Un sistema che genera oggi oltre 400.000 presenze annue nell’area vasta, sostiene un’economia che supera gli 80 milioni di euro e ha contribuito in modo significativo alla crescita delle attività economiche e alla valorizzazione dell’entroterra. Con questa sintesi, i dati aggiornati all’anno corrente (2025) sull’evoluzione del turismo, confermano come Finale Ligure, da oltre venticinque anni, sia diventata modello riconosciuto a livello regionale e internazionale di sviluppo del prodotto outdoor quale leva principale di destagionalizzazione e qualificazione dei flussi turistici alla cui base vi sono una gestione attenta del territorio, sulla collaborazione pubblico-privato e su una strategia di marketing legata ai grandi eventi.
Afferma il Sindaco con delega a Pianificazione strategica del turismo e Marketing territoriale, Angelo Berlangieri: «Finale Ligure e il territorio Finalese rappresentano un modello esportabile, capace di coniugare sviluppo turistico, sostenibilità e qualità della vita, e di affrontare le sfide future con una destinazione sempre più organizzata, riconoscibile e competitiva. La destagionalizzazione non è risultato di un singolo intervento, ma di una visione di lungo periodo. Gli ultimi dati a disposizione, con uno share di presenze straniere fuori stagione che ha raggiunto numeri unici nella nostra regione, confermano i risultati di una strategia ultra decennale per la promozione della destinazione, che puntiamo ora a consolidare e sviluppare ulteriormente. In tal senso va contestualizzato anche il Piano Operativo 2026, recentemente presentato nel corso della Plenaria degli Operatori del Turismo finalesi, un programma di sviluppo che punta a rafforzare ulteriormente la competitività della destinazione sui mercati italiani ed esteri, migliorare la qualità dell’esperienza dei visitatori e consolidare strumenti ormai maturi come il portale VisitFinaleLigure.it e il Destination Management System, oggi in grado di aggregare centinaia di strutture ed esperienze».
Alla fine degli anni Duemila, il territorio finalese presentava caratteristiche analoghe a quelle del resto della Riviera delle Palme: un’offerta fortemente legata al turismo balneare, una concentrazione delle presenze nel periodo estivo e una quota di mercato straniero ferma intorno al 20%. Nel 2009, il rapporto tra presenze estive e presenze nel resto dell’anno era pari a 10 a 6, evidenziando una marcata stagionalità.
Il progressivo investimento sul turismo outdoor, a partire dall’apertura dei primi sentieri e dall’organizzazione dei primi eventi di mountain bike già dalla fine degli anni Novanta, ha quindi innescato un cambiamento strutturale nell’offerta turistica del territorio. Nel 2013, mentre la quota di presenze straniere in provincia si attestava intorno al 25%, Finale Ligure registrava già un incremento significativo grazie all’outdoor, raggiungendo il 33% di presenze internazionali nei periodi non estivi, con un aumento di otto punti percentuali rispetto al contesto provinciale.
Crescita dello share che si è ulteriormente consolidata negli anni successivi. Nel 2017 il rapporto tra presenze estive e resto dell’anno era passato a 10 a 8, segnale di una stagione turistica sempre più estesa. Nel 2024, il dato raggiunge un equilibrio sostanziale, con un rapporto pari a 10 a 10: un risultato che certifica il superamento della tradizionale stagionalità e una fruizione turistica distribuita lungo l’intero arco dell’anno.
Particolarmente significativo l’andamento delle presenze straniere fuori stagione. Nel 2024, a fronte di una quota provinciale stabile intorno al 26%, Finale Ligure raggiunge il 44%, con un incremento di 18 punti percentuali. Le presenze straniere nei mesi non estivi passano da circa 100.000 a oltre 260.000, mentre quelle estive raddoppiano, da 50.000 a 100.000 unità.

Questi risultati sono accompagnati da un forte sviluppo dell’offerta infrastrutturale e organizzativa: dai primi dieci sentieri aperti negli anni Novanta si è arrivati a oltre 100 sentieri nell’entroterra finalese, inseriti in una rete più ampia di circa 250 tracciati che interessano l’intera Outdoor Region, da Loano a Savona e dall’entroterra fino all’alta Val Bormida.
Un passaggio chiave è rappresentato dal 2018, con la nascita della Finale Outdoor Region, brand territoriale verticale sull’outdoor e modello di Destination Management Organization privata che opera in stretta collaborazione con gli enti pubblici. Un percorso che ha rafforzato la notorietà internazionale della destinazione e che porterà nel 2026 all’organizzazione del Campionato del Mondo UCI di MTB Enduro.
Dati che confermano quindi come Finale Ligure abbia trasformato l’outdoor da nicchia sportiva a vero e proprio motore di sviluppo territoriale, capace di rendere il turismo una presenza stabile per oltre dieci mesi all’anno e di rafforzare in modo duraturo la competitività della destinazione.












