Un sabato mattina iniziato all’alba con un episodio di violenza insensata: alle 06.50 circa del 18 ottobre, l’autista di un autobus del trasporto pubblico locale, linea 61 Cairo–Savona, si è fermato come di consueto alla fermata di Corso Marconi nella frazione San Giuseppe di Cairo M.tte. In quel momento, senza emettere una parola e senza apparente motivo, un uomo è salito a bordo del mezzo, ha estratto un coltello a roncola e ha colpito il conducente al ventre con un rapido fendente, per poi dileguarsi rapidamente a piedi.
L’autista, ferito ma cosciente, ha fortunatamente avuto la prontezza di mettere in sicurezza il veicolo e chiedere aiuto. È stato così soccorso dal personale sanitario del 118 e trasportato in codice giallo all’ospedale San Paolo di Savona, dove i medici gli hanno riscontrato una ferita addominale superficiale da arma da taglio, giudicata guaribile in 20 giorni di prognosi.
L’individuazione del responsabile, nonostante l’immediato intervento di tre equipaggi della Compagnia Carabinieri di Cairo Montenotte per raccogliere i primi elementi e avviare le ricerche, è apparsa inizialmente problematica. La descrizione fornita dell’aggressore – un uomo incappucciato e nulla più – non apriva piste precise da seguire.
Tuttavia, l’indagine lampo che è seguita ha consentito ai Carabinieri della Stazione di Cairo Montenotte e della Sezione Radiomobile di estrapolare alcuni filmati dal sistema del circuito di videosorveglianza cittadino e sottoporli a persone residenti in loco, mentre i carabinieri dell’Aliquota Operativa di Cairo si accertavano delle condizioni di salute del malcapitato all’Ospedale di Savona e raccoglievano la sua importante testimonianza, incrociandola con quanto stava emergendo sul luogo dell’aggressione.
Nell’arco della stessa mattinata l’informazione giusta è arrivata, e i militari si sono presentati alla porta di casa di un uomo del posto, un cinquantenne, peraltro già noto alle Forze dell’Ordine e in cura per disturbi psichiatrici, che avrebbe agito in preda a un presunto rancore personale ingiustificato: nei giorni precedenti, a suo dire, un autista della stessa linea lo avrebbe fatto cadere a seguito di una brusca frenata, allontanandosi poi senza prestargli soccorso. Convinto di trovarsi di fronte allo stesso conducente, questa mattina l’uomo avrebbe atteso l’arrivo della corriera e colpito alla cieca, senza neppure verificare se si trattasse della medesima persona.
Un gesto dettato verosimilmente da una scarsa lucidità mentale, ma che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, infatti gli abiti pesanti indossati dall’autista hanno fortunatamente limitato i danni all’addome.
L’uomo fermato è stato quindi accompagnato presso la Compagnia di Cairo Montenotte e denunciato in stato di libertà per lesioni aggravate alla locale Procura della Repubblica.
Il Collettivo Cub Trasporti Tpl Linea scrive una lettera aperta alla direzione: "Ci dovete tutelare. Adesso. O dobbiamo aspettare che ci scappi il morto?"
"Nell'arco di pochi giorni un autobus a fuoco completamente distrutto, un tamponamento con uno scuolabus, un collega accoltellato.
Sappiamo che troverete mille scuse, anzi, cercherete di scaricare sui lavoratori la colpa di quanto avvenuto, ma sappiamo anche che la legge affida al datore di lavoro il compito di tutelare la salute, la sicurezza, e la vita dei propri dipendenti.
Per cui la responsabilità è interamente vostra.
Noi siamo pagati per guidare un autobus e trasportare persone, non per rischiare la vita quotidianamente per colpa di un invasato che riesce a colpirci o per colpa della insufficiente manutenzione.
Non ci interessa se un autobus quando è stato acquistato era privo di paratie intorno al posto guida: se servono ce le dovete mettere.
Non ci interessa se l'autobus è vecchio e ritenete non conveniente sostituire l'impianto frenante: se questo non funziona come si deve l'autobus deve essere fermato.
Siamo stanchi di vedere nuovamente in circolazione autobus che proprio il giorno prima un collega meno timoroso aveva segnalato come guasti e chiesto e ottenuto la sostituzione.
E riteniamo indispensabile che il cruscotto delle segnalazioni, una volta inserita una comunicazione di guasto, sia immodificabile, che quantomeno gli RLS possano controllarlo e che ogni intervento manutentivo sia debitamente descritto e controfirmato dal responsabile che ne giudica l’adeguatezza prima della rimessa in circolazione del mezzo.
Ci rivolgiamo anche alla regione, alla provincia, ai comuni: dovete trovare tutti i soldi che servono per garantire un adeguato ricambio dei mezzi e la necessaria manutenzione a quelli esistenti.
E dovete trovarli in fretta, perché non vogliamo che il pessimo funzionamento del servizio pubblico sia il sotterfugio a cui si ricorre per giustificare la concessione del trasporto locale ai privati.
E se qualcuno vi dice che non ce ne sono potrete ricordargli che per le armi li trovano sempre.
Chiediamo infine che gli incontri e le trattative con le RSU di TPL abbiano un calendario adeguatamente fitto per evitare che un problema denunciato a gennaio a dicembre non abbia ancora trovato soluzione.
Tempo che andava usato con profitto invece di trascorrerlo a irridere i dipendenti nelle chat aziendali e a negargli le sacrosante ferie estive".