“Quasi un adolescente su due in Liguria è a rischio dipendenza da smartphone e il 17% risulta già dipendente” è quanto emerge dal report del CED Centro Educazione Digitale, realizzato nell’ambito del progetto “Un Bit Alla Volta” promosso dall’I.C. Albenga Secondo. I dati derivano da questionari che hanno utilizzato la “Smartphone Addiction Scale - Short Version”, e sono stati analizzati in collaborazione con membri dello PsychoLab dell’Ospedale “G. Gaslini” in collaborazione con il CED.
Il Report, che verrà presentato sabato 4 ottobre alle ore 16 nella Sala Rossa del Comune di Savona dai fondatori del CED Gabriele Lugaro e Jacopo Ferro ha raccolto dati, in collaborazione con il dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, sulle abitudini e i tempi d’uso degli strumenti digitali da parte delle famiglie di bambini/e 0-8 anni, da parte degli studenti e delle studentesse fra i 9 e i 13 anni e fra i 14 e i 19 anni. “L’81% dei ragazzi tra 9 e 13 anni possiede già uno smartphone, metà dei quali lo ha ricevuto a 10-11 anni, cioè tra la quinta elementare e la prima media.” Il report indaga anche l’uso dell’Intelligenza Artificiale: “oltre il 30% dei ragazzi 9-13 anni ha usato ChatGPT per compiti e ricerche per la scuola, percentuale che sale al 65% tra i 14-19enni”
Dai dati emerge inoltre una differenza di genere nell’uso dei dispositivi digitali che ci serve a leggere la società attuale per proporre interventi educativi e pedagogici di educazione ai media digitali, nelle scuole e non solo: “Tra i 9 e i 13 anni, lo smartphone è il dispositivo più usato da tutti. Ma le ragazze lo utilizzano soprattutto per chattare con amiche e amici, mentre i ragazzi prediligono videogames e console. La differenza si riflette anche nell’uso prima di dormire: lo smartphone è usato dal 44% delle ragazze e dal 35% dei ragazzi.”. E le famiglie? “Il 62% dei genitori di bambini 0-8 anni vorrebbe che i figli passassero meno tempo davanti agli schermi. Oltre l’80% dichiara di avere regole condivise sull’uso dei dispositivi. C’è una volontà delle famiglie di educare ai dispositivi digitali e porre delle regole” prosegue il CED “tuttavia il 65% ammette di non aver mai ricevuto un’educazione digitale e più di uno su due considera inadeguata la formazione all’uso degli strumenti tecnologici con i bambini rivolta ai neo genitori”.
“In un’epoca in cui la scuola pone il divieto assoluto di utilizzo degli smartphone riteniamo di fondamentale importanza promuovere un’educazione all’uso dei media digitali a partire dalla scuola dell’infanzia, rivolta a famiglie e ragazze/i, per educare ad un uso consapevole, critico
e creativo dei dispositivi e dei media digitali, dei social network e dell’Intelligenza Artificiale. Il divieto fine a sé stesso non produce educazione e lascia in ogni caso impreparati i ragazzi/e fuori dalla scuola” concludono dal CED “serve quindi rimboccarsi le maniche, promuovere programmi educativi e stanziare risorse. D’altronde, se più del 56% dei genitori intervistati e più del 40% degli studenti 14-19 vuole cambiare il proprio rapporto con lo smartphone significa che c’è ancora molta strada da fare.”
Gabriele Lugaro - Pedagogista e Presidente CED Centro Educazione Digitale
Jacopo Ferro - Co fondatore CED Centro Educazione Digitale
Pasquale Capuozzo - U.O.S.D. Centro di Psicologia – I.R.C.C.S. Istituto Giannina Gaslini; Benedetta Salvatori - U.O.C. Genetica Medica - I.R.C.C.S. Istituto Giannina Gaslini Cosimo Di Bari - Professore Associato di Pedagogia Generale e Sociale - Università di Firenze