"Siamo vittime comuni di un sistema di capitalismo finanziario senza etica, né onore" dichiarano dal Coordinamento NoRearm NoGuerra Savona -collegato alla rete nazionale NO Rearm Europe.
"Però ancora ieri 40.000 persone hanno salutato la piccola Flottilla di aiuti umanitari in partenza da Genova per Gaza. Non si rompe il fronte del potere istituzionale centrale, anche aiutato da ambiguità di questa sinistra con dentro la brigata israeliana che detta legge, ma si sono aperti corridoi umanitari, anche attivando parti delle comunità cattoliche, per cure a palestinesi feriti o con situazioni difficili (orfani), insomma il mondo reale è diverso dalla rappresentazione dei media".
"Dobbiamo ricordare le 56 guerre in corso, quella dell’Ucraina alimentata anche da una EU sempre più lontana dai sentimenti popolari. Un sistema finanziario sta collassando, cambiano equilibri, si riscrivono relazioni e mercati. Questo è il momento di farsi sentire non in modo disordinato e caotico, ma organizzato".
Per questo il coordinamento ha convocato un'assemblea il 5 settembre alle 20,30 alla Sala Polivalente via Nino Bixio 13 a Pietra Ligure
"Questa assemblea può essere un inizio di tentativo di coesione e coordinamento, per non sprecare forze, occasioni e migliorare i risultati. Ognuno a suo modo porti le proprie analisi, intenzioni, proposte.
Parliamone, conosciamoci senza ideologismi a priori, nessun vincolo ci obbliga se non la nostra coscienza.
Ogni gruppo apra una riflessione interna che non sia solo di vertice autoreferenziale e venga a riportarla collettivamente nell’assemblea.
Questa società non cura più i territori nel suo complesso, l’ambiente, la capacità produttiva di pubblica utilità e la scienza utile all’umanità, cerca solo “affari”. Ma davvero tante sono le iniziative solidali di aiuto, di creazione di forme di convivenza, di mercato diverso e sostenibile, di auto-produzione (uno per tutti vedi GKN), di cooperative per gestire fattorie, parchi agricoli, artigianato, di esempi di produttori di energia sostenibile diventati consumatori, di negozi di abbigliamento usato, di luoghi trasformati con opere d’arte, ecc, ecc.
L’Italia creativa crea anticorpi alle negatività, ma non basta a rompere l’assedio, ci vuole diplomazia e capacità per raccogliere ogni contributo, a rompere catene di omertà vile e complice, a trovare modi diversi di far passare un idea di società diversa, che dia sicurezza e benessere a tutti e soprattutto che fermi ogni spesa inutile sia di grandi opere insulse (Ponte, Tav, ecc) sia per investimenti miliardari a chi produce armi e infrastrutture militari.
Questo è un invito ai vari gruppi di farsi carico di questa necessità, portate i vostri ragionamenti, avrete spazio" concludono.