Domenica 3 agosto sul palco di Verezzi saliranno i giovani artisti del futuro del Liceo Artistico “Giordano Bruno” di Albenga, che hanno aderito con entusiasmo al progetto su “I promessi sposi” proposto dagli organizzatori del Festival e curato dai docenti coordinatori Pietro Marchese, Arianna Rossello, Leda Cupelli e Elena Gatti.
Un’opportunità preziosa, che ha dato modo agli studenti dell’indirizzo Scenografia di confrontarsi con un grande classico della letteratura italiana, reinterpretandolo attraverso il linguaggio del teatro visivo. Il progetto ha coinvolto tre classi, la 3ªAA,4ªAA, 5ªAA i. Gli studenti hanno esplorato con attenzione non solo gli ambienti, i luoghi e le atmosfere del romanzo, ma anche i tratti dei personaggi, approfondendone la psicologia e lo stile. Un aspetto centrale del lavoro è stato infatti lo studio dei costumi, sviluppato con passione e curiosità, come strumento per restituire identità, epoche e relazionitra i protagonisti. Il risultato è una galleria di visioni sceniche personali, talvolta fedeli alla tradizione, talvolta più sperimentali, nate da un percorso collettivo di ricerca, riflessione e progettazione creativa.I bozzetti sono esposti esposti al pubblico in una mostra al Torrione di Borgio Verezzi, in collaborazione con il Comune.
Ecco i premiati sul palco domenica 3 agosto: 1° Sergio Olivieri per “L’incontro tra Don Abbondio e i bravi”(Capitolo I). Sergio ha realizzato una scenografia che ricostruisce con realismo la stradina isolata dove Don Abbondio viene minacciato dai bravi, sullo sfondo del paesaggio lombardo con le montagne e il lago di Como. Un ambiente carico di tensione e simbolismo, che segna l’inizio del dramma. 2° Jessica Hodaj per “Il ricongiungimento di Renzo e Lucia al Lazzaretto”(Capitolo XXXVII). Jessica ha scelto il momento emozionante dell’incontro tra i due protagonisti nel Lazzaretto di Milano, trasponendolo in una scenografia intensa e spirituale, capace di evocare il dolore collettivo della peste e la speranza del perdono e dell’amore ritrovato. 3° Alisia Scelso per una “Scenografia simbolica e totale”. Alisia ha ideato uno spazio scenico concettuale: una grande casa-teatro al cui interno si apre un secondo boccascena. Un luogo simbolico e flessibile dove possono svolgersi idealmente tutti i momenti salienti del romanzo, evocando il fluire del tempo narrativo e la coralità dell’opera.
Questo progetto ha rappresentato un’<wbr></wbr>occasione concreta di crescita artistica e culturale, un primo passo dei ragazzi verso un dialogo diretto con il mondo del teatro e della scenografia professionale.