Ma in questo scenario la maschera è caduta: nessun regime potrà più rivendicare una posizione morale sotto l’ombrello della NATO, e nessun nazionalismo potrà più farsi scudo dell’ordine contro il disordine che esso stesso genera. La crisi delle destre è la crisi della paura diventata sistema di governo.

Ciò che stiamo vivendo non è solo un passaggio geopolitico. È una crisi di senso, un collasso dell’umano. Siamo noi, gli occidentali, gli “alieni” di questo tempo. Siamo diventati stranieri alla nostra stessa civiltà, agli ideali di cui ci siamo riempiti la bocca: pace, libertà, autodeterminazione. Siamo noi che abbiamo costruito un mondo in cui l’altro è sempre una minaccia e in cui la potenza vale più della dignità. E allora non ci resta che guardarci allo specchio, senza più illusioni: non arriveranno gli alieni a distruggere il pianeta — lo stiamo facendo da soli. Colpire, dominare.

 

Armando Ciriello, Psichiatra